Fortunati quanti siano passati da Odaiba, l'isola artificiale di Tokyo nota per le sue molteplici attrazioni turistiche, dal 4 al 28 settembre scorso. Avrebbero avuto la possibilità di visitare direttamente la mostra "Nostalgic Toy Great Exhibition", una gigantesca esposizione dedicata al mondo dei giocattoli giapponesi dal periodo Showa (1926-1989) ai giorni nostri, ispirati ai personaggi degli anime, dei live action, dei Tv Show.
Vi sono stati esposti, giocattoli di latta, rari Toys creati negli anni sessanta, come un piccolo Ultraman di latta valutato oltre 12.000 dollari, od una riproduzione ad altezza umana di Tetsujin 28 di cui esistono in Giappone solo tre copie, o figure di Sailor Moon del 2010, per un totale di oltre 2000 pezzi.
Un evento davvero particolare reso possibile grazie al contributo personale di un collezionista particolare: Masao Wakafuji, il quale ha messo a disposizione la sua collezione personale, composta da oltre 40.000 pezzi raccolti in tutta una vita, solo parzialmente esposti, da questa primavera, nella città di Toon nella prefettura di Ehime, situata nella lontana isola di Shikoku.
Proprio un video di questo pensionato delle poste giapponesi con la passione degli anime e dei “tokusatsu”, i film live atction e dei TV shows, accoglieva gli spettatori spiegando loro le ragioni dell'evento, che per la sua ricchezza può considerarsi una delle mostre più complete dedicate ai giocattoli nipponici negli ultimi anni, e la sua suddivisione in sezioni ognuna dedicata a singoli decenni dal 1960 agli anni 2000.
A dispetto del suo titolo non si è trattato di una mostra solo per adulti nostalgici che volevano avere l'occasione di rivedere i loro vecchi, ed oramai introvabili, giocattoli dell'infanzia e dell'adolescenza, ma è stata l'occasione per riscoprire la storia e l'evoluzione dei giocattoli ispirati al mondo degli anime e dei tokusatsu giapponesi. Un tuffo nella memoria e nell'attualità.
Fonti Consultate:
Rocket News
Asashi Shimbun
Wakafuji-collection
Vi sono stati esposti, giocattoli di latta, rari Toys creati negli anni sessanta, come un piccolo Ultraman di latta valutato oltre 12.000 dollari, od una riproduzione ad altezza umana di Tetsujin 28 di cui esistono in Giappone solo tre copie, o figure di Sailor Moon del 2010, per un totale di oltre 2000 pezzi.
Un evento davvero particolare reso possibile grazie al contributo personale di un collezionista particolare: Masao Wakafuji, il quale ha messo a disposizione la sua collezione personale, composta da oltre 40.000 pezzi raccolti in tutta una vita, solo parzialmente esposti, da questa primavera, nella città di Toon nella prefettura di Ehime, situata nella lontana isola di Shikoku.
Proprio un video di questo pensionato delle poste giapponesi con la passione degli anime e dei “tokusatsu”, i film live atction e dei TV shows, accoglieva gli spettatori spiegando loro le ragioni dell'evento, che per la sua ricchezza può considerarsi una delle mostre più complete dedicate ai giocattoli nipponici negli ultimi anni, e la sua suddivisione in sezioni ognuna dedicata a singoli decenni dal 1960 agli anni 2000.
A dispetto del suo titolo non si è trattato di una mostra solo per adulti nostalgici che volevano avere l'occasione di rivedere i loro vecchi, ed oramai introvabili, giocattoli dell'infanzia e dell'adolescenza, ma è stata l'occasione per riscoprire la storia e l'evoluzione dei giocattoli ispirati al mondo degli anime e dei tokusatsu giapponesi. Un tuffo nella memoria e nell'attualità.
Fonti Consultate:
Rocket News
Asashi Shimbun
Wakafuji-collection
Bellina la macchina di Fantomas
tesoro che non ha ne tempo ne età...ed è scontato che poterla
visitare sarebbe mooooolto gratificante per me! ehehehe...
Aemmhh...Kuma: la macchina è di Fantaman non Fantomas!!
Grazie Debris per l'articolo!
P.S. c'era anche un video ma ho dovuto - a malincuore - rinunciarvi. Per alcuni versi era molto interessante, anche per mostrare come lavora un canale video che si occupa di questi progetti, con una forte relazione attraverso i social, per altri versi sarebbe stato adatto solo a chi davvero comprendeva il giapponese - però si vedevano diverse altre cosette. Un peccato.
Anche adesso quando vado a qualche fiera attuale mi emoziono sempre davanti agli action figures e affini riguardanti vecchi prodotti! ç_ç
Quella statuina di Lamù ce l'ho anche io su una mensola della mia camera!
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