Fullmetal Alchemist

Per ogni famoso anime tratto da un manga esiste l'annosa questione: "Qual è la migliore versione, quella manga o quella animata?". Una domanda particolarmente significante quando l'adattamento per la tv diverge notevolmente dall'originale su carta. Le sorprese maggiori si hanno quando l'anime raggiunge la serializzione del manga ancora in corso e si spinge oltre "facendo da sé". Questo è il caso anche di Fullmetal Alchemist, uno dei più discussi casi tra il fandom su quale sia la versione migliore. Entrambe le versioni sono curate da team fortemente creativi e si rivolgono a un pubblico un po' diverso. Ma anche chi è un grande fan del primo adattamento animato del 2003 (Brotherhood non è considerato in questo articolo in quanto più o meno è l'esatta trasposizione del manga) può comunque capire perché in molti adorano il fumetto originale di Hiromu Arakawa. Di seguito vi proponiamo la "guida" di Anime News Network per capire quale versione di Fullmetal Alchemist, anime o manga, sia quella "giusta" per voi.
 

Meglio il manga
 
L'anime fa una semplificazione d'insieme di personaggi e mappatura del mondo di Fullmeal Alchemist rispetto al manga. I personaggi presentati talvolta hanno nell'anime motivazioni e vissuti più dettagliati delle loro controparti cartacee, ma il complesso storico fa perdere il gusto di quell'obiettivo di grande portata e l'attrattiva di una moltitudine di genti coinvolte che traina così tante persone verso il fantasy di stampo epico. L'anime accenna alle altre grandi nazioni del suo sistema, ma in realtà non ci vengono davvero mai presentate. Il manga, al contrario, ci mostra interamente il mondo in cui vivono i protagonisti, dallo Xing fino al Northern Wall of Briggs, e in ogni area o regione di questo mondo troviamo ulteriori personaggi che giocheranno il proprio ruolo nel disegno finale.
 
Fullmetal Alchemist, il manga

Ognuna delle loro vicende ci racconta molto sull'universo in cui è ambientata la storia e sul modo in cui l'achimia agisce in esso. Pensiamo per esempio se Il trono di spade ignorasse alcune grandi ma non essenziali ambientazioni, come le Isole di Ferro... Se una delle maggiore attrattiva di Fullmetal Alchemist per voi risiede nella varietà del suo mondo e negli scopi della gente che lo abita, il manga è la migliore versione sotto questo aspetto.

L'originale character design di Hiromu Arakawa può essere piuttosto affascinante per molti: il suo stile arrotondato rende i personaggi più simpatici e nel contempo alleggerisce il peso dei momenti più crudi del racconto. Per contro, mentre l'anime presenta molti momenti visivamente eccezionali, il più delle volte grazie all'uso del colore e delle luci, l'animazione spesso è approssimativa e il design più spigoloso. Le colorazioni digitali nelle produzioni animate dei primi anni del 2000 al giorno d'oggi non sembrano invecchiate bene, e nonostante i tantissimi fan della serie, può rappresentare uno scoglio alla visione odierna. I disegni sono più marcati e coerenti nel manga e nel successivo adattamento animato, Brotherhood, che propone sequenze di combattimento opera dello Studio Bones al massimo del suo splendore.

Un grande ed epico intreccio in cui tutto si incastra perfettamente è chiaramente il cardine del manga di Fullmetal Alchemist. E' eccezionale la creazione di questo puzzle globale dove ogni tassello lentamente prende il suo posto con lo svolgere degli eventi. E questo è particolarmente vero considerando l'intero mondo e il suo cast: quasi tutti i personaggi maggiori prendono parte al gran finale. Se amate vedere i vostri eroi preferiti ingaggiare una devastante battaglia contro i cattivi, allora vi divertirete un sacco nel corso del manga, ma specialmente nei volumi conclusivi.

