Ricorderete probabilmente la notizia dell'adattamento americano di Death Note - Il quaderno della morte che ha debuttato su Netflix in streaming lo scorso 25 agosto 2017, sviluppato sulla sceneggiatura del celebre manga scritto da Tsugumi Ohba e disegnato da Takeshi Obata.
Difficilmente invece ricorderete un piccolo ma affatto insignificante particolare, relativo ad una delle scene del film: si tratta di un particolare che non è sfuggito a chi si è ritrovato, suo malgrado, ignaro partecipe di una vicenda quasi surreale.

Facciamo quindi qualche passo indietro fino all'anno 2010, quando un grave incidente ferroviario accaduto a Buizingen, in Belgio, causa la morte di 19 persone ed il ferimento di altre 310.
Secondo fonti olandesi, il Death Note di Netflix include una scena nella quale un giornalista pone in evidenza la notizia di un drammatico disastro ferroviario: si tratta proprio dell'incidente avvenuto in Belgio, e il film ne ri-trasmette i filmati reali.
Le ferrovie nazionali belghe tuttavia affermano che mai Netflix ha chiesto il permesso di utilizzare tali riprese.
"Questo mostra davvero poco rispetto sia per le vittime che per i parenti superstiti, oltre che per lo staff delle ferrovie e i servizi di emergenza. Stiamo dunque valutando il da farsi, a riguardo di questa incresciosa vicenda, per eventuali provvedimenti," ha affermato il portavoce della società Dimitri Temmerman al quotidiano Algemeen Dagblad.

Sembra inoltre che nessuna delle famiglie di alcuno dei deceduti, né di quelle dei sopravvissuti, sia stata informata preventivamente della vicenda.
La superstite Anita Mahy ha fatto sapere che l'inclusione di tali riprese nel film l'ha resa furibonda: "ti siedi a guardare un film una sera senza aver sentore di nulla, solo per ritrovarti all'improvviso a dover affrontare quel terribile incidente una seconda volta."

Netflix, che non ha ancora fornito una risposta ufficiale in merito, non pare nuovo ad azioni simili, dal momento che è già accaduto di frequente l'utilizzo nel sito web di banner contenenti fanart del franchise Sword Art Online senza che ne fosse richiesto adeguato permesso.
Diretto da Adam Wingard, questa versione di Death Note prevedeva un "Light bianco e un L nero," ovverosia Nat Wolff nel ruolo di Light Turner, Keith Stanfield in quello di L, Margaret Qualley nei panni di Mia Sutton.
Willem Dafoe aveva prestato la voce allo Shinigami Ryuk, Paul Nakauchi aveva interpretato Watari e Shea Whigham era James Turner.

Netflix prevede di dare un sequel all'opera, dal momento che il suo responsabile dei contenuti Ted Sarandos aveva definito il film del 2017 un "successo considerevole" a dispetto del generale flop di pubblico.
Fonti consultate:
Anime News Network 1, 2
Difficilmente invece ricorderete un piccolo ma affatto insignificante particolare, relativo ad una delle scene del film: si tratta di un particolare che non è sfuggito a chi si è ritrovato, suo malgrado, ignaro partecipe di una vicenda quasi surreale.
Facciamo quindi qualche passo indietro fino all'anno 2010, quando un grave incidente ferroviario accaduto a Buizingen, in Belgio, causa la morte di 19 persone ed il ferimento di altre 310.
Secondo fonti olandesi, il Death Note di Netflix include una scena nella quale un giornalista pone in evidenza la notizia di un drammatico disastro ferroviario: si tratta proprio dell'incidente avvenuto in Belgio, e il film ne ri-trasmette i filmati reali.
Le ferrovie nazionali belghe tuttavia affermano che mai Netflix ha chiesto il permesso di utilizzare tali riprese.
"Questo mostra davvero poco rispetto sia per le vittime che per i parenti superstiti, oltre che per lo staff delle ferrovie e i servizi di emergenza. Stiamo dunque valutando il da farsi, a riguardo di questa incresciosa vicenda, per eventuali provvedimenti," ha affermato il portavoce della società Dimitri Temmerman al quotidiano Algemeen Dagblad.

