il documentario "Animeland – Racconti tra manga, anime e cosplay", opera prima diretta da Francesco Chiatante è stata presentata in anteprima  venerdí 13 novembre 2015 al cinema Adriano di Roma, nell’ambito della nona edizione del Roma Fiction Fest.
C'eravamo  anche noi e non abbiano potuto trattenerci dall'intervistare il regista di questo ottimo titolo ideato e interamente realizzato in low budget dal regista Francesco Chiatante, che ne ha curato anche montaggio, fotografia e post produzione, avvalendosi poi delle musiche originali di Simone Martino e del commento di un esperto del settore come Luca Rafaelli.

 

Il documentario è una dichiarazione d'amore di più di una generazione cresciuta con i cartoni animati giapponesi e che, in un mondo o in un altro, ha ancora un legame con questo mondo. Da Heidi a Goldrake, da Jeeg Robot a Dragonball e Naruto, passando per Holly e Benji, L’incantevole Creamy e Ken il guerriero, dalla fine degli anni Settanta è iniziata in Italia una vera e propria invasione “animata” giapponese. Animeland, più che un film è un “documento” che intende ricostruire ripercorrere tutto quello che erano e sono poi diventati manga, anime e cosplay in Italia, segnando l’intero immaginario ‘pop’ delle generazioni degli ultimi quarant’anni con robot, maghette e orfanelli!

Un viaggio tra cartoni animati giapponesi e non, manga, anime e cosplay, attraverso ricordi, aneddoti e sogni di personaggi degli ambiti più disparati il cui immaginario e la cui vita sono stati influenzati da fumetti e cartoni animati. Si va infatti dall’animatrice e mangaka Yoshiko Watanabe, già assistente di Osamu Tezuka, allo stilista Simone Legno alias Tokidoki, da cantanti come Caparezza, che nelle canzoni spesso introduce citazioni tratte da manga giapponesi, ad attori come Paola Cortellesi – che canta la sigla di un cartone animato della propria infanzia – e Valerio Mastandrea. Ma anche i racconti di Giorgio Maria Daviddi del Trio Medusa e una esclusiva intervista al misterioso cosplay Goldy. Registi italiani quali Maurizio Nichetti e Fausto Brizzi e registi stranieri come Shinya Tsukamoto e il Premio Oscar Michel Gondry, ma anche Masami Suda, animatore di anime mitici quali Ken il guerriero, Kiss Me Licia e Yoichi Takahashi, autore di Holly e Benji. Tra i nomi italiani spiccano quelli dei giornalisti Luca Raffaelli, filo conduttore del racconto e di Vincenzo Mollica, ma c’è spazio anche per un sociologo, Marco Pellitteri, per un saggista come Fabio Bartoli e per la squadra dei Kappaboys, tra i primi a importare i manga giapponesi in Italia.

"Ho sempre sognato" - sottolinea il regista - "di raccontare i mondi di manga, anime e cosplay a modo mio. E quale idea migliore del farlo coinvolgendo tutti i miei "miti", creando un film da tutti i loro racconti? Con Animeland ho trovato il modo di poter contribuire a questi immaginari fantastici che hanno influenzato i ragazzi, per generazioni, da fine anni '70 ad oggi!"

Fonte consultata:
www.cinemaitaliano.info