Il manga mantiene un tono più leggero nel complesso rispetto all'adattamento animato. In una storia fantasy di guerra dove tutto prepara lentamente a un grande confronto finale, le cose potrebbero essere un po' troppo sinistre nel frattempo che arriviamo alla meta. Talvolta ci si dimentica della leggerezza e dell'allegria che ci hanno portato a quel mondo inizialmente. L'anime certe volte casca in questo errore, che il manga invece non commette mai. Anche quando l'autrice non può alleggerire i toni degli eventi, cerca di farlo in un altro momento, come nelle gag extra in chiusura di ogni volume del manga, che possono risucchiare perfino il peggior cattivo e le sue malefatte.

 
Meglio l'anime
 
Sicuramente il manga comprende alcuni cattivi "compassionevoli", ma sappiamo sempre con certezza da che parte stanno e alla fine anche le storie degli "anti-eroi" sono tutte pienamente capovolte dalla parte degli eroi, confermando la loro convinzione della sacralità di ogni vita, dell'inutilità della vendetta, e del potere dell'amicizia. Tutti gli eroi poi ritrovano appianati i loro lati oscuri nel corso del racconto e se ne liberano definitivamente una volta aver raggiunto la propria catarsi. I cattivi che restano cattivi sono per la maggior parte mostri e umani sociopatici.
 
Fullmetal Alchemist anime

E' un modo certamente valido di affrontare la moralità, che funziona per il tipo di storia che il manga racconta, ma non riflette davvero la natura umana nella realtà. Al contrario, nell'anime i cattivi hanno motivazioni più credibili, approfondite con episodi del loro passato. Anche gli anti-eroi non sono così facilmente propensi a passare dalla parte degli eroi, e il pubblico è spesso lasciato incerto sulle loro decisioni. L'anime arricchisce la visuale di tutti, affidando agli spettatori le loro conclusioni. Il Fullmetal Alchemist televisivo si sofferma maggiormente sulle problematiche di ogni personaggio per mostrarci ogni aspetto della storia, anche se di poca importanza.

Entrambe le versioni si ispirano a eventi storici e politici reali, ma l'anime è maggiormente rivolto all'aspetto politico. L'adattamento anime è stato realizzato quando il conflitto tra USA e Afghanistan e in Iraq erano al centro degli eventi mondiali, quindi il regista Seiji Mizushima e lo sceneggiatore Sho Aikawa incanalarono nell'anime il loro disappunto per i conflitti in atto, prevedendo in pieno alcuni dei futuri sviluppi dello show. Gran parte della serie tratta temi di guerra, razzismo, imperialismo, colonialismo e molti personaggi ricusano esplicitamente gli atteggiameni degli altri su questi argomenti.

Se preferite gli anime fantasy poco impegnativi, da vedere come forma di evasione, l'intensità di Fullmetal Alchemist potrebbe essere un inconveniente, ma per altri può sicuramente essere un'attrattiva e un incentivo a rivederlo dopo molto anni. Anche se l'anime è ben ancorato al periodo in cui è stato prodotto, i suoi eventi sono ispirati da fatti storici diversi, quindi i suoi concetti rimangono universali. Ad ogni modo, l'anime ha molto da dare agli appassionati d'animazione che cercano storie comunicative di valori reali.

Nel manga spesso sembra che chiunque abbia una caratterizzazione da "sfida finale", una questione intima fondamentale che impedisce a ognuno di diventare la miglior versione di se stesso, e che una volta risolta lo è in modo definitivo. Questo è un modo utile per costruire un buon numero di archi narrativi su personaggi positivi in una serie a fumetti di lunga durata, ma l'anime ha un modo più realistico di trattare i comportamenti umani: i personaggi combattono con i loro difetti più e più volte e vi si confrontano duramente e ripetutamente nel corso delle loro vite. Ciò non significa che le persone non crescano, cambino o migliorino con l'andar del tempo, ma è raro che non inciampino nuovamente lungo la via. Come storia di formazione, l'anime riflette più onestamente i modi di crescita delle persone nella realtà.