Sembra inoltre che nessuna delle famiglie di alcuno dei deceduti, né di quelle dei sopravvissuti, sia stata informata preventivamente della vicenda.
La superstite Anita Mahy ha fatto sapere che l'inclusione di tali riprese nel film l'ha resa furibonda: "ti siedi a guardare un film una sera senza aver sentore di nulla, solo per ritrovarti all'improvviso a dover affrontare quel terribile incidente una seconda volta."
Netflix, che non ha ancora fornito una risposta ufficiale in merito, non pare nuovo ad azioni simili, dal momento che è già accaduto di frequente l'utilizzo nel sito web di banner contenenti fanart del franchise Sword Art Online senza che ne fosse richiesto adeguato permesso.
Light Turner è uno studente ordinario che accidentalmente ritrova un quaderno dai poteri soprannaturali. Questo quaderno, di proprietà dello shinigami Ryuk, gli permette di uccidere qualsiasi persona egli voglia. Dopo i primi omicidi "di prova" comincerà un lungo gioco del gatto e del topo tra Light e le autorità, in particolare con L, un poliziotto solitario e dal carattere particolare.
Diretto da Adam Wingard, questa versione di Death Note prevedeva un "Light bianco e un L nero," ovverosia Nat Wolff nel ruolo di Light Turner, Keith Stanfield in quello di L, Margaret Qualley nei panni di Mia Sutton.
Willem Dafoe aveva prestato la voce allo Shinigami Ryuk, Paul Nakauchi aveva interpretato Watari e Shea Whigham era James Turner.
Netflix prevede di dare un sequel all'opera, dal momento che il suo responsabile dei contenuti Ted Sarandos aveva definito il film del 2017 un "successo considerevole" a dispetto del generale flop di pubblico.
Fonti consultate:
Anime News Network 1, 2
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Spero che dopo tutta la m... che hanno gettato su Twitter al regista ci abbiano ripensato!
Questo in effetti è grave, è davvero assurdo che i produttori del film non abbiano avuto la premura di informare i parenti delle vittime.
detto questo; che una tragedia venga utilizzata a "scopo narrativo" senza comunicazioni e permessi vari è una cosa abbastanza comune, non che sia giusto, ma succede piuttosto spesso. secondo me l'utilizzo dei filmati reali ha garantito un bel risparmio ai produttori in termini di budget, il che è abbastanza riprovevole. una comunicazione ufficiale sarebbe stata sufficiente.
Comunque è stata una carognata!
Pare abbia venduto un reporter su una piattaforma più che legale il filmato, dunque bisognerebbe prendersela anche con chi ha filmato materialmente la scena (e l'ha venduta), poco da fare.
Regista: "Non abbiamo i soldi per ricreare un disastro ferroviario"
Produttore: "Prendete uno vero, cosa potrebbe andare storto?"
Non vorrei dire, ma in vari film si vedono spezzoni presi da eventi reali, talvolta rimaneggiati, talvolta no.
Spero che abbiano abbandonato l'idea di fare il live action su sao.
E non solo... eccone una nuova di zecca:
https://multiplayer.it/notizie/netflix-citata-giudizio-black-mirror-bandersnatch.html
Sé Netflix perde la causa dovrà pagare 25 milioni di dollari, con quei soldi poteva realizzare 7 o 8 anime da 12 episodi invece di fumarseli così.
Eh oddio.
Il reporter che filma una scena vera e poi la rivende, fa anche un pò il suo lavoro. Telegiornali e show televisivi che si occupano di news spesso comprano questi video da terzi o altre testate giornalistiche - non si possono avere i propri giornalisti sempre presenti ovunque. Ci stà.
Ma tu che lo compri devi sapere cosa stai comprando. Non è il filmino amatoriale di uno studente universitario che fa prove con la cgi o con il gruppo teatrale. È il filmato di una cosa vera. Deciderlo di usarlo in uno show fittizzio può avere conseguenze, anche se evidentemente speravano di farla franca (perché non è la prima volta che succede, e anche se qualcuno se ne accorge chi vuoi che gli dia retta - di solito purtroppo le cose finiscono così)
Il punto è che non vedo il problema se in un film o in un telefilm utilizzano immagini o video di repertorio, anche di qualche disastro ferroviario reale.
Se tu non sei dentro quell'incidente....o non c'è un tuo parente, amico, persona cara. Io non riesco a vedere filmati di incidenti con autobus, perchè in uno rischiò, veramente la pelle mio frratello più piccolo
Quello è un altro paio di maniche...in ogni caso negli anni '50-'60 negli USA giravano film educativi nelle scuole che mostravano incidenti automobilistici e morti in primo piano, roba da far accapponare davvero la pelle. Certo erano filmati con scopo educativo, però...
capisco che sei stanco perché vieni dal università, ma quello che hai scritto non ha senso e non c'entra nulla con l'articolo in questione ?
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