Il portale FORBES Japan ha pubblicato un'intervista al produttore Yoshiki Sakurai, che attualmente lavora nei ranghi della divisione Netflix Japan Anime del colosso dello streaming Netflix . Sakurai ha commentato la nascita della divisione e gli aspetti di cui tiene conto nella scelta e nella produzione dei progetti.
Nell'ultimo anno, più di 100 milioni di famiglie in tutto il mondo hanno visto anime su Netflix. Più di 100 paesi e territori in tutto il mondo hanno visto dei titoli anime tra i primi dieci titoli più popolari. In Giappone, circa la metà dei cinque milioni di famiglie che utilizzano Netflix guarda circa cinque ore di anime al mese. Nel febbraio 2020, la società ha anche annunciato partnership a medio e lungo termine con sei famosi creatori di anime e in ottobre la società ha ampliato a nove il numero delle principali società di produzione di animazione con cui ha collaborato per concentrarsi ora su opere originali dal Giappone .

In tutto questo Yoshiki Sakurai è stato la forza trainante della strategia anime in rapida espansione dell'azienda. È entrato in azienda nel 2017, dopo aver lavorato per una società di produzione di animazione. A quel tempo, il numero di persone che guardavano anime su Netflix era quasi nullo. Tuttavia, dice, era convinto che gli anime avrebbero ottenuto presto una rivincita a livello globale. Cosa ha reso l'anime di Netflix un successo in tutto il mondo? Ha provato a spiegarlo lui stesso:
"Netflix è stato lanciato in Giappone nel 2015. L'anno successivo, avevano già iniziato a parlare di concentrarsi sugli anime ma, all'inizio, l'animazione non giocava un ruolo molto forte nell'azienda. Sono diventato il primo produttore capo del dipartimento di animazione in Giappone nel 2017, ma all'epoca ero l'unico del team (ride), e anche all'interno dell'azienda, quando si trattava di animazione, la percezione era che fossi qualcuno chi si occupava di cose di nicchia. Ora è una categoria in rapida crescita, vista da più di 100 milioni di famiglie in tutto il mondo e con un pubblico 1,5 volte superiore a quello dell'anno precedente. Anche il trattamento che riceviamo all'interno dell'azienda è cambiato e ora abbiamo un team di una decina di persone. Oggi, i dipendenti spesso mi dicono: Gli anime sono molto importanti. Il mondo finalmente si sta rendendo conto della loro importanza! "

La parte più interessante dell'intervista è però questa:
"La più grande forza di Netflix è la sua capacità di competere non sulla base delle singole produzioni, ma sulla forza della sua organizzazione complessiva. Ci concentriamo sul "numero di spettatori" e sul "tempo di visualizzazione". In altre parole, il criterio è il numero di persone che hanno visto a lungo il prodotto finale. In questo momento, abbiamo circa 80 produzioni di animazione in varie fasi di pianificazione e stiamo pensando a come bilanciare questi criteri in tutti i nostri lavori di distribuzione di anime, in una strategia a matrice.
Le produzioni di animazione più popolari su Netflix sono fantascienza, fantasy e i battle shonen, e su questi ci stiamo concentrando. Una volta consolidato il successo in quei generi poi proveremo as affrontarne altri. Ad esempio, chissà cosa potremmo fare con lo shoujo o la commedia? Quando ero in una società di produzione, tutto lo staff doveva concentrarsi su un'unica produzione di animazione, e se falliva, tutto il lavoro andava in rovina. In Netflix, invece, a volte gestiamo anche 80 produzioni diverse contemporaneamente, ma possiamo permetterci che metà di queste vadano male. Delle 80 produzioni di animazione che abbiamo realizzato, se riusciamo a fare anche solo due o tre grandi successi che vengono visti da più fan, allora abbiamo vinto. È un grande vantaggio poter scegliere in modo logico e flessibile, ad esempio, di non lavorare in un genere che ritieni "debole" in termini di organizzazione o di creare un progetto originale perché non ci sono abbastanza produzioni realizzate in questo genere".
Fonte: somoskudasai.com
Nell'ultimo anno, più di 100 milioni di famiglie in tutto il mondo hanno visto anime su Netflix. Più di 100 paesi e territori in tutto il mondo hanno visto dei titoli anime tra i primi dieci titoli più popolari. In Giappone, circa la metà dei cinque milioni di famiglie che utilizzano Netflix guarda circa cinque ore di anime al mese. Nel febbraio 2020, la società ha anche annunciato partnership a medio e lungo termine con sei famosi creatori di anime e in ottobre la società ha ampliato a nove il numero delle principali società di produzione di animazione con cui ha collaborato per concentrarsi ora su opere originali dal Giappone .

