Bellissima gente ben trovati tra le pagine dell' Italian Indie Comics Award! Oggi abbiamo il piacere di presentarvi l'opera: Questo fumetto è La Fine del Mondo del collettivo Abusivi (Giro, Drawdown ed XDinky)
 
Giro, altresì conosciuto come Girollaz o paraGiroide, è un fumettista con la passione per la grafica che vive a Venezia ed ha 24 anni. Quello per i fumetti è un interesse che coltiva da ancor prima che imparasse a leggere, arrivando a crearli già nel periodo delle scuole medie. Nella scelta della scuola superiore segue quindi l'opzione più logica: iscriversi al Liceo Artistico ed intanto seguire piccoli corsi di fumetto. All’università però fa un cambio di rotta e sceglie di iscriversi alla facoltà di Scienze della Comunicazione, per prepararsi ad uno stile di vita alternativo con altre ambizioni, pur senza perdere la propria passione per il fumetto. Nel 2014, insieme a XDinky e Drawdown, ha formato il collettivo abuƨivi. Tramite questo riescono ad autoprodursi i propri fumetti e partecipare così ad alcune fiere come artisti emergenti. I suoi maggiori riferimenti artistici sono ben differenti tra loro, come potrete immediatamente notare: per l’impostazione grafica sente di dover molto a Ken Akamatsu (Love Hina e Negima) ma anche a Leo Ortolani, Bonvi, Silver, Bonfatti, Thurop Van Orman, Bryan Lee O’Malley e ad Andrea Pazienza. Tra le sue opere a fumetti preferite trovano invece spazio Scott Pilgrim, la saga di Paperon De’ Paperoni di Don Rosa, il manga di Gurren Lagann, tutti i volumi di Calvin & Hobbes e l’edizione integrale di Cuori Grassi (che, a suo parere, è uno dei migliori fumetti italiani di tutti i tempi).

Thomas Bassano nasce nel '93 a Spinea (VE), ma come artista Drawdown nasce nel 2013. Appassionato dell’arte in generale fin da bambino sceglie un percorso artistico che lo porta, come giustamente insegna il detto, "ad imparare l’arte e metterla da parte"... solo omettendo però per pigrizia il primo punto! La vera svolta arriva il giorno in cui viene colpito in testa da un fumetto (di quelli grossi con la copertina cartonata) e, una volta ripresosi dalla convalescenza, decide di fare fumetti. Partecipa al volume antologico "Questo fumetto è la fine del mondo" cavallo di battaglia del collettivo abuƨivi. Nel 2015 contribuisce all'esperimento fumettistico in comune “Fumettisti uniti per la verità su Sio”, a “JeSuisChapeau – Come far credere a tutti di essere un fumettista” di Turel Caccese, al progetto “Cosfight” edito da Cyrano Comics e al videogioco parodia Pokèmon Marron Merda 2. “Credevi fosse amore invece era un grasso corgi sessuomane”, uscita ad inizio 2016, è la sua prima opera in singolo. Inizialmente è stato enormemente influenzato dai cartoni animati di Cartoon Network (Ed, Edd & Eddy, Mucca e Pollo, Il Criceto Spaziale, ecc.) e dai prodotti di John Kricfalusi, successivamente da Ortolani, da una cerchia molto ristretta di manga, da Rigor Mortis di Riccardo Crosa e da Raruto (che lo ha introdotto a ciò che era il webcomic).. ma tutt'ora continua a prendere ispirazione da tutto quello che vede/legge.

