Ripensando alla connotazione che il mese di giugno riveste nell'ambito della comunità LGBTQIA+, AnimeClick.it ha optato per proporre una panoramica di alcuni dei titoli più famosi e apprezzati che trattano tematiche ad essa inerenti: possiamo così apprezzare e scoprire -o, perché no, ri-scoprire appieno- opere che hanno contribuito ad avvicinare universi che sembravano inconciliabili.
Per tendersi la mano, verso un mondo che possa essere contraddistinto dal rispetto nei confronti dei sentimenti di ogni possibile colore.
 
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“Charlie: Ciao”
“Nick: Ciao”

Arrivata lo scorso 22 Aprile sulla piattaforma streaming Netflix, la serie Heartstopper ha conquistato in pochissimo tempo il cuore del pubblico e generato un passaparola sui social che ancora oggi impazza tra i fan.

Tratta dalla graphic novel della scrittrice britannica Alice Oseman, Heartstopper - edita da noi per la collana Oscar Ink di Mondadori - cerca in maniera semplice, ma diretta, di raccontare uno spaccato della vita adolescenziale odierna, dando il giusto risalto a tutte le rappresentazioni di genere.
 
 
Charlie e Nick frequentano la stessa scuola ma non si sono mai conosciuti. Fino a un giorno in cui si trovano casualmente seduti l’uno accanto all’altro. Diventano subito amici. Anzi di più. Charlie si innamora perdutamente di Nick anche se pensa di non avere alcuna possibilità. Ma l’amore è sempre sorprendente e anche Nick si scopre attratto da Charlie, molto di più di quanto i due ragazzi potessero immaginare.
Le piccole cose che Nick e Charlie vivono compongono qualcosa di grande, che parla a tutti noi di amore, amicizia, lealtà così come dei momenti difficili della vita.

Ma cosa rende effettivamente Heartstopper un prodotto così interessante e apprezzato?
I fattori sono molteplici, ma per poterne parlare dobbiamo procedere con ordine.

Nick e Charlie compaiono come personaggi secondari nel romanzo d’esordio Solitaire - edito in Italia da Newton Compton Editori - della scrittrice Alice Oseman, pubblicato quando quest’ultima aveva solo diciassette anni. Questi due adolescenti restano così impressi nella mente della giovane autrice che in breve tempo decide di continuare a scrivere, o meglio disegnare le loro vicende.
Inizia così a pubblicare, su Tumblr e Tapas, le tavole di quello che in breve tempo diventa un successo inaspettato, Heartstopper appunto. Ancora oggi, sul sito dell’autrice si possono leggere in maniera gratuita le tavole di tale opera.
Visto il crescente interesse dei fan verso la sua opera, nel 2018 l’autrice decide di avviare una compagnia Kickstarter per finanziarne l’autopubblicazione, e tale obbiettivo viene raggiunto in poco più di due ore.

La graphic novel Heartstopper è arrivata al momento a quota quattro volumi, con l’uscita del quinto e ultimo prevista per il 2023. Attraverso il suo tratto abbozzato ma efficace, Alice Oseman, riesce a farci comprendere tutte le emozioni che i nostri protagonisti provano nel corso della storia. Pensieri, paure, speranze, gioie sono tutte rappresentate in maniera così disarmante che non si può non rendersi conto di quanto esse siano così reali e quotidiane.

In un’edizione impeccabile, 288 pagine b/n, brossurato con effetti di spugnatura, i volumi di Heartstopper si presentano con delle delicate cover dai colori pastello che raffigurano, sempre, i due protagonisti intenti in scene di vita quotidiana, Le tavole hanno una costruzione semplice ma efficace, dove gli sfondi sono molto abbozzati, ma ben si adattano alla storia che la Oseman vuole raccontarci. Il suo tratto matura volume dopo volume, concentrandosi maggiormente sulle espressioni e i sentimenti che i protagonisti vivono, ma proprio questa sua “semplicità di realizzazione” potrebbe essere una cosa non gradita a tutti.
 

Partendo proprio dalle prime tavole, veniamo catapultati in un mondo adolescenziale, fatto di studio, sport, amicizie spensierate, e ahimè anche bullismo, tutti elementi che riusciamo a percepire come familiari e abituali, o perché li stiamo vivendo o perché li abbiamo vissuti.
La storia di Nick e Charlie può agli occhi di un lettore poco attento risultare la solita storiella d’amore adolescenziale, e in parte è così, ma nel suo insieme questa graphic novel, insieme alla sua controparte live action, è riuscita a fare una cosa talmente semplice ma allo stesso tempo all’apparenza difficile: rappresentare la normalità della comunità LGBTQIA+.

