Alla fine di ogni stagione gli esperti di anime e i fan assortiti si scatenano in migliaia di post in rete che analizzano al microscopio le storie e i personaggi delle nostre serie preferite. Molte meno parole sono dedicate all'apprezzamento delle animazioni, anche se ultimamente è parecchio aumentata la schiera dei fanatici del sakuga (termine usato per descrivere la sequenza cruciale di un film o di una serie, in cui la qualità dell'animazione è spinta ai massimi livelli, in genere per aumentare il dinamismo di un’azione o per dare un tocco drammatico in più, n.d.t.). Qualcuno si dedica a commentare il doppiaggio dei propri beniamini in 2D, mentre altri ancora dissertano sulle colonne sonore e sulle canzoni, specialmente quando si tratta di grandi nomi come Yuki Kajiura (Puella Magi Madoka Magica, Fate/Zero, Sword Art Online), Hiroyuki Sawano (L’attacco dei giganti, Kill la kill, Guilty Crown) o Yōko Kanno (Macross Plus, Cowboy Bebop, Wolf's Rain). Tuttavia raramente assistiamo a discussioni approfondite sul sound design (arte del suono cinematografico) di una serie e sul modo in cui questo influisce sulla nostra esperienza di visione.
 
Tra le molteplici figure specialistiche del mondo del cinema, quella del sound designer è una delle più ambigue perché agisce in un raggio d’azione che va dall’ideazione dei cosiddetti effetti sonori alla responsabilità autoriale sull’intera componente sonora di un film. Così come il termine ‘regista’, il termine sound designer non si riferisce ad abilità e capacità dai confini chiari e delineati, ma rimanda a un’area di competenze più ampia e sfumata. (N.d.t.)
 
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Perché dunque questa scarsa attenzione al suono? Eppure ciò che sentiamo influisce evidentemente sul nostro apprezzamento di un anime. Ad esempio, se una voce suona troppo vecchia o troppo giovane, non riusciamo a ‘connetterci’ con un personaggio o con la storia nel suo complesso. Probabilmente questa disconnessione è il motivo per cui alcuni puristi non riescono a guardare gli anime doppiati in altre lingue e mal sopportano una pronuncia imperfetta dei termini giapponesi, una voce inadatta, un’inflessione dialettale, un adattamento artificioso della traduzione. Molti di noi hanno delle colonne sonore e dei compositori preferiti, e questo vale anche per i cantanti, le sigle e i temi musicali legati alle serie anime. Ma come si combinano il doppiaggio e le musiche nel modo più efficace per la fruizione? E c'è un terzo elemento del suono, che notiamo a malapena, e che senza il quale le scene sarebbero incomplete? Per rispondere a queste domande, oggi analizzeremo tutto ciò che rientra nella progettazione e nella produzione del suono di una serie anime, prendendo spunto da alcuni titoli degli ultimi anni.
 

(Erased sound)


I tre elementi del sound design

Ci sono tre principali componenti che fanno parte del sound design di qualsiasi produzione animata. In primis ci sono i dialoghi, le battute che i doppiatori recitano nell’interpretare i personaggi. Scegliere l'attore appropriato per ogni ruolo è importante perché una voce che non “suona bene" può rovinare la fruizione da parte dello spettatore. Ciò implica la considerazione non solo del timbro, del tono e di altre qualità della voce, ma anche delle capacità di recitazione dell’attore/doppiatore. Questa è una delle ragioni per cui spesso ascoltiamo seiyuu (doppiatori) veterani che recitano parti secondarie in adattamenti di shōnen manga di lungo corso come Kuroko’s Basket o Ace of Diamond, anche quando, per via dell’età, non potrebbero più interpretare degli adolescenti. Un regista tenderà comunque a scegliere attori versatili e capaci su cui poter contare per via delle pressanti scadenze settimanali.

Il secondo componente è la musica di sottofondo (background music o BGM). Prima ancora del compositore, sono il produttore musicale e il regista che concordano sul tipo di musica da usare. Dopodiché, insieme al direttore della serie (series director) e al direttore del suono (sound director), presentano al compositore un "menu musicale", una lista di descrizioni dei tipi di musica da creare. Ad esempio, il produttore musicale di Sound! Euphonium, Shigeru Saitō, afferma che una tipica indicazione da dare ad un compositore potrebbe essere: "ritmo veloce”, “strumenti a corda" ecc. Nell'episodio 11, una nota per il compositore Akito Matsuda indicava: "musica che trasmette la brillante esistenza delle ragazze"! Evidentemente le indicazioni sono abbastanza generiche, e i compositori non chiedono molti chiarimenti, anche perché troppi dettagli potrebbero limitare la loro creatività. Nel caso degli adattamenti da manga, spesso i compositori rileggono le opere originali per trovare degli spunti da cui far partire le idee. Una volta che la musica è stata composta e registrata, viene consegnata al regista per essere aggiunta alle rispettive scene.

