Durante l'ultima edizione del B-Geek abbiamo avuto il piacere di incontrare ed intervistare Ambra Pazzani, famosa cosplayer italiana molto seguita sui vari social. Vi lasciamo al video dell'intervista e alla relativa trascrizione.
 


AnimeClick.it: Come hai cominciato a fare cosplay?

Ambra Pazzani
: Conoscevo le fiere del fumetto e andai tanti anni fa al Romics, a Roma, e ho conosciuto il mondo del cosplay. Però mi sentivo molto imbarazzata all’idea di fare un cosplay io stessa, anche se l’idea mi tentava molto. Finché non ho conosciuto un gruppo di ragazzi di Civitavecchia che mi ha chiesto di partecipare ad un loro gruppo cosplay proprio a Romics e io accettai, ed effettivamente il mio primo cosplay fu Orochimaru versione Akatsuki da Naruto, quindi una cosa che non c’entra niente con quello che ho fatto dopo, però quello è stato il primo. Poi da lì mi sono divertita, mi sono sentita a mio agio ed è continuata.

AC: Quindi hai cominciato con Orochimaru perché Naruto è il tuo anime preferito?

AP
: Naruto fa schifo! Al tempo, quindi parlo del 2012, c’era ancora un indice di gradimento più alto, c’era una trama ancora decente, Orochimaru è uno dei miei personaggi di Naruto preferiti perché comunque io l’ho letto, l’ho guardato… E poi Kishimoto si è venduto alla commercializzazione e ha mandato in vacca anni e anni di serie. Però in quel momento l’ho fatto molto volentieri, appunto Orochimaru mi piace, è bello viscido e dubbio come personaggio, però è stato interessante.

AC: E a proposito appunto dell’interpretare personaggi maschili per le ragazze e viceversa, ci sono alcuni che criticano questo aspetto del cosplay, cosa ne pensi?

AP: Io penso che ognuno abbia il diritto di fare quel che cavolo vuole, detto proprio in francese, perché il cosplay è un hobby, quindi io posso decidere di fare un maschio come una femmina, posso anche decidere di farmi crescere la barba prendendo ormoni pur di fare un cosplay, sono affari miei. E’ una passione che va vissuta liberamente e a mente fresca. Perché se ci mettiamo a giudicare cosa fanno gli altri e cosa non fare, non è più un hobby, diventa una costrizione, un dover stare dentro dei canoni che non ci servono a niente, perché siamo schiavi di qualcos’altro. Invece va vissuto tranquillamente, quindi ognuno faccia quello che vuole.

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AC: Per molte persone il cosplay nasce come passione ma poi diventa un lavoro, attraverso photoshooting, presentazioni varie ecc. Tu cosa ne pensi, preferisci che rimanga una passione o può diventare anche un lavoro?

AP
: Per me è un lavoro ormai, mantengo sempre la parte dell’hobby perché comunque i cosplay, a parte alcune scelte particolari, tipo che in una fiera viene chiesto un personaggio in particolare, sono io che scelgo cosa fare e lo faccio perché mi piace. E poi ci sono delle fiere in cui vado tranquillamente come pubblico, come spettatrice, e lì non ho vincoli, non ho obblighi e faccio quello che voglio. Negli anni ho avuto l’occasione di lavorare con il cosplay, mi è stato proposto da quello che era “Cos-movics” e adesso è “Epico’s” e iniziai a fare da figurante sul palco con il cosplay di Elektra, che rifarò perché ero orribile al tempo, e da lì poi ho continuato, mi è stato chiesto di presenziare in giuria alle gare, e adesso di presentare, questa sarà la prima volta che presenterò in fiera con Maurizio (Merluzzo – ndr). E avere la possibilità di far divenire il proprio hobby anche un lavoro, magari anche con le commissioni sartoriali, io credo che sia un’enorme fortuna perché come si dice, fai il lavoro che ti piace e non lavorerai un solo giorno della tua vita.

AC: Nel mondo del cosplay c’è anche tanta competizione, pensi sia giusta un po’ di competizione o dovrebbero tutti essere amici ed aiutarsi?

AP
: Io sono una molto competitiva, proprio di natura, da sempre. Però bisogna ricordarsi appunto che il cosplay resta un hobby. Quindi posso capire la competizione da un punto di vista di gara, perché è una gara, c’è un premio in palio, un obbiettivo e si lavora per quello, quindi gli sforzi che uno fa per il proprio costume si capisce se vuole indirizzarli per sé stesso perché appunto va a gareggiare. Anche se ci sono persone che aiutano gli altri concorrenti, che è una cosa elogiabilissima. Se invece si fa il tutto solo per girarsi la fiera e stare insieme ben venga. Io francamente sono una che non ha mai rifiutato di dare consigli a nessuno per quello che potevo permettermi di dire. Perché per prima cosa fa piacere, anche perché io stessa chiedo consigli, ci sono cose che non so fare, ad esempio la mia parrucca l’ha fatta Alessandro “Ichigo” Rancatore, perché io non sono assolutamente in grado di acconciare. Lui è arrivato e mi ha detto: “ti stai mettendo una schifezza.” E me l’ha pettinata, tagliata, ha messo il districante, che non sapevo neanche esistesse, tutte cose che io non conosco, e lui l’ha fatto per darmi una mano, quindi assolutamente, è un hobby e come tale si vive a cuor leggero, altrimenti è un altro stress, e non penso che abbiamo bisogno di altri pensieri.

