Recensione
                
                                    Recensione di HakMaxSalv92
                                
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                                                    Introduzione
Torna una serie che più inquietante, angosciante, terrificante non può essere; una carrellata di episodi unici, intensi e vibranti. Signore e signori, a grande richiesta, ecco a voi la sesta stagione di "Yamishibai", ovvero Il teatro nel buio. I nuovi episodi pongono delle premesse molto interessanti, e infatti i temi sviluppati sono indovinati, soprattutto grazie a una narrazione molto lenta, graduale, costante, ma che mantiene in sé tutta l'intensità e la potenza narrativa. Il tutto grazie a storie semplici, ma dagli sviluppi e conclusioni imprevedibili, e quindi avvolte dal mistero. Queste si rivelano essere delle vere e proprie bombe (in alcuni casi), ma anche piene di amarezza, tristezza e malinconia, ed è questo sicuramente uno dei salti di qualità che questa sesta stagione della serie presenta e illustra; quindi, lo scopo degli autori è stato anche fornire un nuovo messaggio con i nuovi episodi, ovvero che non tutto l'orrore viene con il preciso obiettivo di fare del male, bensì nasconde anche dei propositi umani, come appunto quello di ricordarci i nostri affetti e i nostri cari, e quindi insegnarci il rispetto e l'importanza della vita e della morte, mettendoli nella giusta prospettiva e dimensione.
Grafica e colonna sonora
La grafica ha subito un certo restyling. Abbiamo infatti disegni caratterizzati da matita e colori a pastello, dalle tinte molto più marcate, sia per i colori più chiari che per i colori più scuri. È rimasta invariata la tecnica delle sagome per la rappresentazione dei personaggi e la scorrevolezza molto lenta, per conferire alle vicende quel giusto alone di tensione, angoscia, ansia, suspence, brivido, paura e terrore che è diventato il marchio inconfondibile della serie. La colonna sonora è caratterizzata da silenzi molto più marcati negli episodi a finale crudo, mentre è caratterizzata da sonorità malinconiche negli episodi a carattere di lutto. Questo per conferire un giusto equilibrio e la giusta alternanza tra i medesimi.
Messaggi
Come accennato sopra, gli episodi qui presenti, in una linea di continuità con le stagioni precedenti, vogliono essere dei moniti contro i comportamenti scorretti, crudeli, disumani, ma anche una sorta di conforto per quelli che devono vivere e ricordare loro che la morte è un'illusione e che siamo destinati a ricongiungerci a quelli che abbiamo amato e che abbiamo perso. Quindi, in base a questi episodi, possiamo dire che questa stagione fa fare alla serie un notevole salto di qualità in termini di contenuti e di messaggi.
Giudizio finale
Una stagione che ispira cambiamento e che pone la necessità di contemplare la vita da altri punti di vista, fermandosi a riflettere sul senso, il significato, il valore, l'importanza, la connotazione e la denotazione di certi eventi e fenomeni, e dei loro sviluppi.
Voto finale: 8,5
        Torna una serie che più inquietante, angosciante, terrificante non può essere; una carrellata di episodi unici, intensi e vibranti. Signore e signori, a grande richiesta, ecco a voi la sesta stagione di "Yamishibai", ovvero Il teatro nel buio. I nuovi episodi pongono delle premesse molto interessanti, e infatti i temi sviluppati sono indovinati, soprattutto grazie a una narrazione molto lenta, graduale, costante, ma che mantiene in sé tutta l'intensità e la potenza narrativa. Il tutto grazie a storie semplici, ma dagli sviluppi e conclusioni imprevedibili, e quindi avvolte dal mistero. Queste si rivelano essere delle vere e proprie bombe (in alcuni casi), ma anche piene di amarezza, tristezza e malinconia, ed è questo sicuramente uno dei salti di qualità che questa sesta stagione della serie presenta e illustra; quindi, lo scopo degli autori è stato anche fornire un nuovo messaggio con i nuovi episodi, ovvero che non tutto l'orrore viene con il preciso obiettivo di fare del male, bensì nasconde anche dei propositi umani, come appunto quello di ricordarci i nostri affetti e i nostri cari, e quindi insegnarci il rispetto e l'importanza della vita e della morte, mettendoli nella giusta prospettiva e dimensione.
Grafica e colonna sonora
La grafica ha subito un certo restyling. Abbiamo infatti disegni caratterizzati da matita e colori a pastello, dalle tinte molto più marcate, sia per i colori più chiari che per i colori più scuri. È rimasta invariata la tecnica delle sagome per la rappresentazione dei personaggi e la scorrevolezza molto lenta, per conferire alle vicende quel giusto alone di tensione, angoscia, ansia, suspence, brivido, paura e terrore che è diventato il marchio inconfondibile della serie. La colonna sonora è caratterizzata da silenzi molto più marcati negli episodi a finale crudo, mentre è caratterizzata da sonorità malinconiche negli episodi a carattere di lutto. Questo per conferire un giusto equilibrio e la giusta alternanza tra i medesimi.
Messaggi
Come accennato sopra, gli episodi qui presenti, in una linea di continuità con le stagioni precedenti, vogliono essere dei moniti contro i comportamenti scorretti, crudeli, disumani, ma anche una sorta di conforto per quelli che devono vivere e ricordare loro che la morte è un'illusione e che siamo destinati a ricongiungerci a quelli che abbiamo amato e che abbiamo perso. Quindi, in base a questi episodi, possiamo dire che questa stagione fa fare alla serie un notevole salto di qualità in termini di contenuti e di messaggi.
Giudizio finale
Una stagione che ispira cambiamento e che pone la necessità di contemplare la vita da altri punti di vista, fermandosi a riflettere sul senso, il significato, il valore, l'importanza, la connotazione e la denotazione di certi eventi e fenomeni, e dei loro sviluppi.
Voto finale: 8,5
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