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Ayma

Episodi visti: 13/13 --- Voto 4
Io amo le storie dell'orrore e aspettavo con curiosità e interesse questo "Kowabon", serie di brevi episodi a tema horror realizzati con la tecnica del rotoscoping.

Il mio interesse purtroppo è andato scemando nel momento in cui mi sono accorta che non facevano altro che raccontare la stessa identica cosa di puntata in puntata con scenari diversi, ovvero di questa neanche particolarmente terrificante donna fantasma che viene vista solo attraverso la telecamera di turno.

Mi è stato faticosissimo infatti arrivare alla fine di questi tredici episodi e l'ho fatto solo nella speranza che prima o poi ce ne sarebbe stato uno che si distinguesse dagli altri almeno per originalità, perché di orrore ormai avevo capito che questa serie era priva, ma niente, mai un sobbalzo, mai una sorpresa, sempre lo stesso identico schema narrativo.
La tecnica roposcoping poi è davvero orrenda e fastidiosa, avrei preferito uno stile alla "Yami Shibai" piuttosto.

Se siete amanti dei racconti dell'orrore e vi ispira, magari provate il primo episodio, ma, se non dovesse convincervi, il mio consiglio è di lasciarla perdere, tanto sarà come averla già vista tutta.


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Eversor

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
Una serie strana e particolare, ma proprio per questo motivo accattivante e dirompente. "Kowabon" affascina lo spettatore e, allo stesso tempo, lo attira in un circolo di paura e ansia. Una serie composta da tredici mini-puntate da circa tre minuti, uscita nel 2015 e classificabile nel genere horror/mistero.

Non vi è un vero e proprio filo logico dietro le varie puntate, se non un comune denominatore, ovvero quella sorta di fantasma che può essere vista solamente attraverso i vari apparecchi tecnologici. Una ragazza dai lunghi capelli scarmigliati e il volto scheletrico, che assale gli ignari protagonisti delle varie puntate, senza che questi possano fare qualcosa per fermarla.

Ogni episodio, come già detto, è una storiella a sé. Nuovi protagonisti ogni volta e un contesto differente rispetto a quello precedente o successivo. I tre minuti a disposizione non ci permettono di avere una conoscenza approfondita dei personaggi, se non un leggero scorcio delle loro vite. Lo spettatore è catapultato in una dimensione quotidiana per nulla strana, come può essere una ragazza con la passione per i "selfie", un viaggio in macchina tra amici, oppure due colleghi a lavoro in una sala di controllo. Niente di misterioso... almeno all'inizio.
L'intera vicenda viene inquadrata sempre dagli occhi di una telecamera, che sia di un cellulare, di una videocamera o di un computer. Non ci sono veri e propri disegni, ma degli attori in carne e ossa, trasfigurati poi tramite rotoscoping che, per chiunque non lo sapesse (compreso il sottoscritto), consiste nel ricalcare le scene a partire da una pellicola filmata in precedenza. Uno stile che non avevo mai visto e che mi ha affascinato in una maniera inconsueta.

Non sono un amante degli horror, ma, in fin dei conti, non possiamo considerare "Kowabon" come una storia di paura del tutto conforme alle norme del suo genere. Niente trama di fondo, storielle talmente corte che finiscono ancor prima di aver avuto il tempo di rilasciare il respiro... Insomma, un'avventura unica per chiunque volesse intraprendere un viaggio nuovo e ricco di sorprese.
Gli attori sono molto bravi e riescono a comportarsi in maniera naturale. Buona la musica, non usata in maniera eccessiva, preferendole il nudo e crudo filmato.
"Kowabon" mi ha saputo stupire e, sebbene non possegga le caratteristiche di un capolavoro, rimane impresso nella memoria proprio per questa sua essenza così tipica.

Voto finale: 7

Utente25008

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Utente25008

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
"Kowabon" è una serie animata di tredici episodi, ciascuno dalla lunghezza di tre minuti circa, se consideriamo anche i titoli di coda. Ogni episodio è autoconclusivo e non correlato con gli altri (fatta eccezione per gli ultimi due).

Parlando degli episodi, in due minuti è ovviamente improbabile riuscire a dare spessore ai personaggi e, anche se sembra che in ogni episodio quel che succede succede senza un motivo logico, a me "Kowabon" è piaciuto, e anche tanto, per i seguenti motivi:

1) la tecnica del rotoscoping mi ha sempre affascinato, a livello artistico potrebbe non essere ben riuscito come "Aku no Hana", ma è comunque molto bello da vedere;
2) i suoni usati (sia musicali che non) riescono a mettere una certa ansia, così come le distorsioni delle immagini largamente usate in molti episodi;
3) la realizzazione degli ambienti (spesso claustrofobici) è ben architettata e ho potuto cogliere anche una velata critica alla tecnologia che quasi consuma l'essere umano, un tema che mi sta molto "caro" in un certo senso;
4) gli scaryjumps inseriti (davvero pochi) non sono da infarto, ma riescono comunque a spaventare per qualche frazione di secondo, quindi è godibile anche per i "cuori deboli".

Nel complesso consiglio questo anime a chi ha voglia di vedere qualcosa di particolare (rotoscoping) che spaventi/dia ansia, a chi ama l'horror made in Japan, dato che ci sono parecchi cliché di film giapponesi horror che ho visto, a chi vuole guardarsi un anime horror diverso dal solito, non solo per la realizzazione tecnica, ma anche per quel pizzico di sperimentazione che l'anime racchiude.