Animeclick.it è lieta di continuare la collaborazione che unisce cibo e anime/manga!
Eccoci di nuovo con la food blogger Laura che ci parlerà di alcuni aspetti della cultura giapponese strettamente legati alla cucina e di come riproporre sulla nostra tavola piatti visti in anime e manga!
 
Laura nasce nel 1984, cresce con Occhi di Gatto, Prendi il mondo e vai, Hilary, È quasi magia Johnny e Il Mistero della Pietra Azzurra. Poi si innamora di Sailor Moon e a 11 anni acquista il suo primo manga. Nel 2016 visita il Giappone dove torna anche nel 2017 e nel 2019; rimane così impressionata dai loro cafè da desiderare che esistessero anche in Italia.
Da questa idea nasce il suo sito Dolce Salato in Forno che unisce le sue due passioni, i manga e la cucina, con l’obiettivo di portare l’atmosfera dei cafè giapponesi a casa propria. Potete seguirla su Facebook, Instagram, YouTube e TikTok sempre come dolcesalatoinforno e sul suo sito: DolceSalatoInForno.



Se avete visto i film di Makoto Shinkai, avrete sicuramente notato quante scene di cibo e cucina siano presenti in ogni pellicola. Ad una prima visione possono sembrare solo spiragli di vita quotidiana, ma in realtà non è così. Nei film di Shinkai il cibo riveste molta importanza, in quanto contribuisce a dare un significato e un contesto alla storia, unisce i personaggi, rivela lati del loro carattere e vissuto, e mette in evidenza i luoghi dove avvengono le vicende.
Vi presentiamo un’analisi delle scene di alcuni film del maestro dove il cibo riveste un ruolo fondamentale per la storia e personaggi.
Attenzione: queste analisi contengono spoiler, per cui se non avete visto il film in questione, saltate la lettura del paragrafo e tornate a leggerlo una volta che avrete recuperato la visione.

In “5 centimetri al secondo”, Akari e Tataki vivono in luoghi e tempi diversi, congiungendosi solo in un momento preciso, ovvero la notte in cui si ritrovano alla stazione. Lì, condividono un bento e degli onigiri preparati con premura dalla ragazza, segno del suo affetto per Tataki. Al termine del film, Akari riserverà quelle attenzioni ad un altro, come sottolineerà la madre della ragazza raccomandandole di prendersi cura del fidanzato con la sua cucina.
 

Nonostante il trascorrere del tempo, Tataki non riesce a progredire nella sua vita, bloccato nel ricordo della notte trascorsa con Akari. Questa sua staticità si riflette anche nelle sue azioni quotidiane, come la scelta dello stesso caffè freddo al konbini. Nonostante Kanae provi ad invogliarlo a cambiare bevanda, il ragazzo dice di non averne bisogno, mostrandosi riluttante al cambiamento.
 


Ne “Il giardino delle parole”, Yukino vive una fase di depressione, le sue alunne l’hanno bullizzata, non ha più la forza né la motivazione per presentarsi a scuola e continuare il suo mestiere di insegnante. La sua vita è “piatta”, priva di entusiasmo, e questo l’ha trasferito anche al suo senso del gusto, tanto da affermare di non avvertire più alcun sapore, ad eccezione della birra e della cioccolata. Alimenti non scelti a caso: nell’alcool Yukino affoga i suoi dispiaceri e con la cioccolata cerca consolazione, oltre ad essere un modo per migliorare il suo umore.
 

Takeo è un adolescente, ma è molto maturo rispetto ai suoi coetanei. Ha un obiettivo per il suo futuro e mette impegno in tutto ciò che fa. Lui e il fratello, abituati alle assenze della madre, hanno imparato perfettamente a badare a loro stessi, e questo viene messo in risalto dall’abilità in cucina di Takeo.
Quando il ragazzo offre a Yukino i suoi sandwich, non condivide solo del cibo, ma le tende una mano verso la salvezza, dandole la spinta necessaria a rialzarsi e continuare la sua vita. Infatti, dopo aver condiviso i pasti con il ragazzo, la donna dice di iniziare ad avvertire qualche sapore.
Dopo questo incontro, Yukino inizia a impegnarsi poco a poco, preparando a sua volta un bento da dividere con il ragazzo.
 

Il pranzo è, come dice Takeo, “buono a modo suo”, come voler rappresentare l’impacciataggine e l’instabilità della donna che sta cercando di risollevarsi dalla sua situazione.
Il “momento più bello della vita” di entrambi, avviene nell’appartamento di Yukino mangiando un’omurice preparata da Takeo. I due sono consapevoli dei propri ruoli, ma tra cibo e risate, le differenze sembrano sparire, e Takeo e Yukino vivono la momentanea illusione di poter essere una coppia.
 


Nella storia di “Your Name.”, il cibo viene utilizzato per sottolineare la diversità tra Tokyo e Itomori, dare un senso di realtà (ricordiamo che Itomori è un paese fittizio, idealmente collocato tra le montagne della prefettura di Gifu) e distanza. Così gli indimenticabili fluffy pancake che Mitsuha ordina nella tanto bramata caffetteria e la pizza servita al ristorante in cui Taki lavora part-time ci fanno capire quanto Tokyo sia variegata e costosa rispetto al piccolo paesino da cui proviene la ragazza.
 


