Benvenuti all'ultimo appuntamento settimanale con l'Italian Indie Comics Award! Oggi parleremo di un'opera davvero particolare: El Gringo Loco, di Manuel Bustamante, Silvia Bancora e Ambra Arioli.
 
Manuel Bustamante è uno dei due disegnatori/sceneggiatori di El Gringo Loco, è un ragazzo di 26 anni di Milano. Dice di aver cominciato a disegnare prima di parlare e camminare, riuscendo a far diventare questa sua grande passione la sua carriera, difatti appena finite le superiori ha immediatamente trovato lavoro come illustratore, grafico, web designer… fino a diventare art director, lavorando in diverse agenzie (la più grande la Fullsix, per la quale ha lavorato diversi anni).  I suoi maggiori riferimenti artistici arrivano dal mondo della concept art e dell’illustrazione: ammira i lavori di Stanley Lau, Dan Luvisi, Omen 2501, Wojtek Fus; mente i suoi fumetti preferiti sono Black Sad e Scott Pilgrim. Inoltre c’è sicuramente da citare il grande amore di Manuel verso il cinema, elemento che del resto influisce nel suo lavoro, soprattutto tiene a menzionare Benicio Del Toro e Alfonso Quaron, e tiene un occhio di riguardo per qualsiasi cosa che si discosti dai canoni tradizionali.

Silvia Bancora, o SilvyChan, è l’altra metà artistica di Manuel, anche lei disegnatrice e sceneggiatrice dell’opera,  ha 22 anni e ha origini comasche. Anche lei disegna da quando era piccola, prendendo come riferimento i cartoni animati degli anni ’90. La sua grande passione per i fumetti è nata alle scuole medie, dove arrivò addirittura a disegnare una storia a volumi riempiendo ben tre quaderni. Naturalmente una volta uscita dalle medie si è iscritta all’Istituto d’Arte di Cantù, scegliendo il ramo della decorazione pittorica, ma mentre studiava le varie tecniche artistiche tradizionali continuava ad esercitarsi con la tecnica manga. In quarta superiore le fu regalata la tavoletta grafica ed iniziò ad approcciarsi anche alla colorazione digitale, mentre una volta diplomatasi ha frequentato due corsi: uno  sulla colorazione digitale con Barbara Canepa (W.I.T.C.H., Monster Allergy…) e un altro con Federica Di Meo a cui è rimasta molto legata, tanto che possiamo trovare su ogni volume di Somnia una sua strip.

Ha sempre amato sperimentare cose nuove e questa curiosità l’ha portata a rimanere influenzata dal cinema, dal fumetto e da tutto ciò che la circonda, anche se ammette di non avere un autore in particolare che possa citare come riferimento artistico, ma sicuramente sono molti che segue ed apprezza: Otto Schmidt, Claire Wendling, Alessandro Barbucci, Kim Jung Gi, Oh! Great, Takehiko Inoue, Mirka Andolfo e molti altri. Le sue opere a fumetti preferite sono: Blacksad, tutte le opere di Oh! Great, Happy!, SkyDoll, The Walking Dead, Fables e tutte le opere di Takehiko Inoue.

Ambra Arioli si definisce una milanese incallita, ha 22 anni ed è il jolly del gruppo, difatti è lei che cura le animazioni di El Gringo Loco rendendola l’opera ancora più particolare che è. Come tutti i bambini adorava i cartoni animati, ma non si accontentava solo di guardarli, voleva dare vita alla storia, ai personaggi, voleva vederli crescere, muoversi e vivere. È così che quindi ha immaginato i suoi disegni muoversi, finché una volta raggiunta l’età per l’università si è iscritta allo IED, L’Istituto Europeo di Design di Milano, studiando l’animazione in 2D per vedere finalmente le sue storie prendere vita. Adesso sta facendo uno stage in un importante studio d’animazione a Saronno, lavorando alle pubblicità di Sapientino e ad una serie animata per bambini di 9-11 anni. Come animatrice ha sempre amato i Looney Tunes e ovviamente i grandi classici Disney, citando infatti Glean Keane come suo animatore preferito in assoluto.

Ecco di seguito la trama di El Gringo Loco:
 
Questo fumetto è sbagliato. Questo fumetto parla di vanghe, granate, cessi pubblici, xenofobia, e tutte le altre cose importanti di questo secolo. El Gringo Loco è reale follia, la sua storia non è qualcosa che potete comprendere da qualche frase e non è qualcosa che certamente si possa far capire in questo modo. I fucking hate Mondays è il suo sottotitolo, difatti la storia si svolge in un terribile Lunedì dove ogni cosa sembra andare storta ad ogni singolo personaggio del fumetto: Sasha, una ragazza russa che fa da corriere trasportando roba altamente illegale, Sao una cameriera del locale messicano El Gringo Loco, Charlie il suo fidanzato-coniglio-gigante, e non facciamoci mancare malavitosi vari, ovviamente. Poco da dire: questo fumetto è sicuramente sbagliato.

El Gringo Loco è un’opera strana e particolare, nel caso non fosse ancora chiaro, che cerca di colpire il lettore con uno stile grafico accattivante e con una storia non ordinaria. Lo stile narrativo fa occhiolino al mondo cinematografico hollywoodiano e si può respirare a pieni polmoni un ambiente prevalentemente dark, per poi però venire catapultati in una frenesia di immagini e colori da una tavola e l’altra, con dialoghi non ordinari e con gli avvenimenti dislocati in ordine cronologicamente sparso tra di loro (ma comunque il tutto vien sempre fatto con criterio ed una logica narrativa di fondo comune).
 