L'anime inoltre è caratterizzato da un finale più aperto rispetto al manga, ma soddisfa i temi centrali della serie e affronta tutte le complicate sfide morali dei protagonisti principali. Un finale più chiaro o "lieto" avrebbe potuto contrastare con le idee alla base della versione animata, pertanto la conclusione può essere considerata pienamente soddisfacente. Per alcuni, la trama è la parte più importante della storia, per altri la coerenza nella caratterizzazione dei personaggi e delle tematiche del racconto hanno la precedenza. Per questi ultimi, ecco un motivo in più per apprezzare il finale dell'anime.

Sebbene poi sia ingiusto paragonarlo col "silenzio" di un manga, anche l'aspetto musicale non è da sottovalutare. La colonna sonora di Michiru Oshima è intensa e variegata, perfettamente adatta a sottolineare ogni aspetto caratteriale ed evento, rendendo più emozionante ogni scena, dai flashback drammatici agli avvenimenti più sconvolgenti. la musica dell'anime ha un fortissimo impatto sui fan, che ancora oggi oggi, dopo oltre dieci anni, continuano a remixare e postare cover di "Bratja" su YouTube. Le musiche dell'anime sono un elemento di spicco della sua particolarissima alchimia.

Un suggerimento frequente di chi ama il ritmo più veloce della parte iniziale dell'anime ma non la sua seconda parte originale più "dark", è quello di passare a questo punto al manga. Apparentemente, la cosa ha piuttosto senso. Si tratta verosimilmente della stessa storia fino a metà opera circa, quindi si potrebbe a questo punto passare al manga, sfortunatamente facendolo rimarremmo tremendamente confusi. L'anime incastra le sue radicali differenze con il manga molto presto. Già all'interno dei primi tredici episodi, la serie animata introduce molti importanti personaggi che non vengono mai mostrati nel manga (per esempio Lyra) oppure lo fa in un modo completamente diverso perfino nel ruolo (Sloth, per esempio). Inoltre implica importanti rivelazioni non applicabili al manga (è il caso delle origini dei cattivi). I neofiti che dovessero considerare anime e manga interscambiabili rimarrerrebbero delusi dallo svolgimento a causa di rivelazioni che non troverebbero compimento, o verrebbero presi alla sprovvista da altre per cui quella versione della storia non aveva posto le basi.

La scelta va benissimo se si è già vista la serie altre volte, oppure se si ha la pazienza di informarsi su tutte le differenze riscontrate da chi conosce molto bene sia il manga che l'anime, ma se è la prima volta che ci si accosta a Fullmetal Alchemist, è certamente meglio sceglierne una versione e seguire quella.

 
In conclusione
 
Il manga di Fullmetal Alchemist è un esempio incredibilmente forte di fumetto d'azione e avventura rivolto ai ragazzi, sicuramente tra i migliori del suo genere. Se si amano titoli alla My Hero Academia, dove personaggi esagerati tengono sermoni ispiratori di valori eroici, e nemici chiaramente cattivi vengono sconfitti alla fine in modi epici, il manga sazierà il vostro desiderio di questo e ancora di più (cimentandosi occasionalmente anche in questioni maggiori...).
 
Fullmetal Alchemist

L'anime invece ha più da offrire a coloro a cui piacciono le lotte. Si posiziona assieme ad altre serie "pionieristiche" che affrontano temi sociali e politici per il grande pubblico, come La rivoluzione di Utena o Paranoia Agent. Quindi, se questo è quello che cercate in una storia, e non vi importa di imbattervi in qualche animazione un po' goffa degli anime dei primi anni 2000, la serie tv è la scelta giusta.
 
Gli appassionati di anime raccolgono ogni tipo di gusti e interessi, ed è grandioso poter avere due versioni di Fullmetal Alchemist tra cui scegliere: e voi, quale versione di Fullmetal Alchemist preferite? E perché? Ditecelo votando il sondaggio e con un commento!

Fullmetal Alchemist: meglio il manga o l'anime del 2003?





Fonte consultata: Anime News Network.