Benvenuti all'ultimo appuntamento prefestivo con l'Italian Indie Comics Award! Oggi vi presentiamo un'altra opera antologica: Ballate di MezzaEstate di Marga 'Blackbanshee' Biazzi.
 
Marga Biazzi è un'illustratrice professionista di Legnano-città-triste, vicino a Milano, che fa questa lavoro da ormai più 15 anni. Ha sempre disegnato, a scuola durante le lezioni, e ancora da prima, dato che sua madre poteva portarla ovunque, le bastava darle un foglio e delle matite, e non la si sentiva più. Di conseguenza, tutto il suo percorso di studi, è stato fin dall'inizio di tipo artistico. Dopo il diploma conseguito presso il liceo artistico di Busto Arsizio, ha quindi frequentato il corso di illustrazione "Arte e messaggio" a Milano iniziando successivamente a lavorare nel 2000, collaborando con Studio Massa di Gallarate, nella realizzazione di grafiche per il settore tessile, in particolare per le T-shirt.

Dal 2005 ho iniziato a lavorare in campo editoriale realizzando illustrazioni e progetti editoriali per periodici San Paolo, Giunti Editore, Dami Editore, RL Gruppo Editoriale e Raffaello Editrice. Ha inoltre realizzato per Ferrero Italia il character design di alcuni personaggi per le sorprese Kinder, realizzato illustrazioni per il progetto Storytime dell'inglese Luma Creative ed ha collaborato per due anni con la canadese Buffalo and Sun Production come illustratrice fissa nel team di lavoro. Attualmente vive e lavora a Legnano, con i suoi gatti e tre pesci rossi, collaborando occasionalmente con Studio Selection di Milano, realizzando illustrazioni per espositori e confezioni dei prodotti Perfetti.

I suoi riferimenti artistici sono Mucha e le linee sinuose del periodo Art Decò oltre che Claire Wendling e gli illustratori di fiabe di inizio '900. I titoli che ama sono molti, ma tra i suoi preferiti vi sono "Rough" di Mitsuru Adachi, "Sei il mio cucciolo" di Yayoi Ogawa, "Hell Boy" di Mike Mignola ( nello specifico, i volumi anche disegnati da lui), tutte le opere di Vanna Vinci, "The Calling" di Okana Reiko, "Nana" e "Cortili del cuore" (che lei chiama più fedelmente rispetto all'adattamento nostrano "Storie del vicinato") di Ai Yazawa.

Ecco di seguito la trama:
 
Il volume si compone di sei racconti ispirati al folklore europeo e alle ballate medievali. Alcuni ambientati nel tempo che fu, altri ai giorni nostri, ma tutti conditi dal sapore del racconto gotico e da un pizzico di horror. Nelle Ballate di MezzaEstate si incontrano una vergine e un unicorno, una sirena nel naviglio di Milano, la Melusina della ballata francese, una Silkye, un Uech Uisge e dei cani con la testa scuoiata, ma in ottima forma!

Ballate di MezzaEstate è un'antologia dal carattere molto versatile e particolare che propone al proprio interno diversi racconti fatti ognuno con uno stile differente, in alcuni tratti quasi a ricordare le opere di Charles Vess. Le particolarità e ricercatezze grafiche all'interno comunque non si sprecano ed ogni persona che avrà la fortuna di sfogliarlo dal vivo non potrà far altro che rimanere incantato dalla bravura dell'autrice, capace di trasformare le tavole della propria opera in vere e proprie opere d'arte visiva. Se unite quanto appena detto, con una narrazione sensuale e ricercata che ricorda proprio quella delle vecchie storie/ballate medievali e ben si amalgama allo stile grafico dell'opera e capirete perché quest'opera si può considerare un piccolo gioiellino dell'età moderna.
 

Una particolarità interessante dell'operato di questa brava autrice nasce dal fatto che Marga lavora principalmente nel settore dell'infanzia utilizzando un tratto e stile diversi da quello utilizzati dentro alle Ballate o nelle illustrazioni messe nella propria pagina facebook, a dimostrazione di quanto il suo stile possa essere variegato ed eterogeneo, pur rimanendo personale, adattandosi alle necessità e desideri del momento, cosa che la qualifica come una vera professionista del settore.