Riccardo “XDinky” Stincone è nato nel 1993 a Palmanova. All’età di 3 anni ha preso una matita in mano e non ha più voluto lasciarla. 12 anni dopo è stato mandato ad un corso di disegno, perché la madre era stufa di vederlo scarabocchiare Z di Zorro sui muri della stanza del fratello. Nel frattempo lasciò andare la matita (ormai estremamente consumata e ricoperta di incrostazioni varie... sapete nel giro di 12 anni possono succedere molte cose ad una matita), in favore della sua nuova tavoletta grafica con cui iniziò a disegnare un webcomic che "leggevano solo i suoi parenti più stretti e qualche poverino che si era perso nell’internet". Qualche anno dopo ha interrotto la sua produzione in favore dell’università, frequentata in contemporanea alla Scuola Internazionale di Comics. In seguito ad una decisione di ricominciare a disegnare webcomics lascia la comics e riprende in mano il vecchio blog, aprendo anche una pagina facebook. Negli anni successivi insieme a Giro (amico di vecchia data) e Drawdown fonda gli Abusivi, collettivo con cui pubblica tutt'ora. Definisce il suo stile un collage di mille influenze che vengono un po’ da tutte le parti, dai fumetti indipendenti, ai cartoni del sabato mattina. In particolare negli ultimi anni il suo stile è stato pesantemente influenzato da Adventure Time e dai fumetti americani, soprattutto per quanto riguarda la colorazione.

Di seguito la trama di Questo fumetto è La Fine del Mondo:
 
Le tre mini-storie che compongono l’albo possono essere riassunte in poche frasi:

Storia 1 - Un maniaco omicida uccide bestie modificate dalle radiazioni con una metodicità paurosa;

Storia 2 - Un manipolo di avventurieri formato da un vombato mutageno, uno scheletro parlante e una scatola di cartone compie un lungo viaggio per salvare delle femmine;

Storia 3 - Un tale si risveglia in un mondo simile al suo, ma dove tutto gli è ostile.

Questo fumetto è La Fine del Mondo, letteralmente. In quest’opera vedremo infatti tre fumetti scritti e disegnati dai tre autori Abusivi, abbastanza diversi per quanto riguarda lo stile grafico e la tecnica, ma uniti senza ombra di dubbio da una stessa anima pazza e ribelle. Sono tre opere totalmente al limite dell’assurdo, che ci trasportano nella grande follia dei tre autori che hanno come unico obiettivo di divertirsi e far divertire i propri lettori, tanto che nei loro differenti mondi post-apocalittici non ci sono delle vere regole… e neanche troppe riflessioni. Un fumetto che apprezzerete per la propria verve umoristica e brillantezza narrativa, che con il suo stile semplice e diretto saprà farvi sorridere per tutto il tempo della sua lettura.
 

Il gruppo degli abuƨivi è nato inizialmente dall’incontro, datato 2011, tra XDinky e Giro, per poi allargarsi a Drawdown nel 2013 annettendolo alla loro spirale di follia durante una 24 Hours Comic nei dintorni di Rovigo. Un evento periodico che ha cambiato tutta la loro vita artistica (e non solo), visto che l'anno successivo, proprio in occasione dello stesso evento,  è nato il collettivo abuƨivi. La cosa buffa è che è successo tutto per scherzo: serviva un pretesto per giustificare l’occupazione abusiva di un tavolo da disegno da parte di loro tre e l’idea migliore che gli è venuta in mente è stata quella di imbastire una targhetta di carta con su scritto “abuƨivi”, con la “s” rovesciata perché sono una manica di mattacchioni. Il risultato fu vincente e quello fu soltanto il primo passo per una collaborazione che, nonostante le loro stesse aspettative, è diventata sempre più seria, decidendo infine di lavorare veramente insieme su di un prodotto cartaceo. Questo è successo cinque mesi dopo la fatidica nascita del gruppo, quando l’annullamento di una 24 Hours Comics, l’edizione successiva di quella in cui si erano conosciuti, gli ha dato la possibilità di farne una privata per i fatti loro, con il fine di creare qualcosa di pubblicabile, e Questo fumetto è La Fine del Mondo ne è il risultato.

Ecco infine l'intervista ai tre autori:

Ragazzi, è arrivato il momento di rispondere alle nostre domande, che ne dite: pronti?

XDinky: No, aspetta che mi rimetto i pantaloni!

Drawdown: Vorrei dire qualcosa di divertente ed intelligente ma non mi viene niente..

Giro: Io sono un readymade: ci sono nato, pronto.