Alle molteplici scelte di una grande città, si contrappongono i piatti semplici che prepara la famiglia Miyamizu, in cui viene sottolineata la tradizione, principio a cui è molto legata. Una tradizione a cui Mitsuha si ribella e lo intuiamo anche dal suo bento che rappresenta un tentativo di avvicinarsi al mondo brillante e alla moda di Tokyo che tanto sogna.
Lo scambio di corpo tra i due viene messo in evidenza anche dalle colazioni servite la mattina, una tradizionale con salmone e zuppa a casa di Taki, mentre uova fritte e bacon da Mitsuha.
Infine, il viaggio di Taki alla ricerca di Mitsuha viene reso più realistico grazie alla presenza del cibo, come il ramen di Takayama, realmente esistente, che viene gustato in una delle tante tappe dal ragazzo e i suoi amici.
 


In “Weathering with you” lo yakimeshi (riso saltato in padella) con le patatine fritte e l’insalata di ramen croccante evidenziano il personaggio di Hina, una ragazzina che si è trovata a doversi occupare del fratellino tutta sola troppo presto. Nonostante si atteggi a ragazza sicura e matura, la sua cucina fa emergere i suoi lati infantili ed impacciati di adolescente che è dovuta crescere senza adulti.
Hodaka, sicuro di potersela cavare da solo in una città completamente sconosciuta, trova nel panino che Hina gli offre durante il suo part-time, non solo del cibo, ma anche la comprensione di poter contare sull’aiuto degli altri.

Il tema della famiglia e dei legami è molto forte in “Suzume”, e questo lo vediamo anche nel cibo, come il bento con i pinguini che Tamaki prepara alla nipote come pranzo. Non è un bento difficile, ma ha tantissime preparazioni, e da questo si evince tutto l’affetto che la zia ha per Suzume.
 


Tamaki ha sacrificato la sua vita per la nipote, raggiungendo i quarant’anni senza avere né compagno né figli. Ha dovuto scegliere di allevare la figlia della sorella come se fosse sua e, nonostante qualche rimpianto, ha ottenuto in cambio un legame insostituibile. Questo legame affiora anche quando, durante il suo viaggio, Suzume incontra Rumi, una madre single che gestisce un locale notturno. Al termine del lavoro al pub, Suzume, Rumi e una sua dipendente si rifocillano cucinando degli yaki udon con insalata di patate con la ricetta suggerita dalla protagonista, perché “a casa li facciamo così”.
Siamo davanti ad un piatto molto calorico e le ragazze si sentono in colpa, tuttavia sparisce in fretta perché, dopo tanto lavoro, c’è bisogno di coccolarsi un po’, e questi yaki udon non possono che rifocillare corpo e anima.

Che ne dite, vi va di provare questa insolita ricetta?

RICETTA DEGLI YAKI UDON CON INSALATA DI PATATE DI SUZUME (PER 3 PERSONE)

INGREDIENTI PER L’INSALATA DI PATATE GIAPPONESE

300 gr. di patate
50 gr. di cipolla
1/2 cetriolo
1/2 carota
4 cucchiai di maionese giapponese Kewpie (o maionese leggera senza condimenti speciali)
1 cucchiaio di aceto di riso
sale
pepe

INGREDIENTI PER GLI YAKI UDON

270 gr. di udon
350 gr. di cavolo cappuccio
100 gr. di bacon tagliato spesso 2/3mm
80 gr. di carota
100 gr. di cipolla
1 cipollotto
3 uova
80 gr salsa yakisoba
2 cucchiai di salsa di soia
250 gr. di insalata di patate
beni shoga (zenzero rosso marinato)
olio
sale
pepe

Per prima cosa, preparate l’insalata di patate.
Lessate le patate, schiacciatele con una forchetta e conditele con aceto di riso, maionese, sale e pepe. Lasciate raffreddare.
Tagliate la carota a metà, poi a fettine sottili. Cuocetela in microonde per 30 secondi a 600W. Unite al composto di patate.
Tagliate a fettine sottili cipolla e cetriolo, metteteli in una ciotola e aggiungete un cucchiaino di sale. Dopo circa 10 minuti, aggiungete dell’acqua, scolate e strizzate bene le verdure e aggiungetele al composto di patate.

Preparate le uova fritte.
Versate un po’ d’olio in una padella e, con della carta assorbente, ungetela bene e rimuovete l’eccesso. Accendete il fuoco e scaldate la padella.
Versate le uova in padella e fatele cuocere un paio di minuti chiudendo con un coperchio. Spegnete il fuoco e lasciate la padella a coperchio chiuso per un altro paio di minuti.

Tritate grossolanamente la parte verde del cipollotto e immergetela in acqua fredda per almeno 15 minuti, dopodiché scolatelo.
In un’altra padella versate un filo d’olio e aggiungete la cipolla tritata a fettine sottili. Cuocete per qualche minuto finché la cipolla non diventa morbida e traslucida.
Unite il bacon tagliato a pezzetti e fatelo cuocere per un altro minuto.
Aggiungete le carote tagliate e listarelle e fate cuocere 5 minuti.
Unite il cavolo cappuccio tagliato grossolanamente, sale e pepe e fate cuocere per altri 5 minuti.
Aggiungete gli yaki udon cotti (potete usare quelli precotti oppure quelli secchi e, in questo caso, dovrete prima cuocerli in acqua bollente non salata per circa 7-8 minuti), la salsa yakisoba, la salsa di soia e l’insalata di patate.
Saltate la pasta qualche minuto, poi impiattate con una spolverata di cipollotto, l’uovo fritto e il beni shoga.