Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.

Tema di oggi sono le opere "amoreggianti" con la piuttosto ricorrente ambientazione scolastica. Si va con Da Capo if, KareKano alias Le Situazioni di Lui e Lei e School Days.

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Non sono mai stato un grande amante degli "if" in quanto, a mio, avviso, ognuno dovrebbe accettare il finale di una storia per quello che è, anche se non di proprio gradimento. Devo però constatare che il giudizio complessivo su un intero anime è fortemente influenzabile dalla scelta finale del protagonista. Devo ammettere che è una cosa abbastanza naturale: chi è appassionato di calcio giudica bello o brutto un campionato a seconda della posizione in classifica della propria squadra del cuore. Da un punto di vista artistico questo non ha molto senso in quanto, a differenza del calcio, la vincitrice dovrebbe essere sempre la stessa senza possibilità di rifarsi in campionati successivi.
Con questo non intendo negare la possibilità di serie successive che cambino le carte in tavola; più problematico è il giudizio su degli OAV che ipotizzano universi paralleli in cui le cose vanno diversamente rispetto al "reale" svolgersi degli eventi. In pratica, assomigliano tanto a dei premi di consolazione che lasciano il tempo che trovano.

Fatta questa doverosa precisazione, in relazione bisogna però aggiungere che spesso capita che questi "If" finiscano per essere dei veri e propri gioiellini e ciò aumenta il rimpianto che non abbiano trovato collocazione nella serie regolare. In relazione a "Da Capo" la cosa è quantomai evidente: continuando a usare un gergo calcistico è come se il campionato di quest'anime fosse stato vinto solo per evidenti favori arbitrali che hanno penalizzato con tutta evidenza la squadra più forte. Con tutta evidenza (ma posso essere smentito), infatti, la maggior parte di coloro che hanno seguito quest'anime avrebbero preferito che fosse stata Kotori a spuntarla; ma a lei è stato riservato solo il premio di consolazione, rappresentato da questi due OAV.

L' "If" di "Da capo" non è, in realtà, niente di eccezionale: la trama è abbastanza scontata e anche il livello di romanticismo è ben lontano da quello sperato. Il suo solo merito è quello di dare una piccola soddisfazione a coloro che parteggiavano per Kotori, rimettendo, seppure solo in universo virtuale, le cose a posto. Certo la cosa è di per sé degna di lode, ma a pensarci bene aumenta i rimpianti per una serie che nonostante buoni spunti non decolla mai.
In definitiva do a questi due OAV una buona valutazione anche se ben lontana da livelli di eccellenza e questo per due motivi fra loro connessi: il fatto che obiettivamente non li considero dei capolavori e quello di non volermi fare influenzare dal fatto che avrei preferito anch'io questo finale a quello proposto dalla serie originale.
La visione è consigliabile a tutti quelli che hanno visto almeno la prima stagione della serie, e assolutamente obbligatoria per chi è rimasto con l'amaro in bocca al termine della stessa, o di quella successiva.



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<i>"Quando ci si innamora si perde l'equilibrio dei propri sentimenti. Finché si finge e ci si dimostra migliori di quanto si è, non si è veramente innamorati perché si dà ancora più importanza a se stessi che all'altra persona. Quando si ama davvero il cuore perde ogni controllo. Per questo dicono che amare è un po' come essere privati del proprio cuore"</i>.

Non commettete il mio stesso errore di molti anni fa, non snobbate questa gemma grezza credendola uno spensierato quanto anonimo shoujo.
"Le situazioni di lui e lei- Karekano", classe 1998, è la trasposizione animata del manga di Masami Tsuda. Alla regia troviamo Hideaki Anno e Kazuya Tsurumaki, due nomi che in futuro acquisiranno risonanza sempre maggiore nel mondo degli appassionati di anime giapponesi. La storia riguarda due studenti al primo anno di liceo ugualmente belli e talentuosi, Yukino Miyazawa e Arima Soichiro, in lotta continua per accaparrarsi l'ammirazione del prossimo a costo di simulare delle personalità fittizie. Si presenta così occasione di trattare molti temi cari alla Gainax anni '90: la competizione serrata nelle aule scolastiche, la questione delle "maschere" che una persona deve indossare per inserirsi nella società, il peso determinante dell'educazione infantile nella formazione dell'individuo, il sofferto trapasso da fanciullezza a maturità.