In tutto questo Yoshiki Sakurai è stato la forza trainante della strategia anime in rapida espansione dell'azienda. È entrato in azienda nel 2017, dopo aver lavorato per una società di produzione di animazione. A quel tempo, il numero di persone che guardavano anime su Netflix era quasi nullo. Tuttavia, dice, era convinto che gli anime avrebbero ottenuto presto una rivincita a livello globale. Cosa ha reso l'anime di Netflix un successo in tutto il mondo? Ha provato a spiegarlo lui stesso:
"Netflix è stato lanciato in Giappone nel 2015. L'anno successivo, avevano già iniziato a parlare di concentrarsi sugli anime ma, all'inizio, l'animazione non giocava un ruolo molto forte nell'azienda. Sono diventato il primo produttore capo del dipartimento di animazione in Giappone nel 2017, ma all'epoca ero l'unico del team (ride), e anche all'interno dell'azienda, quando si trattava di animazione, la percezione era che fossi qualcuno chi si occupava di cose di nicchia. Ora è una categoria in rapida crescita, vista da più di 100 milioni di famiglie in tutto il mondo e con un pubblico 1,5 volte superiore a quello dell'anno precedente. Anche il trattamento che riceviamo all'interno dell'azienda è cambiato e ora abbiamo un team di una decina di persone. Oggi, i dipendenti spesso mi dicono: Gli anime sono molto importanti. Il mondo finalmente si sta rendendo conto della loro importanza! "

La parte più interessante dell'intervista è però questa:
"La più grande forza di Netflix è la sua capacità di competere non sulla base delle singole produzioni, ma sulla forza della sua organizzazione complessiva. Ci concentriamo sul "numero di spettatori" e sul "tempo di visualizzazione". In altre parole, il criterio è il numero di persone che hanno visto a lungo il prodotto finale. In questo momento, abbiamo circa 80 produzioni di animazione in varie fasi di pianificazione e stiamo pensando a come bilanciare questi criteri in tutti i nostri lavori di distribuzione di anime, in una strategia a matrice.
Le produzioni di animazione più popolari su Netflix sono fantascienza, fantasy e i battle shonen, e su questi ci stiamo concentrando. Una volta consolidato il successo in quei generi poi proveremo as affrontarne altri. Ad esempio, chissà cosa potremmo fare con lo shoujo o la commedia? Quando ero in una società di produzione, tutto lo staff doveva concentrarsi su un'unica produzione di animazione, e se falliva, tutto il lavoro andava in rovina. In Netflix, invece, a volte gestiamo anche 80 produzioni diverse contemporaneamente, ma possiamo permetterci che metà di queste vadano male. Delle 80 produzioni di animazione che abbiamo realizzato, se riusciamo a fare anche solo due o tre grandi successi che vengono visti da più fan, allora abbiamo vinto. È un grande vantaggio poter scegliere in modo logico e flessibile, ad esempio, di non lavorare in un genere che ritieni "debole" in termini di organizzazione o di creare un progetto originale perché non ci sono abbastanza produzioni realizzate in questo genere".
Fonte: somoskudasai.com
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Ah, 80 produzioni e ancora nulla su Kwngan Ashura?
Invece, il loro modus operandi permette anche di fare serie di nicchia che possono anche andare "male" (nel senso che la guardano in pochi). Per me è un grande vantaggio!
Creare poi serie di nicchia stuzzicherebbe la curiosità degli anime fan del domani che decideranno di usufruire della piattaforma, non è poi male come idea.
lo spero anch'io una seconda stagione potrebbe coprire benissimo il finale del manga
Non vedo l'ora! Ho visto la prima stagione da poco e mi è piaciuta tantissimo!
Prime video in questo momento sta offrendo molta poca roba originale se vogliamo mettere i puntini sulle i, anzi almeno da noi ha quasi smesso di fare simulcast con l'unica eccezione (in questa stagione) delle 2 serie di Yamato che non si fila nessuno praticamente.
Netflix in questo momento deve capire come bilanciare meglio le produzioni e se possibile capire che le produzioni seriali di questo tipo devono essere distribuite in simulcast se vengono mandate in onda in Giappone, e non è mai morto nessuno vedendo un episodio alla volta.
In giro non vedo tutto questo amore incondizionato verso Prime video, hanno sicuramente negli ultimi 12 mesi azzeccato moltissime mosse questo sì, e cannato su altri fronti.