Per rendere al meglio gli aspetti positivi dell’opera prenderò in esame anche la serie tv.

Tenera e delicata, la serie si distacca dai soliti teen drama (queer) che recentemente sono stati proposti dalle piattaforme streaming, quali Sex Education, Euphoria, Love Victor, Young Royals. Se in queste serie la componente tormentata, angosciante e drammatica dell’adolescenza è fin troppo evidente e marcata, quasi a voler affermare, in maniera viziosa e pruriginosa, che l’adolescenza è solo questo, Heartstopper, invece, se ne distacca in maniera leggera e inequivocabile.
Attenzione, perché leggero non vuol dire superficiale, infatti il suo calore e la sua solarità sono quelle caratteristiche indispensabili, che servono per la riuscita di una buona opera, ma che non siamo abituati a vedere in un prodotto teen e queer.

Se siamo abituati a leggere/vedere storie semplici e genuine nei prodotti etero e teen, siamo invece poco avvezzi a vederle nelle serie che trattano di personaggi queer; infatti, possiamo affermare che forse non le abbiamo mai viste. Hearstopper utilizza elementi narrativi oramai sdoganati nella narrativa etero: i due innamorati che per estrazione sociale, popolarità e altro si innamorano e solo dopo una serie di vicissitudini riescono a coronare il loro sogno d’amore, ma questa volta però sono utilizzati in un contesto, e in una storia, totalmente arcobaleno.
 
“Charlie: Baceresti qualcuno che non è una ragazza? Baceresti... Me?”

Heartstopper è un viaggio alla scoperta di sé stessi dove la diversità è normalità. Volontariamente, o involontariamente, questa serie si è posta l’obiettivo di raccontare una, o per meglio dire più, storie d’amore adolescenziali LGBTQIA+ cercando di rappresentarle in maniera quanto più genuina e positiva, per fare in modo che finalmente questa community si possa sentite giustamente rappresentata.
 

Oltre a Nick e Charlie, il cast della serie è formato da un folto gruppo di comprimari: i migliori amici Tao e Isaac, quest’ultimo probabilmente rappresentante del mondo asessuale; l’amica transgender Elle; la coppia al femminile formata da Darcy e Tara; Tori la sorella cinica e pessimista di Charlie. Insomma un variegato gruppo di persone, tutte ben raccontate, che hanno il compito di rappresentare un determinato genere ma non per questo sono rinchiusi nella “gabbia” dello stesso. Perciò ecco che si parla di omosessualità maschile e femminile, bisessualità, asessualità, transgenderismo e coming out, ma sempre in maniera semplice e mai forzata.

Ad esempio, Elle non è rappresentata soltanto come “la ragazza transgender”, anzi questa sua caratteristica è talmente marginale che quasi si perde tra le tante informazioni che ci vengono fornite sul suo personaggio. Noi di lei sappiamo che ama disegnare, che ha una cotta per Tao, che è una buona amica per Charlie, che cerca di farsi dei nuovi amici... insomma è una comune liceale, e solo in un secondo momento, per una frazione di secondo, veniamo a sapere che è stata costretta a lasciare la sua precedente scuola, un istituto maschile, per trasferirsi in una scuola femminile.

Insomma vediamo finalmente dei personaggi LGBTQIA+ che non sono rappresentati, come caratteristica principale, solo ed esclusivamente come “Tizio Gay A” o “Tizia Trans B” ma come dei personaggi ben studiati, che hanno tra le loro tante caratteristiche quella di appartenere a un determinato genere.
Infatti era proprio nelle intenzioni dell’autrice, vista la scarsità di rappresentazioni sane e positive di adolescenti LGBTQIA+, quella di rappresentare sì personaggi complessi, realistici e che hanno esperienze e identità diverse, ma pur sempre adolescenti.
 

Buona parte delle ragioni per cui Heartstopper è piaciuto così tanto è proprio quel suo essere una rappresentazione della realtà di tutti i giorni. Perciò non abbiamo solo la rappresentazione di una storia dolce, tenera, rassicurante, zuccherosa o troppo idealizzata, ma abbiamo anche elementi più intensi, come il bullismo che quotidianamente Charlie vive a scuola. Ma anche questo elemento è sempre rappresentato in maniera verosimile, senza che si cada mai nel solito cliché della “narrazione del dolore”, ossia il rappresentare l’esperienza queer sempre e solo con dolore e sofferenza, che spesso viene utilizzato quando si parla di storie queer.
 
