"Shinsengumi": è una parola che avrete sicuramente incontrato leggendo manga o vedendo anime. Una parola che nasconde un pezzo di Storia giapponese molto importante seppur non lunghissimo e che probabilmente per questo ha suscitato l'interesse e la fantasia di molti autori. Essendo un argomento complesso e ricco di sfaccettature, anche questa volta mi sono avvalsa dell'aiuto di Calehb, newser di Crunchyroll e appassionato di storia.
Assieme a lui vi racconteremo cos'era la Shinsengumi e quali personaggi abbia ispirato, confrontando la versione reale con quelle immaginarie di Gintama e Peace Maker Kurogane.
Iniziamo dunque con raccontare come è nato questo corpo speciale di polizia.
 

Siamo nel cosiddetto periodo Bakumatsu (letteralmente "fine dello shogunato") che va dal 1853 (l'anno dell'arrivo del Commodoro Matthew Perry) al 1868 (l'anno della caduta dello shogunato Tokugawa). Il Giappone si apre all'Occidente ma è anche percorso da notevoli disordini politici causati da diverse fazioni che si contendono il potere. Nel 1863 lo shogun Tokugawa Iemochi decide di recarsi a Kyoto per incontrare l' imperatore Komei; c'è bisogno perciò di proteggere la sua venuta nell'antica capitale. Inoltre proprio qui si concentrano i sostenitori più accesi del "sonnō jōi", che mette in dubbio i poteri dello Shogun a favore dell'Imperatore e che ha per motto "Onore all'Imperatore, espellere i barbari".
 

Il Bakufu di Kyoto (termine comunemente usato per riferirsi al governo dei samurai o allo shogunato) decide che il metodo migliore per combattere questi "ribelli" sia assumere i ronin, samurai senza padrone. Per reclutarli è scelto Kiyokawa Hachirô e il corpo militare che viene così formato è battezzato Roshigumi. Ma non fila tutto liscio: in realtà Kiyokawa è anti-Tokugawa e sostiene la causa del sonnô jôi; al suo arrivo a Kyoto vuole trasformare il Roshigumi in uno strumento di questa fazione. Per alcuni alti ufficiali del Bakufu questa non è una sorpresa: conoscono la vera natura sovversiva di Kiyokawa, quindi per allontanarlo da Kyoto lo mandano a Edo con tutti i suoi uomini per partecipare ai preparativi militari per l'espulsione degli stranieri.
 

Ma in tredici si rifiutano di partecipare a questa missione e chiedono a Matsudaira Katamori di rimanere a Kyoto per proteggere lo Shogun. Questi accetta la loro richiesta, aggiunge cinque nuove reclute e pone la loro sede nel sobborgo di Mibu, alla periferia di Kyoto. Il gruppo diventa così noto come Mibu Rôshigumi. Ma Matsudaira Katamori, dopo aver valutato attentamente la scena politica di Kyoto, capisce che lo scopo del Mibu Roshigumi deve cambiare: non più proteggere lo Shogun ma pattugliare le strade di Kyoto per ripristinare l'ordine nel nome del Bakufu. Per riflettere il cambiamento della missione, il 18 agosto 1863 il Mibugumi fu ribattezzato Shinsengumi che vuol dire "Nuova squadra scelta".

Mettiamo quindi a confronto i personaggi reali con quelli immaginari: ce ne sarebbero molti ma abbiamo deciso di prendere in considerazione "Gintama" e "Peace Maker Kurogane".
 


Saito Hajime


In "Peace Maker Kurogane" Saito Hajime è il capitano del terzo squadrone ed è una persona molto misteriosa. Spesso spunta fuori dal nulla quando meno lo si aspetta, ma soprattutto sa vedere gli spiriti dei morti con cui può anche parlare. Anche lui è molto bravo nel kenjutsu.
 

In "Gintama" Saitō Shimaru (fine in giapponese) è ispirato al personaggio storico Hajime (inizio in giapponese) Saitō e, come lui, è il capitano della terza divisione della Shinsengumi. Tra gli altri oneri si occupa anche delle indagini interne. Non si sa molto del suo passato, ma è certo che sia stato addestrato nel dojo di Kondō, prima della creazione della Shinsengumi. Indossa abiti scuri e una sciarpa che gli copre metà viso, il che contrasta perecchio coi suoi brillanti capelli afro color carota. Malgrado l'aspetto minaccioso è in realtà davvero timido e vorrebbe tanto riuscire a fare amicizia con le persone di cui scrive il nome nel suo diario.
 