Anche nella nostra super nicchia ricordo che nel sondaggio di 1 anno fa Prime video si piazzava sotto Yamato animation e Netflix.
E proprio ieri Netflix ha annunciato l'anime Originale: Lady Napoleon:
https://www.animenewsnetwork.com/news/2021-08-31/netflix-kindaichi-shin-kibayashi-reveal-lady-napoleon-original-anime/.176846
pagherei oro per vedere vento aureo doppiato con gli accenti italiani, immaginate Ghiaccio che bestemmia in veneto
A loro interessa ampliare il catalogo quanto più possibile così che gli abbonati abbiano novità da vedere e quindi continuino a pagare, ma trovare qualcosa di qualità in mezzo al mare di fuffa che fanno uscire ogni volta, diventa sempre più difficile.
Il Binge watching è un cavallo di battaglia di Netflix quindi è improbabile che vadano a cambiare politica. Binge watching che è però la stesso motivo per cui moltissime serie, anime, film Netflix hanno un successo limitato nel tempo, la gente se le vede subito e poi passa oltre immediatamente e se li dimentica velocemente. 🤔
La situazione di Netflix non è facile.
Questi sono i generi che anche nei manga vendono di più
Ne dubito siccome originariamente Dorohedoro era un'anime per la tv che ha comprato Netflix al di fuori del Giappone e inoltre era di Studio Mappa che è molto impegnato con altri anime
Per me è un ragionamento al contrario, che non può stare in piedi. O comunque non penso faccia bene al mondo dell' animazione.
Però io netflix non ce l'ho nemmeno, quindi parlo di nulla.
Bhe è quello che si fa da sempre...prima dei grossi portali streaming internazionali gli studi di animazioni pensavano esclusivamente al mercato interno sfornando moltissimi prodotti otaku. Gli anime sono un prodotto che deve vendere e far vendere
Da cliente mi fa piacere l'attenzione su un medium che seguo e amo; spero ne vengano fuori dei bei prodotti, anche se sono consapevole che molti saranno riempitivi
(Ma del resto vale anche per gli in anime in sé; quanti titoli stagionali "vivono" nel ricordo fra una stagione e l'altra?)
Il binge watching ha un senso se la serie viene rilasciata insieme in tutto il mondo, anche loro con Violet Evergarden e qualche altra serie in Occidente hanno usato il Simulcast per distribuire un prodotto, piegandosi alla distribuzione di un altro editore.
poi ti guardi star wars bad batch e puoi buttare tranquillamente tutti i prodotti netflix e anche molti anime dell'ultimo anno
Ho provato a formulare una risposta concreta ma non riesco a scrivere in modo esaustivo.
In generale hai ragione, ma NF sta lavorando oggi su una scala molto più vasta di quella degli studi di animazione, oltre ad essere in diretto contatto con l'utenza.
La creazione di molti anime adhoc un po mi spaventa perchè rischia che gli anime diventino un accontentare e non più un proporre, generando un catalogo di titoli 'catchy' ma anche un pochino frivoli.
Poi ripeto io non ho NF, e non so come sono gli anime che fa, quindi finisco subito la parentesi. Anche perchè sono la persona sbagliata per giudicare un titolo frivolo.
In teoria sì, in pratica no perchè nel 99% dei casi la dicitura "Netflix original" vuol dire CGI a non finire, storie noiose con personaggi noiosi oppure trasposizioni fatte male. Le guardano in pochi non perchè sono di nicchia, ma semplicemente perchè non piacciono.
Se non cambiano filosofia, saranno soldi buttati come al solito.
I diritti di Dorohedoro appartengono a Q Hayashida e alla Shogakukan, non allo Studio MAPPA. Se Netflix (o chi per loro) decidesse di commissionare una seconda stagione, potrebbe benissimo affidarla un altro studio. Non sarebbe neanche la prima volta, vedi la stagione finale dei Giganti.
Se prima o poi Netflix farà la grazia e i MAPPA non saranno disponibili, si spera che non lo affideranno allo Studio Gonzo o simili... Sarebbero capacissimi di farlo. -_-
La strategia “shonen jump” 🤣
Ma magari, sarebbe già qualcosa.
Secondo: il pensiero di produrre 80 anime e se 2 o 3 hanno successo per loro è una vittoria è una delle idee più stupide che ci siano, non tanto di produrre molto, ma il numero di serie per la "vittoria" è veramente troppo basso, ma in generale se su 80 se minimo 10 non sono un successo è un flop enorme.
Terzo: il problema degli original di netflix è il poco tempo dato per la realizzazione, è assurdo che con così tanti progetti non riescano a programmare le date in modo da dare più tempo agli studi per lavorare, altrimenti continueranno ad uscire cose come Record of Ragnarok e La via del grembiule.