“Nick: Sembri davvero dolce e coccoloso!”
“Charlie: Sul serio?”
“Nick: Sì”

Inutile negarlo, ma è sicuramente grazie alla serie TV, che ha contribuito in maniera significativa al successo di quest’opera, se oggi stiamo parlando tutti di Heartstopper.
Prodotto da Netflix, la prima stagione è composta da otto episodi, di mezz’ora circa. La regia è stata affidata a Euros Lyn, che abbiamo già avuto modo di ammirare dietro la macchina da presa in vari episodi di serie famose quali: Doctor Who, Sherlock e Black Mirror. Alla sceneggiatura, invece, ritroviamo la sua stessa autrice, Alice Oseman; questo piccolo dettaglio, per nulla scontato, ha fatto si che la serie risulti non solo coerente e similare alla sua componente cartacea, ma fondamentale per avere un quadro generale e finale della stessa opera. In poche parole, graphic novel e serie si completano a vicenda.
Nei primi due volumi, ad esempio, l’autrice si concentra quasi esclusivamente sulle figure di Nick e Charlie, ed è proprio grazie alla serie tv che riusciamo ad avere un approfondimento sugli altri personaggi della serie, come la figura del padre di Charlie che si rivela essere una figura genitoriale attenta, preoccupata e di supporto per il giovane.

Composto nella quasi totalità da attori emergenti o alle prime esperienze, escluso il premio Oscar Olivia Colman, che ricopre il ruolo della madre di Nick, il cast di Heartstopper non sfigura e non lascia niente di intentato. Tra i suoi giovani protagonisti spiccano Kit Connor e Joe Locke, che interpretano rispettivamente i ruoli di Nicholas "Nick" Nelson e Charles "Charlie" Spring, che da subito sono riusciti a dare grande profondità ai loro personaggi diventando in poco tempo i beniamini del pubblico.
La loro intesa sullo schermo è fuori discussione, le scene dove interagiscono sono così dolci e cariche di emozioni che è difficile restare indifferenti davanti alla loro bravura, e in più anche grazie a una serie di dialoghi sinceri e spontanei ci sembra proprio di stare a osservare quello che potrebbe essere un discorso tra due adolescenti innamorati.

Registicamente, la serie, rinnovata già per una seconda e terza stagione, risulta impeccabile; si susseguono inquadrature dinamiche a scene più da “fumetto” dove gli elementi grafici, quali cuoricini, farfalle, fulmini, foglie sono un elemento indispensabile. Questi elementi, infatti, grazie all’uso dell’animazione hanno il compito di rappresentare/tradurre le sensazioni e le emozioni che i vari protagonisti vivono in un determinato momento, il che rende sia la serie che il fumetto molto interessanti dal punto di vista grafico/emotivo, oltre che godibili e di facile fruizione.

Molta attenzione è stata data anche alla scenografia, e infatti le camere dei ragazzi sono estremamente reali e dettagliate, e rappresentano al meglio i loro caratteri. Interessante anche la fotografia, che gioca con luci che si avvicendano tra colori pastello ai colori uggiosi, fino ad arrivare ai colori neon e vitaminici per meglio adattarsi alle atmosfere, sia interne che esterne, che circondano i nostri protagonisti.

Musicalmente questa serie è altamente interessante. La soundtrack, variegata e vitale, è pura gioia per chiunque l’ascolti. In maniera impeccabile tutti i brani presenti in questa serie riescono con facilità a rimanere impressi nella mente dell’ascoltatore.
Dà i brividi come brani come Why Am I Like This?, What's It Gonna Be, Smokey Eyes o I Belong In Your Arms, solo per citarne alcuni, siano riusciti a descrivere così bene non solo una determinata azione, che si stava svolgendo, ma anche le emozioni che i protagonisti stavano provano.

Menzione d’onore va anche al doppiaggio italiano: i doppiatori hanno fatto davvero un lavoro egregio. Solo per citarne alcuni, Matteo Garofalo e Sebastiano Tamburrini, che doppiano i due protagonisti, sono riusciti a riportare perfettamente anche nella nostra lingua le stesse emozioni e profondità che sono presenti nell’originale, ed è anche grazie al loro lavoro, e alla loro bravura, se siamo riusciti ad affezionarci ancora di più a questa serie.
 
 
Heartstopper è l’opera che ci meritiamo e che tardava ad arrivare. Grazie alle sapienti mani di Alice Oseman, ma non solo, finalmente possiamo goderci un racconto tenero e coinvolgente che rappresenta in maniera sana, dolce e realistica la storia d’amore e di crescita di due ragazzi adolescenti. Finalmente con questo racconto la comunità LGBTQIA+ può sentirsi, giustamente, rappresentata in una storia fresca e moderna dove non sono importanti “le etichette” ma i sentimenti.