Spesso però la sua natura lo porta a sembrare minaccioso, anche qualora tenti di essere amichevole. Di certo non aiuta la sua narcolessia, dato che spesso si addormenta nelle situazioni più impensabili persino dove sembra impossibile. Purtroppo, per via del suo ruolo, molti pensano che i nomi scritti sul suo diario siano quelli dei sospetti e questo contribuisce a scurire la sua aura inquietante. Il suo modo di comunicare in maniera non verbale lo ha sin da subito avvicinato a Elizabeth.
È uno spadaccino abilissimo che utilizza due spade e persino Sougo, che è il più forte nel gruppo, lo ritiene un avversario pericoloso.

E la controparte reale?

Fujita Gorō, il cui nome di nascita fu Yamaguchi Hajime, nacque il 18 febbraio del 1844 nella provincia Musashi di Edo (l'attuale Tokyo). Dell'infanzia di questa persona si sa davvero poco se non che andò via dalla sua città nel 1862 dopo aver accidentalmente ucciso un samurai legato alla famiglia Tokugawa. Col nome di Saitō Hajime andò a Kyoto dove studiò la scherma da un maestro, Yoshida, che aveva un legame con suo padre. Fu uno dei tre membri più giovani della Shinsengumi e si presentava come una persona introversa e misteriosa.
 

Era particolarmente alto, un metro e ottanta, ed era una persona non predisposta per i convenevoli. Era conosciuto per essere una persona profondamente dignitosa e attenta alla forma, dal modo in cui indossava i vestiti a quello in cui si sedeva. Ad ogni modo era sempre attento e pronto a reagire a qualsiasi improvviso pericolo. Come capitano della terza squadra della Shinsengumi aveva anche il compito di scovare le spie e questo lo rese particolarmente intimidatorio nell'atteggiamento. Malgrado girassero voci sul fatto che potesse essere un doppiogiochista non vi furono mai prove certe. Insieme agli altri Shinsengumi divenne nel 1868 un hatamoto e, insieme ad altri sei, venne posto a protezione di Miura Kyūtarō che era reputato la causa della morte di Sakamoto Ryōma. In questa circostanza affrontarono sedici assassini.
Saito sposò Takagi Tokio, sponsorizzato dall'ex Lord Matsudaira Katamori, dall'ex Aizu han Karô Yamakawa Hiroshi e Sagawa Kanbei e assunse il nome di Fujita Gorō.
 

Nel 1872 si trasferirono a Tokyo, dove Goro fu assunto dal dipartimento di polizia. Combattè sotto il vessillo di Meiji durante la ribellione di Satsuma, supportando con la sua forza di polizia l'esercito imperiale giapponese. Nel 1891, si ritirò dalla polizia e lavorò nelle scuole fino al 1909. Condivideva il suo passato nella Shinsengumi con poche persone, per lo più quelle con cui amava bere, e non scrisse nulla al riguardo. Le sue prodezze gli fecero guadagnare il diritto di continuare a portare con sé la katana, dopo che la fine della regola Tokugawa ne impose la messa al bando. Nel 1915 morì di ulcera allo stomaco, probabilmente per la sua passione per l'alcol e fu trovato seduto compostamente come tradizione vuole persino nella morte.
Da sottolineare che Saito cambiò nome 4 volte durante la sua vita: nato come Yamaguchi Hajime, divenne Saitô Hajime dopo aver ucciso un Hatamoto, poi Yamaguchi Jiro dopo essere fuggito da Goryô Eji, quindi Ichinohe Denpachi quando si trasferì a Tonami e infine Fujita Goro dopo il matrimonio.
 

Hijikata Toshizō


In "Peace Maker Kurogane" è definito come il Demonio della Shinsengumi a causa della sua estrema severità; d'altronde è lui che ne ha scritto le regole. Molto legato a Okita, Kondo e Yamanami, persone che gli sono state vicine fin dalla giovinezza, proviene da una famiglia di farmacisti. Fuma molto, ama alzarsi tardi e scrive poesie che risultano però terribili. Benché inizialmente contrario all'arruolamento di Tetsunosuke, sarà poi lui stesso ad accoglierlo con la scusa che il suo compagno Okita Souji lo desiderava tanto.
 

Toushirou Hijikata è il personaggio di finzione che in Gintama corrisponde al personaggio storico Hijikata Toshizō. Hijikata è nella serie il fumatore incallito che ha il ruolo di vice comandante della Shinsengumi. È probabilmente la mente del gruppo, ma prende il suo compito con tanto zelo da aver ottenuto il soprannome di “diabolico vicecomandante”. È uno stacanovista leale solo al suo lavoro e, soprattutto, a Isao Kondo. Si tratta di una persona irascibile, che parla spesso di seppuku, malgrado abbia un lato più sentimentale che tiene ben sigillato in sé. Ama a tal punto la maionese da sommergerci qualsiasi cibo, cosa che gli ha fatto guadagnare il soprannome di “Mayora”.
 