Il terzo e ultimo componente, ovvero quello a cui spesso si presta poca attenzione, sono gli effetti sonori. Sono tra gli elementi più trascurati della produzione di un anime. Ad esempio, ai Newtype Awards, che vengono assegnati ad ottobre di ogni anno a Machiasobi, l’unico premio dedicato a questa categoria è in realtà destinato alla sola colonna sonora. Il premio “Miglior serie anime”, che Random Curiosity organizza alla fine di ogni anno, riguarda la colonna sonora, le sigle di apertura e di chiusura, le canzoni originali e i doppiatori, ma non si parla mai di effetti sonori, del missaggio o del montaggio sonoro di una produzione.
 
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Effetti sonori

La categoria degli effetti sonori (sound effects o SFX) comprende diversi tipi di suoni. I suoni ambientali, come il rumore di fondo di un bar o lo scroscio della pioggia, sono fondamentali nella messa in scena. Un altro importante tipo di effetti sonori è la riproduzione dei suoni di tutti i giorni come il battito dei passi su diversi tipi di superficie, il fruscìo dei vestiti quando si cammina, il cigolìo delle porte che si aprono e si chiudono, ecc. Poi ci sono i suoni di creature o oggetti che non esistono o non esistono più, e questi devono essere creati da zero per sembrare realistici. Come ci si potrebbe aspettare, questo richiede molta creatività. Ad esempio, il verso dei Gauna in Knights of Sidonia era originato da una gomma che veniva sfregata su una bottiglia di plastica umida. Negli extra del dvd, intervistato con l'editor del suono Yasumasa Koyama e il direttore del suono Yoshikazu Iwanami, il compositore Hisanori Yoshida fa notare che “si può comprare il suono di un Gauna al minimarket!"

Nell'industria degli anime giapponesi, la creazione di effetti sonori è solitamente affidata a un'azienda di produzione audio dedicata. L'editor del suono (figura che può comprendere diverse professionalità come: rumorista, microfonista, fonico di presa diretta, n.d.t.), è solitamente responsabile della creazione di tutti gli effetti sonori necessari per una serie o un lungometraggio, sebbene si avvalga spesso di assistenti che lo aiutano a registrare i suoni grezzi da utilizzare come base. Ad esempio, registrano il rumore ambientale in una caffetteria, il suono dell'acqua corrente o di un treno sui binari. Si potrebbero anche creare suoni grezzi dagli oggetti di uso quotidiano, come ad esempio sfregare delle barre di metallo o tagliare le verdure. Il cavolo sembrerebbe essere un oggetto sempre presente nell'arsenale medio di un rumorista.
 
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Gli effetti sonori sono di solito l'ultimo dei "materiali grezzi" creati nel processo di produzione degli anime. I fonici di Shirobako preferiscono lavorare osservando i cel digitali già colorati per avere una visione più completa (i cel sono i fogli di celluloide trasparenti disegnati e dipinti a mano in animazione tradizionale, il termine tecnico è stato conservato con il passaggio al digitale, n.d.t.). Intervistato per gli extra del dvd, Yasumasa Koyama dice di sentirsi "irritato" quando non c'è il colore sui cel, perché ciò gli rende più difficile sapere quali suoni creare o modificare. Quando ciò accade, i fonici utilizzeranno, non senza una certa frustrazione, delle soluzioni di compromesso. Di solito non è possibile aspettare una versione più completa dell'episodio, non solo perché in genere si lavora su più progetti contemporaneamente, ma anche per via dei lunghi tempi di preparazione.

Per creare gli effetti sonori, l'editor e il tecnico del suono (sound mixer) discutono dei suoni necessari per ogni episodio, su indicazione del regista. Il passo successivo prevede molte riflessioni: come si può creare quel suono? Quali suoni grezzi sono necessari? Quindi intervengono gli assistenti che raccolgono i suoni o li creano fattivamente, dopodiché l'editor del suono inizierà il suo lavoro. In genere una settimana è il minimo richiesto in termini di scadenza, tuttavia Yasumasa Koyama preferisce avere due settimane di tempo per fare tutto - il che implica che potrebbe lavorare su due episodi per una serie contemporaneamente!

