È un momento particolare per i grandi franchise legati ad anime e manga.
Dopo decenni, il pubblico nordamericano si è finalmente aperto alla cultura giapponese, sia dal punto di vista fumettistico che animato. Gundam è sicuramente tra i brand che stanno maggiormente cavalcando quest’ondata di entusiasmo, con un live action in fase di sviluppo e nuove produzioni animate che hanno l’arduo compito di svecchiare e rendere appetibili queste storie di guerra e robot anche a un pubblico più giovane, abituato a gusti e modalità di fruizione molto diverse rispetto allo zoccolo duro dei fan della prima ora.
Perché, ricordiamolo, Gundam in Giappone è un’icona, e non è un’esagerazione definirla tale.
Come fare, allora, a traghettare il franchise verso la Gen Z senza perdere per strada il fandom storico?
Una tappa importante lungo questa strada — per molti versi irta di insidie — si è appena conclusa: la serie di 12 episodi Mobile Suit Gundam GQuuuuuuX rappresenta un tentativo audace di rinnovamento, che miscela elementi classici con nuove idee. Al timone di questo esperimento c’è una collaborazione inedita tra Sunrise (tradizione) e Studio Khara una combinazione che ha acceso grandi aspettative fin dall'annuncio. Il risultato è un’opera ambiziosa, curata dal punto di vista tecnico ed estetico, ma anche inevitabilmente destinata a dividere: chi la vedrà come un’operazione coraggiosa e necessaria, e chi invece faticherà ad accettarne (anche giustamente) alcune scelte narrative e stilistiche.

Siamo di fronte alla seconda serie dell’era Reiwa e la sedicesima in generale del franchise Gundam. In essa, come nella precedente (in termini cronologici) Mobile Suit Gundam: The Witch From Mercury, si sente, per l'appunto, tutta l’ambizione di portare nuova linfa vitale a un universo narrativo tanto venerato quanto consolidato.
Sotto la regia Kazuya Tsurumaki (FLCL, Evangelion: 3.0+1.01: Thrice Upon A Time), e con la supervisione creativa dello stesso Hideaki Anno, GQuuuuuuX è un what-if su larga scala che si muove sulla sottile linea di riscrivere le regole senza dimenticare il potente ruolo storico che ha il franchise, e la serie originale del 1979 in primis, nell'immaginario pop collettivo. Siamo di fronte a un atto d'amore verso questo mondo immaginario creato da Yoshiyuki Tomino e si sa, quando si ragiona con il cuore non sempre si riesce ad essere lucidi. Ma andiamo per gradi.
TUTTO QUELLO CHE VERRA' DETTO DA ORA IN POI E' SPOILER PER CHI NON HA VISTO LA SERIE
Premessa: e se fosse stato Char a prendere il Gundam?
La serie si svolge in una linea temporale alternativa dell’Universal Century. Qui Char Aznable riesce a sottrarre l'RX-78-02 (e la White Base), ribattezzandolo Red Gundam. Questo capovolge l’esito della Guerra di un Anno, portando alla vittoria di Zeon. Cinque anni dopo, una giovane studentessa di una colonia denominata Side 6, Amate Yuzuriha, entra casualmente in contatto con il nuovo prototipo di Zeon, il GQuuuuuuX, e finisce per essere coinvolta nelle Clan Battles, duelli illegali tra Mobile Suit.
Da lì, si snoda una trama che coinvolge universi paralleli, ritorni inattesi (Challia Bull, Kycilia Zabi, Lalah Sune) e la ricostruzione di eventi familiari in chiave alternativa. Il cuore narrativo però sta, oltre che nei consueti intrighi politici gundamici, nel rapporto tra Machu, una Newtype molto particolare, Shuji, un enigmatico ragazzo con una missione imposta dallo stesso Gundam di cui è pilota, e Nyaan, una rifugiata di guerra che vive di espedienti. Un trio che entra in un particolare equilibrio fatto d'amore, amicizia e sostegno reciproco. Un equilibrio che si infrange una volta che entra in scena il personaggio di Lalah, che in questa serie diventata quasi un’entità cosmica, capace di plasmare realtà attraverso il dolore e l’amore.

La trama prende una sua forma definitiva infatti con la seconda parte, quando quando centrale diventa proprio la figura di Lalah Sune, intrappolata in una ricerca infinita attraverso innumerevoli universi, cercando invano una realtà in cui Char sia vivo. Ogni tentativo fallito ha alimentato in lei la disperazione, distorcendo le realtà stesse. Shuji, proveniente da un'altra dimensione, decide di porre fine a questa sofferenza, proponendo una soluzione drastica: l'eutanasia della realtà stessa, per impedire che il dolore di Lalah continui a corrompere l'esistenza.
La battaglia culminante vede coinvolti Machu, Nyaan e Shuji, con la partecipazione di Challia e Char, che osservano il conflitto di una generazione precedente. Shuji, pilotando un Gundam che richiama l'originale "White Devil", affronta i suoi avversari. Machu, tuttavia, non lo combatte con la violenza, ma lo sfida a liberarsi dal ciclo di morte e a permettere a Lalah di affrontare il suo dolore e trovare una via d'uscita.