Incredibilmente è proprio in questa serie che possiamo trovare inalterato il talento del regista di "Neon Genesis Evangelion": colori acidi e fortemente contrastati, lunghe sequenze statiche di particolari urbani, musiche sapientemente pescate dal repertorio classico accompagnano un' audace, costante e divertita sperimentazione di diversi registri visivi (dal chibi al realistico, dalle "strisce animate" al disegno abbozzato a matita) e grafici, posticipando di quasi un secolo il futurismo italiano e anticipando di un paio d'anni il più famoso FLCL.

Ma l'anime di Karekano sarebbe un mero esercizio formale se a supporto non vi fosse il soggetto originale del manga, capace di sviscerare i più oscuri sentimenti dell'animo umano e al contempo di raccontare la vivace e tenera storia d'amore di una coppia qualunque, dal fidanzamento al… festival scolastico. È un peccato che la serie si interrompa bruscamente sul più bello, corrispondente circa al volume 7 del manga, per contrasti tra la Tsuda e la produzione. E definirei addirittura diabolico l'inserimento continuo e inconcludente di puntate riassuntive pur di raggiungere il cabalistico numero 26.
"Karekano" è un anime mai banale, esilarante e profondo quanto basta, con un cast realistico e situazioni credibili, pregi, ahimè, sempre meno presenti negli shoujo di ultima generazione. Purtroppo i difetti sopracitati mi impediscono di attribuire un bel 9. Dategli un'occhiata, non ve ne pentirete.



3.0/10
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Tratto da un videogame hentai, quelli con decisioni varie e finali multipli per intenderci (e già qui avrei smesso di leggere), in una domenica di noia mi sono ritrovato a guardare questa serie su consiglio di un amico di rete, ma solo sul finire della visione mi resi conto che voleva farmi male.

La trama ruota attorno al liceale di nome Makoto Ito, innamorato di una sua compagna di scuola che prende il suo stesso treno la mattina, Kotonoha Katsura, studentessa ideale con splendidi capelli lunghi. Le giornate passano senza che lui non gli rivolga nemmeno la parola, decide quindi di chiedere aiuto ad una sua amica, Sekai Sajonji. Lei inizia ad aiutarlo e a dargli consigli, nonostante sia a sua volta innamorata di Makoto e puntualmente ignorata, le "lezioni" hanno successo e Makoto finirà per mettersi con Kotonoha. Lieto fine? No.
Quella che nella prima metà degli episodi sembra una normale e tranquilla commedia scolastica come ce ne sono a decine si trasforma in realtà in una parodia stessa del genere in questione. Il protagonista, che di solito è sempre uno sfigato circondato dalle ragazze, si trasforma in un mostro, tradisce in continuazione le sue due "lei" e si fa mezza scuola. Tutto però accade con una lentezza e una noia da far rimpiangere le normali commedie, fino allo "sconvolgente" finale.

Inutile girarci intorno, School Days è puro trash, come tale non ha alcun significato, e dato che nel mio modo di giudicare originalità non è sinonimo di qualità, boccio la serie su quasi tutti i fronti. Non basta prendere per i fondelli un genere (molto diffuso in questi ultimi anni), rendendo il protagonista un bastardo insensibile, per mettere su una storia, e il problema di School Days è questo, non diverte, nemmeno un po', mi sono sentito obbligato ad arrivare all'atto finale solo per vedere la conclusione, non senza fatica e sbadigli.
Character design terrificante, le ragazze a parte per la pettinatura si somigliano tutte, personaggi odiosi (impossibile "tifare" per uno solo di loro) con dialoghi ridicoli ai livelli del peggior hentai, e voglio essere buono tralasciando ogni commento sul comparto sonoro.
Per soli amanti del trash, gli altri, compresi i curiosi, rivolgano pure lo sguardo altrove, magari alle migliori commedie scolastiche che l'animazione giapponese ci può offrire da tanti anni, buoniste e in certi casi assurde, ma almeno divertenti e costellate di personaggi indimenticabili, di s.....i come Makoto ne abbiamo già troppi nella realtà.