Ecco a voi la nostra intervista:
 
Ciao Marga, benvenuta! Pronta per l'intervista?

Pronta e scattante!

Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi ?
 
Nel mio stile, elaborato in anni di esercitazione, e prendendo un po' dai manga, un po' dai fumetti belga e francesi. In tradizionale, l'acquarello, ma prediligo lavorare in digitale, non amando colorare e preferendo la pulizia della linea sul colore. Le chine le faccio ancora a mano, però!
 
Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?
 
I fumetti sono il grande amore! Un fumetto è un'opera che unisce la bellezza dei testi e del racconto a quella delle immagini. Sono un qualcosa che appaga la voglia di leggere per perdersi in altri mondi e quella di guardare un'opera d'arte.

Come nasce la tua vena creativa? Come decidi cosa illustrare e come? Quali sono i soggetti che preferisci disegnare/illustrare e quali meno?
 
Ammetto che non lo so esattamente: succede! Vedo una foto, leggo un racconto, un articolo, sento una parola o semplicemente, mi viene voglia all'improvviso di disegnare una pecora! Sicuramente la scelta dei soggetti mi arriva da stimoli esterni, che poi rielaboro cercando di fare qualcosa il più possibile originale, anche se in un mondo dove si è visto quasi tutto, non sempre riesce! Amo disegnare tutto ciò che è vita, perchè trovo affascinate la natura in tutte le sue forme, dalla venatura dell'ala di una libellula, alla curva della schiena di una megattera, dal tronco contorto di un ulivo alle ramificazioni di un rametto di bacche. Amo anche ciò che è artigianale, ciò che è antico, i vecchi carri o gli angoli e i pieni e vuoti di un borgo medievale. L'eleganza dell'arte giapponese, che ammiro per la capacità di fare qualcosa di incantevole pur sintetizzando e minimizzando, e la sinuosità dell'art decò, che uso per incorniciare i miei personaggi! E poi, come avete modo di sapere già, tutto ciò che è fantastico. Se invece vuoi farmi un torto, chiedimi di disegnare ciò che è stato costruito dall'uomo moderno: tutti i tipi di mecha o i paesaggi metropolitani! Ma anche i sogetti a tema fantascientifico non mi piacciono proprio! Sono troppo legata al passato per essere affascinata dal futuro! 

Cosa che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.
 
Vi svelo un gossip: io non faccio la fumettista. Sono un'illustratrice che opera per lo più nel settore dell'editoria per l'infanzia. Il fumetto lo amo, lo amo tantissimo e adoro disegnare tavole a fumetti, ma quando scelsi l'ambito di studio, optai per l'illustrazione, per avere più sicurezza di riuscire a lavorare, dato che non era ancora l'epoca di internet, dei manga in tutte le edicole, e il fumetto era monopolio della Bonelli. Disegno fumetti nel tempo libero, perchè in fondo è quello che vorrei fare!

In generale penso, come probabilmente fa ogni persona del mondo del disegno, che fare il fumettista sia il lavoro più bello del mondo (dopo il collaudatore di resort e materassi, ovviamente)! L'avere la capacità di dare forma ai pensieri è una cosa non da poco! La cosa che odio, è che in Italia è un lavoro sottovalutato, quando viene riconosciuto, dato che spesso secondo la maggior parte della gente, lo fai per hobby! E così la retribuzione economica è bassa, non hai tutele, ti scordi malattia e festività, e il mercato è così saturo che sei facilmente sostituibile ( tu, perchè non è detto che la qualità che offri lo sia, specie nel momento in cui, per pagare poco, il cliente si rivolge ad autori improvvisati... perchè ci sono personaggi che disegnano giusto perchè non hanno di meglio da fare o perchè è andata male nel loro settore di interesse, e danneggiano chi invece ci crede e si fa il mazzo tutti i giorni per farsi un nome).

 

Sappiamo che oltre ad illustrare libri per l’infanzia hai partecipato anche alla realizzazione di vari artbook e che nella tua pagina ti diletti comunque nell’illustrazione per adulti, raccontaci un po’ di questa tua esperienza e dei programmi che hai in tale direzione.. cosa ci aspetta nel futuro?
 
