Sabishisugite Lesbian Fuzoku Ni Ikimashita Report (conosciuto all’estero come My Lesbian Experience with Loneliness) è un manga che da tempo fa molto parlare di sé sia in patria che all’estero (nominato come miglior manga per i Crunchyroll Award, nominato agli Harvey Award, agli Amazon Best Graphic Novel e 3° ai Kono Manga ga Sugoi 2017) principalmente per il suo forte impatto essendo un’opera autobiografica dell’autrice Kabi Eita, per comprendere meglio ecco di seguito la trama:
 
Si tratta di una raccolta di storie pubblicate inizialmente su Pixiv, un racconto autobiografico dell'autrice, aspirante mangaka che non ha mai fatto sesso e che non si è mai concessa di immaginarlo al di fuori del mondo dei manga BL. La protagonista della storia è una ventottenne che ha lasciato l'università e conduce una vita vuota e solitaria. Ad un passo dall'autodistruzione capisce che è il momento di vivere per sé stessa e colmare i vuoti della sua vita; uno di questi pare essere l'amorevole abbraccio di una donna, quindi all'improvviso decide di prendere appuntamento in un hotel con una prostituta.
 

Ma ultimamente il manga ha fatto parlare di sé per un qualcosa di decisamente più sgradevole. Difatti nonostante sia una serie che tratta temi come quelli dell’omosessualità in modo sempre sobrio, pare che negli Stati Uniti abbia fatto decisamente storcere il naso a dei pastori del Maine, i quali hanno cercato di rimuovere questo manga ed altre opere con temi LGBTQ+ dalla vetrina della Rumford Public Library. Una vetrina tra l’altro creata proprio per la Banned Book Week, ovvero per ricordare quelle opere che in passato sarebbero state bandite o censurate.

Dan Pears della Chiesa Battista di Rumford, Justin Thaker della Praise Assembly of God e Nathan March della Parish of the Holy Saint hanno scritto ed inviato una lettera congiunta alla libreria lo scorso 6 settembre, asserendo che non giudicassero certe opere appropriate per una “libreria pubblica al servizio delle famiglie e delle persone della River Vale”, citando anche quanto sia inappropriata la nudità presente nella copertina del manga, definendola “rischiosa ed impudica”, criticando ovviamente il modo in cui promuova l’omosessualità. Nella lettera continuano a lamentarsi su come i bambini non dovrebbero essere esposti ad una “precoce sessualizzazione”, aggiungendo addirittura che la vetrina sostiene “visioni di estrema sinistra” per via del loro accettare l’omosessualità, elementi che a loro avviso denotano insensibilità nei confronti dei cristiani e degli islamici.

La National Coalition Against Censorship (NCAC) e la Comic Book Legal Defense Fund (CBLDF) hanno manifestato il loro supporto alla libreria. La NCAC ha rilasciato un comunicato stampa nel quale si informa che le due associazioni si oppongono a questo tentativo di limitare l’accesso a tutta la comunità verso determinate opere per via di credi religiosi di individui o gruppi della comunità, ricordando che le librerie sono istituzioni pubbliche e sono obbligate a non discriminare niente e nessuno alla base di punti di vista o orientamenti sessuali. Il problema della censura è ancora molto forte negli Stati Uniti, soprattutto relativa a temi LGBTQ+, come ricorda l’American Library Association.

La libreria ha aperto una discussione pubblica lasciando che fossero i propri clienti a decidere se la vetrina andasse cambiata o meno. La discussione ha coinvolto 70 persone lo scorso 11 settembre, inclusi Pearson e Thacker. Thacker si è scusato pubblicamente dichiarando che non fosse loro intenzione alienare la comunità omosessuale, concludendo (e relativamente lamentandosi) che non si aspettasse che la lettera sarebbe diventata di pubblico dominio: “Nessuno di noi ha mai avuto alcun interesse nel bandire o distruggere libri. Non so come certe voci siano potute nascere”.

La discussione è durata 105 minuti e vi erano presenti altre figure di spicco della vita ecclesiastica della regione, come Cindy Christie, pastore della Rumford Point Congregational Church. Ovviamente alla fine si è deciso di non toccare la vetrina: “Modificandola si creerebbe una grave forma di censura” ha desso Carolyn Kennard presidentessa del Board of Trustee.

La questione si è quindi chiusa con pace ed armonia (più o meno), ma certo è particolare notare che la vetrina probabilmente dopo una settimana sarebbe stata cambiata se non ci fosse stato tutto questo spiacevole caos.

Fonte Consultata:
Anime News Network