È una persona molto affascinante che attira le attenzioni femminili come se nulla fosse, anche se tutto viene poi vanificato dalla sua fissazione per la maionese. L'ostentazione di oggetti a forma di vasetti di questa salsa porta solitamente le spasimanti alla ritirata. Vede Gintoki come avversario in tutto, dalle gare di bevuta alle sfide a carta, forbice e sasso, sin dal momento in cui è stato sconfitto da lui in combattimento. Okita tenta continuamente di ucciderlo, ma lui lo considera uno dei suoi più cari amici. Prima di entrare nella Shinsengumi, era un ronin piantagrane. Ama duellare e affrontare combattimenti epocali, senza preoccuparsi troppo dei danni collaterali. Ha formulato il Kyokuchuu Hatto, le 45 regole che compongono la linea di condotta della Shinsengumi e, come l'Hijikata reale, è molto rigido nel fare rispettare la legge.


E la controparte reale?

Hijikata Toshizō nacque il 31 maggio del 1835 e fu un guerriero giapponese e vice comandante della Shinsengumi. Nato nel villaggio di Ishida nella provincia di Musashi fu il più giovane di sei fratelli e figlio di un contadino benestante che però morì prima della sua nascita. Il fratello primogenito nacque cieco e non potè ereditare i beni di famiglia e la sorella maggiore morì quando era ancora piccolo, come avvenne anche a sua madre. Fu cresciuto dal secondogenito e dalla sorellastra. Si dice fosse molto alto, per gli standard dell'epoca, e anche molto bello. Sembra che da piccolo fosse viziato e anche cattivo con coloro a cui non tenesse.
 

Tutto cambiò quando uno spadaccino ventunenne del clan Aizu dovette commettere seppuku per essersi opposto ai riformisti e lui fu visto piangere. Hijikata passò la sua gioventù a vendere la medicina di famiglia che serviva per trattare le fratture e le escoriazioni, ma per tutto il tempo ha praticato il kenjutsu come autodidatta. Il suo fratello adottivo Satō Hikogorō, che sposò la sua sorella maggiore, gestiva un dojo dello stile Tennen Rishin-ryū a Hino. Grazie a Satō incontrò Kondō Isami e finì per iscriversi allo Shieikan, nel 1859. Pur non avendo mai appreso a pieno lo stile Tennen Rishin-ryū, sembra che abbia evoluto da esso lo stile di combattimento "Shinsengumi-Kenjutsu".
 

Suo fratello organizzò un matrimonio combinato con la figlia di alcuni commercianti di strumenti musicali, ma lui posticipò le nozze a subito dopo la sua promozione, per via del suo progetto di entrare a far parte della Rōshigumi. Hijikata e Kondō si unirono, nel 1863, alla Rōshigumi in Edo e si insediarono a Mibu mentre gli altri tornavano a Edo. Successivamente la Mibu Rōshigumi fu rinominata in Shinsengumi e Kondō e altre due persone ne divennero i capi, ma Hijikata divenne il loro vice. Scoprì delle estorsioni e malefatte compiute da due dei suoi superiori e riunì abbastanza prove da obbligarli a commetere seppuku. Successivamente, lui e alcuni membri selezionati della Shinsengumi fecero irruzione nella dimora di Yagi Gennojō e assassinarono Serizawa e tutti i presenti tranne Hirama Jūsuke, che riuscì a fuggire nella notte. Kondō divenne l'unico capo della Shinsengumi, con Yamanami Keisuke come vice comandante. Yamami cercò però di disertare e questo lo portò a dover commettere seppuku e Hijikata divenne vice capo. Per via del suo ruolo pericoloso non potè far altro che rompere le nozze. Ebbe molte amanti, ma mai giunse al punto di sposarne una.
 

La Shinsengumi crebbe fino a 140 membri, tra cui persone di varie estrazioni il cui destino sarebbe stato messo a repentaglio da un rovesciamento dello shogunato Tokuhawa. Le regole imposte dalla Shinsengumi erano rigide e lui era famoso per farle rispettare meticolosamente, cosa che gli fruttò il soprannome di “Vicecomandante oni”. Qualsiasi disertore o traditore, fosse anche della Shinsengumi stessa, era costretto a eseguire il seppuku. Il nome della sua spada preferita era "Izumi no Kami Kanesada". Combattè durante tutto il periodo della guerra di Boshin, persino dopo la cattura e la morte di Kondō.
Durante l'ultima battaglia di questo conflitto, dopo aver lasciato le sue ultime parole scritte, morì colpito da un proiettile alla schiena durante un assalto. Una settimana dopo, con la cattura della fortezza di Goryōkaku, il governo Meiji vinse e il conflitto terminò.

Un grazie speciale va a Goriko per l'aiuto nelle ricerche. 

Fonte consultata:
WikiSamurai
Wikipedia