In ogni caso, una volta che il fonico ha terminato il suo lavoro, lo staff può passare al passaggio finale nella creazione dell’audio di un anime.
 

(Knights of Sidonia sound)


Missaggio

Il missaggio è quella fase della post-produzione in cui le tre le componenti del suono - la traccia dei dialoghi, la musica di sottofondo e gli effetti sonori - vengono unite insieme per creare la traccia audio finale. Questo processo viene eseguito da un tecnico del suono (sound mixer), figura professionale che non si limita ad unire i suoni per creare un'unica traccia. I dialoghi devono essere sincronizzati con il labiale dei personaggi e la musica deve assecondare il ritmo delle scene e i tagli di montaggio. Il volume di ogni traccia può anche essere regolato in modo da far emergere determinati canali più di altri in qualsiasi scena o ripresa. Questa è probabilmente una delle fasi più interessanti per un tecnico del suono: decidere quali suoni enfatizzare e quali suoni "nascondere". Come nota il sound director Yoshikazu Iwanami, “non è possibile aggiungere ogni singolo suono che si pensa la gente dovrebbe ascoltare: la colonna sonora si intaserebbe”.
Il contrasto è un altro strumento utile. Ad esempio, per mettere in evidenza una scena che ha molti effetti sonori, si potrebbe usare solo musica di sottofondo nella scena successiva.

In effetti nella vita reale le persone ascoltano i suoni che "vogliono sentire", i suoni che catturano la loro attenzione. Ma nel settore cinematografico e televisivo, i sound designer possono veicolare l’attenzione degli spettatori. Ad esempio, nel primo episodio di Knights of Sidonia, quando Tanikaze viene inviato su un pianeta sconosciuto per fare dei test, un piccolo segnale acustico della presenza dei Gauna si avverte sui monitor del capitano. In quel caso il suono è stato leggermente abbassato in modo che la maggior parte degli spettatori non se ne accorgesse fino a una seconda visione. La stessa cosa è stata fatta in Macross Frontier con il famoso quarzo scintillante: solo dopo una seconda visione ci si rende conto di quanto questo elemento sia importante.
 

(Knights of Sidonia sound)


Lo staff del suono nei titoli di coda

Uno dei motivi per cui i fan non prestano molta attenzione alle tecniche del suono può essere ricercato nel fatto che essi occupano una solo una minima parte dei titoli di coda. Come già accennato, ci sono tre figure principali responsabili della produzione della colonna sonora di qualsiasi film d'animazione o serie TV: il compositore delle musiche, l'editor e il tecnico del suono. La principale differenza tra un tecnico del suono e un direttore del suono consiste nel fatto che quest'ultimo, come responsabile dello staff, si interfaccia fra il regista e i doppiatori fornendo loro specifiche indicazioni. Gli anime più datati non citano quest’ultima figura nei credits, probabilmente all’epoca gli attori interagivano direttamente con il regista per definire la performance vocale. L’utilizzo di un direttore del suono dedicato sembra essere diventato più comune negli ultimi dieci anni o giù di lì. Questa figura è in sostanza il braccio operativo del regista per quanto riguarda la creazione di tutta la componente audio di una serie.
Compaiono spesso anche altri nomi nei titoli, come l’assistente di registrazione (recording assistant) o il produttore musicale (music producer), ma resta il fatto che la lista rimane sempre molto corta.

Sia Yoshikazu Iwanami che Takayuki Yamaguchi fanno notare la differenza tra questa lista, relativamente breve, e quelle più lunghe che si vedono nelle produzioni occidentali. In quei casi, secondo Iwanami, possono comparire 200/300 nomi che lavorano al suono per un singolo film. Il problema in Giappone, secondo Takayuki Yamaguchi e Yasumasa Koyama, è che non molte persone si interessano al sound design come professione: ci vogliono anni per imparare tutti i trucchi perché i pochi specialisti non hanno molto tempo per trasmettere le loro competenze. Per avere successo, bisogna essere incredibilmente appassionati della materia e sempre vogliosi di imparare. La loro raccomandazione è che gli aspiranti sound designer guardino molti film e serie drama, e che leggano molto, in modo che imparino a sviluppare una tecnica che possa completare sempre al meglio qualsiasi scena. È anche importante uscire fuori e ascoltare, perché è necessario sapere come suona la vita reale, in modo da poter convincere gli spettatori che ciò che stanno guardando e ascoltando sia "reale". È una strada lunga e difficile, ma aiutare a far immedesimare il pubblico in un universo immaginario è proprio ciò che la rende così gratificante.
 
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Fonte consultata: Hot Chocolate In A Bowl