La vittoria di Machu non è solo tattica, ma filosofica: dimostra che la vera forza dei Newtype risiede nella capacità di evolversi attraverso la connessione e la comprensione reciproca. Shuji, colpito da questa rivelazione, rinuncia al suo piano e consente a Lalah di affrontare il suo destino
Tutto questo rende in effetti molto particolare GQuuuuuuX rispetto a molti altri titoli del franchise. Esso rompe il ciclo di violenza tipico della saga in quanto Machu, la protagonista, diventa uno dei pochi dell'universo gundamico a non contare vittime sul suo cammino, offrendo una visione nuova e più ottimistica dei Newtype e del loro potenziale. La scena in cui Machu decapita il Gundam pilotato da Shuji, che vuole eliminare Lalah per liberarla dal suo dolore infinito, è potente e simbolica.
Il finale lascia aperti numerosi interrogativi. Zeon, privo della guida della famiglia Zabi, vede l'ascesa di Artesia come nuova leader, suggerendo una possibile evoluzione verso un futuro più giusto. Char sembra finalmente concedersi una vita migliore. Machu e Nyaan si rifugiano sulla Terra, speranzose di un futuro in cui le cicatrici del passato possano finalmente guarire.
Gundam GQuuuuuuX si conclude così, non con una guerra vinta, ma con una riflessione profonda sulla possibilità di cambiamento e sulla speranza che, anche in un universo segnato dalla guerra, sia possibile trovare una via per la pace. E direi che in un Mondo reale come quello che viviamo oggi questo è un messaggio più che auspicabile!

Tra le altre cose che funzionano, lo stile visivo è sicuramente uno dei punti forti della serie: le animazioni sono fluide, le scene d’azione vibranti, e il design dei mecha — curato da Ikuto Yamashita (Neon Genesis Evangelion) e Se Jun Kim — fonde nostalgia e innovazione, con figure particolari che, esattamente come la trama, hanno diviso i fan del robotico e non solo. Il mix tra 2D e 3D funziona bene, seppur con qualche riserva sulla resa di alcune battaglie in CG. La direzione artistica di un veterano come Hiroshi Katō (The End of Evangelion , Abenobashi - Il quartiere commerciale di magia solo per dire due titoli) accompagna la narrazione con ambientazioni dettagliate e suggestive.
La colonna sonora firmata da Yoshimasa Terui non è la più memorabile del franchise, ma accompagna con eleganza le scene più intense. Colpisce invece la scelta, in un momento particolare dell'episodio finale, di riutilizzare le voci storiche per Amuro, Char e Lalah, un gesto che premia i fan di lunga data, tanto nella versione giapponese quanto in quella italiana, diretta da Rossa Caputo. A proposito, doppiaggio italiano che in generale convince, coinvolgendo nomi importanti come Flavio Aquilone , e adattamento che, al netto di qualche sbavatura, ci regala GAndam e non Gundam.
Insomma, possiamo considerare GQuuuuuuX un passo importante, capace di aprire un nuovo orizzonte per il futuro del franchise, secondo le intenzioni di chi ha dato vita a questa operazione?
A mio modesto parere, ni.
Sicuramente ci sono molti aspetti positivi — che abbiamo elencato qui sopra — ma non me la sento di ignorare le numerose voci critiche che lo definiscono sì un prodotto tecnicamente impeccabile, ma anche limitato dalla sua durata e da un’ambizione narrativa forse eccessiva.
Il numero di episodi è troppo esiguo per permettere un reale approfondimento dei personaggi, così come delle dinamiche politiche e sociali. E se già il tempo a disposizione è poco, la scelta di riempire la scena con numerosi omaggi e cameo — come la celebre posa “Last Shooting” con il Gundam decapitato, o la presenza di Ramba Ral e Artesia — può essere sì un regalo gradito per i fan storici, ma finisce per sottrarre ulteriore spazio allo sviluppo narrativo e rende la serie meno accessibile ai nuovi spettatori.