AC: Questa è una domanda che stiamo facendo un po’ a tutte le cosplayer, molte di voi fanno anche photoshooting esterni al cosplay, magari anche in pose un po’ hot ecc. E vengono anche criticate per questo, come rispondi a queste critiche?

AP
: Che ognuno è libero di fare quel che vuole, e che se una cosa non ti piace non sei costretto a seguirla. Ci sono cosplayer sia maschi che femmine che usano il proprio corpo in maniera diversa. Ma appunto io non sono obbligata a seguire qualcuno che fa qualcosa su cui non sono d’accordo. Ad esempio io sono una che non fa set di nudo né di intimo, in costume sì, ma chi lo sa se un giorno li farò, non si può dire, per ora però non li ho fatti, ma questo non vuol dire che quello che fanno le altre sia da buttare. Ci sono delle bellissime foto di nudo o anche in cosplay, quindi il concetto di svestire un personaggio, che a me francamente non tange, ognuno è veramente libero di fare quel che vuole. Nel momento in cui però viene ad influenzare me direttamente, a dire qualcosa su di me o sul mio lavoro, ed è capitato, allora lì mi schiero. Perché in quel momento stai limitando la mia libertà. Ma altrimenti sono affari vostri, ognuno deve scegliere.

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AC: Sappiamo che hai un profilo su Patreon, nel quale ci sono donazioni ecc. Ci puoi spiegare un po’ come funziona?

AP
: Patreon è una piattaforma che nasce per supportare gli artisti. Inizialmente mi pare fosse indirizzata per Youtube, e poi è stata utilizzata per altro. In questo ambito effettivamente ho da dire che ci sono delle “cosplayer” che lo utilizzano per vendere foto di nudo e simili, ma non è un nudo artistico, è un nudo da cellulare fatto in maniera molto sciatta, insomma abbiamo capito… Non che non lo possano fare, io però credo che esistano delle piattaforme apposite per questo. Mentre lo scopo di Patreon è nobile se vogliamo, perché si tratta di creare. Personalmente io, per chi volesse guardare il mio profilo, non offro nessuna foto di nudo, di intimo, sexy o simile. Primo perché non ne ho mai fatte, secondo perché vorrei essere seguita per quello che faccio, non perché mi spoglio. Questa è una mia scelta, perché ci sono tantissime cosplayer che fanno set in intimo con parrucca ecc. Fateli, d’accordo, ci possono essere belle foto anche per questo, però mi è capitato l’altro giorno di vedere su Twitter una ragazza che annunciava un nuovo set su Patreon, fatto palesemente col telefono in mano, e lei faceva Tifa ed era mezza nuda, in posizioni improbabili e così via. Per questo esistono siti appositi, appropriati, poi si viene a creare anche un’idea sbagliata di Patreon. E invece no, Patreon ha un ottimo proposito, il problema è che chi lo usa può farne un uso distorto, come può succedere con qualsiasi cosa. In quello io preferirei che venisse mantenuto un certo decoro, ma non posso influenzare la vita degli altri, quindi affari loro.

AC: Hai nuovi cosplay e progetti per il futuro?

AP
: Un bel po’, spero di avere il tempo di farli. Ci sono Domino della Marvel, una versione di Super Sonico Rainbow Melody che credo sia una delle versioni più vestite che esista, l’ho vista in Giappone e mi è piaciuta e quindi l’ho scelta, Trish Una di Jojo, e Alessandro Rancatore mi farà la parrucca e sono curiosissima perché ha un’acconciatura molto particolare, e credo una nuova versione di Wonder Woman, vediamo se per miracolo ho giornate di 72 ore e riesco a farli.

AC: Sappiamo che con Maurizio Merluzzo sei andata in Giappone, abbiamo visto i video su Youtube, anche noi di AnimeClick.it organizziamo dei viaggi in Giappone, consiglieresti di visitarlo? E’ stata una belle esperienza?

AP
: E’ stata un’esperienza straordinaria. A parte che mi sono mangiata il mondo e sono tornata grassa, ma ne è valsa la pena. Noi ci svegliavamo la mattina e mangiavamo 300 grammi di riso più un chilo di pollo al curry e andavamo in giro. E’ un’esperienza formativa molto importante perché la cultura è completamente diversa, l’atteggiamento della gente è diverso, ci sono dei pezzi di storia che vale la pena conoscere, e che bisogna conoscere, ad esempio il monumento di Hiroshima è qualcosa che va visto perché va ricordata la storia, quindi ha un significato che anche in occidente ha un suo peso. Poi ci sono tutte le parti culturali, quindi templi, palazzi degli imperatori… Quindi vale la pena vederli perché è cultura, è sicuramente un’emozione e lo è anche vedere come si comporta la gente, tipo che chiedi indicazioni e loro ti portano dove devi andare e quando sei arrivato ti ringraziano e se ne vanno, quindi è una cosa completamente diversa. Consiglio a tutti il viaggio.

AC: Ringraziamo Ambra Pazzani per questa intervista, un saluto speciale per AnimeClick.it?

AP
: Grazie per questa intervista, spero di aver detto cose sensate, un bacio a tutti, ciao!