Drawdown: tecnicamente un ready made è prendere sì un oggetto ma decontestualizzarlo per farlo diventare arte, e non tutti i readymade sono già pronti..

Giro: Io l'avevo inteso nel senso letterale del termine.

Drawdown: volevo solo cacare il cazzo :P

XDinky: Ok ora sono pronto.
Con che stile preferite disegnare? Quali tecniche usate?

Giro: Le mie preferenze stilistiche lasciano il tempo che trovano: tutto gravita attorno al mio stile, quello che uso di solito e che cerco di migliorare volta per volta. Di base faccio tutto sulla carta in maniera tradizionale (matite, chine), poi scansiono e a volte converto tutto in vettoriale per una lineart più omogenea (passaggio facoltativo); infine, se mi va, coloro tutto con Photoshop (passaggio facoltativo anch’esso). Ho anche una tavoletta grafica, e quando mi ricordo di averla la uso per provare a fare tutto in digitale.

XDinky: Tendenzialmente mi piace molto lo stile cartoon grottesco, non ripudio il disegno realistico ma trovo che sia molto più divertente disegnare i personaggi con forme più esagerate possibile. Questo permette anche di esprimere meglio il loro carattere, oltre che caratterizzare il personaggio esteriormente rendendolo molto riconoscibile.

Drawdown: Solitamente uso uno stile abbastanza personale che si evolve continuamente, ma che per certi versi è rimasto fedele negli anni, e sinceramente credo (e spero) sia funzionale al mio modo di raccontare. Generalmente lavoro completamente in digitale, dalla bozza all'inchiostrazione, per arrivare infine al colore (cosa che non mi sento tutt'ora di saper fare).

 
Cosa significa per voi fare fumetti? Che cosa differenzia per voi i fumetti da tutto il resto?

Giro: A me piace un sacco ascoltare musica. Non ho un genere preferito, e i miei gusti sono parecchio variabili a seconda del periodo, ma credetemi se vi dico che tutto ciò che ascolto diventa in qualche modo parte di me. In più ho questa fissazione di ascoltare musica album per album, cercando di evitare la singola canzone. La canzone è parte di un prodotto più grande, completo e destinato ad un ascolto approfondito fatto di un insieme di dettagli messi minuziosamente in sequenza. Ecco, per me fare fumetti è un po’ come comporre e suonare canzoni... e siccome non so suonare…

XDinky: I fumetti sono un linguaggio a sé stante. Se uno vuole raccontare una storia ci sono mille modi per farlo, ci sono storie che funzionano bene come romanzo o come film, poi ci sono le storie che raggiungono il loro potenziale attraverso il fumetto. Io mi concentro su quelle, è il mio modo di comunicare con il mondo.

Drawdown: Non entrerò nel particolare di cosa differenzia il fumetto dagli altri media, ma il fumetto per me è raccontare un qualcosa, possibilmente non prendendomi troppo sul serio e cercando di divertire il lettore. Disegnare generalmente mi rilassa (tranne quando non riesce qualcosa) e non mi costa niente, è un po' come girare un film dove non puoi avere problemi di attori poco credibili o budget troppo bassi. Tutto sta nelle tue mani.
Cos’è che vi piace del vostro lavoro come fumettisti? E cosa no? Raccontateci una cosa che amate e una cosa che odiate del mondo dei fumetti e del vostro lavoro.

Giro: La cosa che più mi piace e la cosa che più odio convergono in una sola risposta: la possibilità di prendermi il mio tempo per gestirmi il lavoro. Di base non mi fa piacere avere degli assilli (trad.: scadenze), ma ne necessito disperatamente, se il fine è quello di combinare qualcosa di buono.

XDinky: Non essendo un fumettista professionista la cosa che adoro più di tutto è la libertà, il fatto di non avere limitazioni. La possibilità di autoprodursi inoltre mi permette di gestire il mio lavoro come meglio credo, l'unico lato negativo è forse che ci manca un vero e proprio "ufficio stampa", ma avere un piccolo pubblico non è per forza una cosa negativa. Meglio pochi ma buoni come diceva qualcuno.