Se tutto questo non dovesse bastare bisogna anche ricordare che El Gringo Loco punta a diventare la prima graphic novel animata, dato che grazie al lavoro di Ambra l’opera riesce a stupire ancora di più il suo lettore con capitoli interamente animati, i quali rendono l’esperienza del lettore decisamente unica, facendovi entrare sempre di più nel clima di follia del fumetto.

Ecco a voi l’intervista ai tre autori:

Allora ciao ragazzi! È il turno di conoscervi un po' di più con un'intervista: pronti?

Ambra: Prontissimi!

Manuel: Oh yes!

Silvia: Io ho l’ansia..


Con che stile preferite disegnare? Quali tecniche usate ?

Manuel: Per deformazione professionale lavoro interamente in digitale, sia negli schizzi che nella realizzazione finale. Ultimamente sto studiando modi per integrare il 3d al mio flusso di lavoro.

Silvia: Non ho uno stile ben preciso, mi piace prendere tutto ciò che mi ispira e reinterpretarlo a modo mio. Mi piace sperimentare, ultimamente utilizzo spesso il digitale, ma apprezzo tantissimo la matita e acquerelli. A volte per alcune illustrazioni sperimento con tecniche miste inserendo pastelli, acrilici e inchiostro.


Ambra: Essendo il mio obiettivo l'animazione, ho imparato fin da subito a sfruttare il digitale, ho sempre spaziato nelle varie tecniche d'animazione e nell'uso di diversi software, cercando sempre di sperimentare e imparare nuovi metodi.
 

Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?

Silvia: Sinceramente non ho risposte filosofiche: semplicemente mi piace. Mi sento a mio agio e mi fa star bene. Ormai disegnare fa parte di me e non posso farne a meno. C’è chi canta, chi scrive, chi fa cinema, chi balla. Semplicemente ho trovato il modo per esprimermi meglio: fare fumetti.

Cos’è che vi piace del vostro lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontateci una cosa che amate ed una cosa che odiate del mondo dei fumetti e del vostro lavoro.

Silvia:  Mi piace stare a casa, è la cosa più comoda del mondo e non devi dar conto a nessuno! Posso lavorare in pigiama ascoltando musica ed avere i miei orari. Cose che non mi piacciono? Non me ne vengono in mente. Penso che le scadenze, i blocchi artistici e altre cose apparentemente “negative” servano sempre a qualcosa.

Manuel: Fare fumetti è un po' come raccontare una storia, e poi dover aspettare un po' di anni per sapere se è divertente o no. Nonostante questo. adoro questo progetto perché mi fa da valvola di sfogo, in quanto qui non ho i limiti che il mio lavoro "vero" impone. Vedere i personaggi prendere vita ripaga gli sforzi. una soddisfazione che niente altro al mondo può dare.

 

Com’è nata la vostra opera?  Quali sono i vostri piani per essa?

Manuel: è nata tra i banchi di scuola. quella che era cominciata come una tavola schizzata, si è evoluta negli anni in uno storyboard da 200 tavole. Sistemati i punti critici della trama e riordinate le idee sono poi passato al digitale. Il fumetto sarà pubblicato a marzo sotto forma di e-book. Ci dicono che è la prima graphic novel animata... Vediamo come reagirà il pubblico!

Cosa amate della vostra opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Manuel: Perché spacca.

Ambra: Perché è animato, ovviamente.

 

Com’è lavorare insieme?

Manuel: Lavorare assieme è bello! Ci troviamo d'accordo e ci dividiamo il lavoro. ogni volta che si presenta un dubbio ne parliamo ne usciamo con nuove idee.

Ambra: Bello! Io lo trovo molto stimolante, perché mi trovo a confronto con qualcuno che ragiona ed imposta il lavoro da fumettista. Quindi io come animatrice devo sempre mettermi in gioco per riuscire a far funzionare il linguaggio dell'animazione all'interno di quello del fumetto! È una sfida continua che mi sta aiutando a crescere e migliorare

Silvia: Io mi trovo bene nel team perché ci aiutiamo a vicenda e dove non arriva uno ci sono sempre altre due persone su cui contare. Mi piace occuparmi principalmente della colorazione e sfondi ma non mi tiro indietro se c'è da fare qualcosa di più particolare. Poi siamo tutti e tre giovani e pieni di idee, quindi ci sono sempre risorse nuove per migliorare il fumetto stesso.


Ambra, cosa si prova ad essere l’artefice della prima graphic novel animata?

Ambra: È un onore, ahah. Spero che un giorno le mie animazioni possano essere prese come reference per quelli che in futuro vorranno come me animare un fumetto, ma è anche un'esperienza senza dubbio difficile. Mi trovo a dover risolvere problemi da sola senza potermi confrontare con chi magari lo ha già fatto e ha risolto quelle problematiche che si presentano. Do il massimo!

Ringraziandovi per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: salutate il vostro pubblico!

Manuel: ciao!

Silvia: Volevo ringraziare prima di tutto AnimeClick.it per questa occasione, e un grazie enorme anche a voi lettori per il vostro supporto e per aver letto questa intervista! Senza lettori non esistono fumetti!

Ambra: Stay hungry, stay animated!

 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!