Come ho già scritto, l'illustrazione per l'infanzia è la necessità per sopravvivere, il fumetto e l'illustrazione più "adulta", la passione. Al momento, nel poco tempo libero, che è un periodo di superlavoro, sto realizzando uno sketchbook (GrigioGraphite) e un nuovo artbook ( Istantanee - in divenire) da presentare a Cartoomics, e poi vorrei potermi dedicare al secondo volume della mia graphic novel, "Ballate del bianco e del freddo" (titolo provvisorio), ma per ora sono troppo assorbita dalle commissioni. Riesco a trovare il tempo però per qualche piccola serie di illustrazione a tema o anche singole, quindi qualcosa di nuovo lo preparo spesso! 

Com’è nata la tua opera?  Quali sono i tuoi piani per essa?
 
Le Ballate nascono da un'immagine che mi si formò un giorno di dieci anni fa nella testa: la prima che incontrate aprendo il volume, una ragazza dai capelli rossi e un abito bianco insanguinato sulla spiaggia. E da questa è venuto tutto il resto. A questo volume, ne seguiranno altri tre, dedicati alle relative stagioni: ho appena scritto il primo racconto delle ballate per l'inverno e realizzato le matite delle prime due tavole....tutto il resto è ancora nella mia testa, in attesa che il lavoro dia tregua e modo di uscirne.
 
Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?
 
Perchè non è mainstream....da lettrice di fumetti, molti dei quali manga, mi sono resa conto che di titoli validi ce ne sono veramente pochi: la maggior parte sono belli, accattivanti nello stile, ma mancano di contenuto, perchè sono solamente un susseguirsi di battaglie o situazioni viste e straviste. Nel mio fumetto ho tentato di proporre qualcosa di alternativo, di parlare di qualcosa che è affrontato poco, di mostrare un mondo che fa parte della tradizione popolare, ma che sta andando dimenticato, se non tra i pochi cultori del genere. Io parlo di folklore, ben diverso dal fantasy, prendendo la parte più originale della tradizione e aggiungendo un tocco personale di inquietudine. 
 

Da dove arriva questo tocco di inquietudine di cui parli? Come mai questa scelta di raccontare di queste creature folkloristiche in modo così cupo?
 
Per vari motivi, in realtà. Il primo è che il genere gotico/horror è quello che trovo più interessante, questa cosa che ha l'uomo di attrazione morbosa per la paura. Il secondo è che sono rimasta fedele alla tradizione: avete mai letto una favola originale dei fratelli Grimm? Altro che Disney, quelle sì che sono fiabe! Fanno paura, ma proprio perchè dovevano insegnare al bambino a temere il pericolo, che il lieto fine è raro, altro che scontato! Inoltre, per quanto nella tradizione, fate e folletti siano chiamati i Buoni Vicini, nessuno aveva poi così tanta voglia di incontrarli: sono figli della natura, e come essa enigmatici e imprevedibili, tanto gentili quanto spietati nella loro ingenuità. Le fate leggiadre e carine arrivano dai salotti vittoriani, e a me personalmente non piacciono proprio: le preferisco incarnazione della forza della natura! In fondo, sono stata semplicemente fedele alla tradizione, sono le versione moderne che se ne sono allontanate!

Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!
 
*Ride* Per quanto l'idea di folle adoranti mi piaccia un casino, non sono ancora a questo punto,
ma un saluto ed un ringraziamento sincero vanno sicuramente a tutti coloro ai quali piace la mia arte, che si sentono scossi almeno un pochino dalle immagini che realizzo, che mi sostengono commentando, condividendo, scambiando impressioni e anche acquistando ciò che produco. Se posso continuare a fare quello che amo, è perchè ci siete voi che l'apprezzate!

 
 
 
 
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!

Lo Staff dell' Italian Indie Comics Award.
 
Settimana prossima non ci saranno notizie dedicate all'IICA per permettere agli organizzatori di ricaricare le batterie e garantire alle news dedicate agli autori di non venire schiacciate dalle imminenti festività natalizie che giustamente calamiteranno le attenzioni di tutti. Il prossimo appuntamento sarà quindi lunedì 28 dicembre. Ringraziandovi per averci seguito finora, ed augurandoci di rivedervi tutti dopo il passaggio di Santa Claus, vi auguriamo quindi buone feste ed un felice Natale.

Lo Staff dell' Italian Indie Comics Award.