Drawdown: Mi piace vedere sulla carta stampata qualcosa prodotto da me, il banchetto piccolino alle fiere del fumetto, amici, "colleghi" o gente interessata a quello che fai che passano per il tuo stand, l'euforia nel voler tirare fuori qualcos' altro di nuovo, ed un sacco di altre cose. Non mi piace quando finiscono le sfogliatine all'albicocca e non ho voglia di uscire a comprarle.
Com’è nata la vostra opera? Quali sono i vostri piani per essa?

Come già accennato precedentemente, Questo Fumetto è la Fine del Mondo (che da ora in poi abbrevieremo in FineDelMondo per ragioni di spazi ragionevoli) è nato a seguito di una 24HIC mancata. Era fine Ottobre 2014 quando noi tre del collettivo abbiamo deciso di soppesare alla mancanza di tale evento organizzandone uno analogo - anche se un bel po’ più permissivo in fatto di regole - tra di noi. Così, siamo andati nell’appartamento del padre di Dinky, che era via per lavoro, ci siamo fatti una bella spesetta di generi di conforto (per lo più tisane, birra e vino) e abbiamo cominciato a produrre, anche se in maniera un po’ incostante. Forse un po’ troppo. Vabbeh, per non farla tanto lunga: la situazione è degenerata. Nulla di grave, per carità, ma quando ci siamo coricati eravamo certi che non avremmo combinato niente, alla luce di ciò che avevamo prodotto. E invece…
Da quelli che magari erano solo spunti, accenni di trama o addirittura storyboard completi sono nate, dopo un mese di intensissimo lavoro e fustigazioni psicologiche autoinflitte, le tre mini-storie che compongono FineDelMondo. Non abbiamo effettivamente dei piani riguardo questa nostra pubblicazione: è stata un po’ una sorta di “prova generale” per introdurci tutti e tre nell’affascinante (e magico) mondo dell’autoproduzione.


Come pensate che sia andata allora questa prova generale?

Drawdown: Diciamo che è stato un primo tentativo per sondare il terreno nel mondo dell'autoproduzione, la risposta è stata molto buona e da allora stiamo continuando a crescere, i difetti sono sicuramente molti ma è stato il nostro primo tentativo e ne siamo comunque contenti.
 

Quali sono i vostri progetti futuri?

Drawdown: Beh ognuno sta lavorando ai suoi progetti che potrebbero portare un sacco di novità in futuro, credo che possiamo citare Operazione 43 di Giro e Mortal Wombat di Drawdown per Lucca.

Giro: Un'altra piccola cosa che riguarda il futuro degli Abusivi (oltre al discorso dei fumetti) è il fatto di cominciare a lavorare anche su altre cosette. Principalmente è il concetto di base che ci ha convinto a modificare leggermente il nome della nostra pagina facebook, da "abuƨivi" a "Abusivi Produzioni". Non vorrei essere troppo specifico - anche perché alcune cose sono ancora a un livello embrionale - ma si pensava di sfruttare anche le conoscenze extrafumettistiche di cui disponiamo per produrre altre cose..
 

Cosa amate della vostra opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Per quanto possa essere stato per noi un po’ il risultato di una sorta di esperimento, amiamo FineDelMondo perché è la rappresentazione tangibile di uno sforzo che siamo stati in grado di fare a sei mani, scambiandoci consigli e pareri, insicurezze e paranoie. È il prodotto della frase “è più difficile pensarlo che farlo”. Per quanto abbiamo ancora adesso in cantiere e per quanto mai ne avremmo, FineDelMondo resterà sempre la nostra prima produzione, e lo apprezzeremo con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Come si fa coi primogeniti. FineDelMondo andrebbe votato perché è eterogeneo. Vogliamo dire, è composto da tre storie diverse! Almeno una vi piacerà (forse)!

Ringraziandovi per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: salutate il vostro pubblico!

Ciao amici, siete bellissimi.
Tutti e tre.

 
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!