Quarto: bisogna vedere cosa si intende con progetti in cantiere visto e considerato che Netflix a in catalogo un sacco di anime "Original" ma che in realtà ha solo l'esclusiva sulla distribuzione e non c'entrano nulla con la produzione.
È anche ottimo che si concentrino su produzioni originali, spero uscirà qualcosa di bello in futuro!
In che senso scusa? Lo shoujo non è mica solo svenevolezze tra i banchi di scuola, reverse harem oppure orfanelle sfortunelle tipo Candy e Georgie. Anche Banana Fish è stato serializzato su una rivista shoujo. E poi Netflix ha preso una licenza come Seven Seeds, uno degli shoujo anga migliori di sempre... Che però naturalmente ha rovinato.
Vero. E Record of Ragnarok e La via del Grembiule sono i meno peggio, lol.
Per citarne alcuni, che mi auguro siano tra questi ottanta: 20th Century Boys, Billy Bat, Eden, Samidare, Psyren, Ubelblatt.
Prime ha sicuramente fatto jackpot con Bleach che in Italia si era perso nella notte dei tempi, ma così a freddo non mi viene niente nient'altro degno di nota; d'altrocanto Netflix, ha fatto (almeno a mio parere) un buon adattamento di Shaman King, nonostante in alcuni punti della storia sembra quasi che un episodio corrisponda ad un intero tankoban. Edens Zero è carino, naturalmente deve piacere il genere Mashima. Record of Ragnarok (non conosco il manga) però non mi è dispiaciuto. Lo yakuza casalingo, al contrario, non mi ha fatto impazzire probabilmente per come si è deciso di animarlo.
Per il resto mi sembra che entrambe le piattaforme abbiano parecchi titoli in comune e Prime molte meno produzioni originali rispetto a Netflix.
Naturalmente è un mio parere personale.
Errore mio.
Non penso che ci saranno problemi da questo punto di vista, finora, tutte le serie animate marchiate Originale Netflix sono state doppiate in Italiano.
La via del grembiule non è uscito così per il poco tempo dato a disposizione ma per una scelta stilistica a livello di animazioni. Poi c'è sempre da vedere a quale studio affidi l'opera. Record of Ragnarok è stato animato da "Graphinica", personalmente mai sentito e delle sue vecchie opere non ne spicca forse 1 su decine. Per esempio Wit Studio (Great Pretender); J.C. Staff (La Via del Grembiule) o altri con cui Netflix ha lavorato, Trigger (BNA) e MAPPA (Kakegurui) non hanno di certo deluso come qualità tecnica. Questo discorso tuo non fila
Ancora buttano soldi le produzioni di anime per fare "anime"
FONTE1 FONTE2
Mentre la seconda stagione de La Via del Grembiule verrà rilasciata il 07/10/2021:
https://youtu.be/gecZcHvwSk0
Si spera che Netflix prima poi capisca che certe serie possono anche essere viste settimana dopo settimana.
Ma non e’ che sono scemi eh, e’ la loro politica del bing watching che ha fatto la loro fortuna in questi anni (anche se tra Blue Period e Jojo mi viene da pensare che forse stia cambiando qualcosa, almeno per gli anime non prodotti da loro ma solo distribuiti).
Ha fatto la loro fortuna con le serie che loro producono.
Se tu Netflix mi crei la serie X da mettere sulla tua piattaforma sono felicissimo di averla tutta insieme.
La cosa cambia se la distribuisci soltanto al di fuori del Giappone e li arrivano le magagne con la gente che se la vede lo stesso e te che devi fare il fesso che si aspetta 6 mesi per vederla (cit little witch Academia).
Non si può far finta che le serie non arrivino settimanalmente, il simulcast esistono per un motivo.
Pensa come si sentirebbe la gente se robe come stranger things uscissero settimanalmente negli USA per poi arrivare da noi mesi e mesi dopo
Ma non e’ che sono scemi eh, e’ la loro politica del bing watching che ha fatto la loro fortuna in questi anni (anche se tra Blue Period e Jojo mi viene da pensare che forse stia cambiando qualcosa, almeno per gli anime non prodotti da loro ma solo distribuiti).[/quote]
Una politica che ormai è controproduttiva, andava bene quando erano il solo servizio streaming e volevano distinguersi dalla TV.
Ma con la lotta dello tremaing la trovo fallimentare, di What If si parla da un mese e si parlerà per un altro mese e più, della nuova serie di Netflix si parla per una settimana
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