Emblematica in questo senso è la scelta di replicare l’intero primo episodio della serie originale, scena per scena, ma in una versione alternativa con sceneggiatura firmata da Hideaki Anno, in cui il suo cuore da fan pulsa visibilmente.
RX-78-2 Gundam (Mobile Suit Gundam, 1979)
— SSSSRW.D180223 #SRW (@180223) April 17, 2025
RX-78-2 Gundam (GQuuuuuuX, 2025)https://t.co/rZUWtN1KAz pic.twitter.com/B0r9BafqKO
La serie è disponibile su Prime Video, in versione doppiata. Fatemi sapere che ne pensate!
Pro
- Stile visivo d’impatto
- Fanservice (per i veterani)
- what-if che reimmagina l’universo di Gundam, con una trama alternativa interessante
Contro
- Narrativa eccessivamente ambiziosa per il numero di puntate totali
- Troppo fanservice (per i neofiti)
- il mecha design piuttosto particolare risulta divisivo
La cosa migliore è stata il comparto visivo, quanto l'ho amato. Spero verrà utilizzato anche su altre opere.
Ho apprezzato molto i camei e citazione, soprattutto quello finale:
Devo dare però ragione alle critiche riguardanti la lunghezza della serie. Non tanto per il lato narrativo della storia ( penso che molte più puntate avrebbero solo allungato il brodo e abbassato lo standard qualitativo) ma per la caratterizzazione di alcuni personaggi.
Per il resto ho apprezzato veramente questa serie e spero che possa portare a nuovi fan tra le nuove generazioni ( che ho il timore di essere uno dei poche under 30 che apprezza il genere ...)
Probabilmente con 2 cour, uno più "slice of life" e l'altro con più ciccia, si sarebbe potuto approfondire meglio il rapporto tra Machu, Nyaan e Shuji prima, e gli intrighi politici e gli universi paralleli dopo.
Tecnicamente nulla da ridire, character e color design li ho adorati, e anche la CGI è di ottima qualità.
Quindi nel complesso mi è piaciuta, con le dovute riserve.
Forse il rimpianto più grande rimane il non aver rivisto l'estro creativo di Tsurumaki e compagnia. E' un peccato che Khara abbia scelto questa strada, lasciando tutta la follia e la sperimentazione ai futuri fondatori di Trigger. Vorrei tanto vedere certi nomi dietro a nuovi progetti originali, ma tra il film di Yamato e i neo acquisiti asset di Gainax, la vedo dura...
Esatto. Rossa Caputo ha volutamente cercato di regalarci lo stesso effetto nostalgia della controparte giapponese
non mi è dispiaciuto ma mi son persa 3/4 dei riferimenti perchè Gundam lo conosco ma non ho i dettigli così vivi in mente
mi hanno rotto parecchio le scatole le due attratte dal Kira-Kira di Shuji, si son meritate il finale XDDD
12 puntate le ho trovate troppo poche ma allo stesso tempo per quello che volevano raccontare lo trovate giuste, a voler fare i pignoli avebbe dovuto essere una serie da almeno 20 episodi per dare spazio ai vari personaggi e a dar spazio al macro unuverso narrativo.
Perché nel trailer pronunciano Gundam e nella serie Gandam?
Perché i trailer sono fatti prima e a volte neanche dagli stessi doppiatori
A me è parsa una serie fatta per i fan; parte con premesse interessanti ma poi si perde in mille citazioni e cose che da spettatore qualunque non si capisce una mazza, tanto che alcuni personaggi interessanti (il gruppo di contrabbandieri su tutti) vengono abbandonati e altri che dovrebbero essere fondamentali (Shuji) sembrano diventare inutili.
Constato poi che non è stata solo una sensazione personale, ma anche il recensore che è molto più ferrato di me del franchise gli è sembrato tutto molto rushato.
Insomma, per ora di tutte le varie serie "nuove" di Gundam che ho visto, l'unica veramente fatta per i neofiti e ha una storia che non è convoluta ed è scritta bene è Iron Blooded Orphans.
Un plauso però va fatto al doppiaggio italiano, veramente di qualità. Complimenti a Rossa Caputo e soprattutto ad Emanuela Ionica che secondo me qui si è veramente superata, brava brava.
D’accordo con te, anche sulla considerazione che hai messo sotto spoiler e sulla valutazione di witch from mercury.
L’unica cosa, come poi detto da quasi tutti, serviva qualche puntata in più, per approfondire certe questioni e soprattutto certi personaggi.
I riferimenti sono un po' a senso lato, il ragazzo è palesemente un Kaworu, ha anche detto qual cosa di simile al "sono nato per incontrarti" anche il modo di fare "io so cose ma con la ceppa che te le spiego", poi molte scene d'azione soprattutto all' interno dell' abitacolo sono quasi copia carbone di scene prese dal rebuilt, poi il fenomeno che mi sfugge il nome che è un impact con tanto di creazione di un nuovo universo a volontà del fulcro del fenomeno (non so se c'è un qualcosa di simile in Gundam), poi il Gundam che apre le fauci quando va al 100%(dai qui è palese). Poi anche la fine che non si capisce una mazza, anche questa è presa da Eva 😁
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.