Recensione
                
                                    Recensione di HakMaxSalv92
                                
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                                                    Introduzione e sviluppi
Questa ottava stagione si dimostra essere in calo di tensione. Per spiegare ciò, parto dalla necessità fondamentale di dividere molti dei racconti di questa e di altre stagioni della serie in due categorie basilari: ci sono i racconti che piacciono e quelli che non piacciono. Della prima categoria fanno parte molti degli episodi di questa stagione, che sembrano mantenere la loro struttura comunicativa e narrativa, in modo da creare una soluzione di continuità con le stagioni precedenti. Alla seconda categoria appartengono invece gli altri episodi, che sembrano essere stati messi dentro, anche brutalmente, secondo me, come episodi filler, i quali però non hanno lo stesso grado di incisione dei primi. Questo è un difetto che questa stagione condivide con la quarta, dove già si sono riscontrati molti episodi poco interessanti e/o intriganti o addirittura usati come semplici filler, la cui morale e/o lezione è abbastanza deducibile o intuibile, ma non così accattivante come si sperava. A ciò si aggiunge uno stile pedante nel racconto che non fa che accrescere il senso di tedio, noia e inedia che si provano guardandoli. Per il resto, i racconti sono intriganti, coinvolgenti, sanno catturare l'attenzione dello spettatore e sanno anche sorprenderlo con la giusta dose di imprevedibilità mista ai consueti, ma mai scontati, sentimenti di ansia, angoscia, terrore, paura, sgomento, timor panico, con il risultato che i piccoli e grandi intrighi risultano sempre dei piccoli e grandi racconti di ottima qualità e dotati ciascuno del suo giusto spessore, valore, insegnamento.
Grafica e colonna sonora
Come sempre, la grafica e la colonna sonora sono variegate. Ciononostante, permangono gli elementi fissi, come la grafica a pastello, le sagome di carta per la rappresentazione dei personaggi, sia umani che mostruosi, con uno scorrimento lento e graduale per mantenere l'atmosfera di tensione, suspence, ansia, angoscia, terrore e spavento, il tutto rimarcato dal passaggio repentino e scioccante dal secondo al primo piano e viceversa, che non fa altro che aumentare l'intensità e la potenza dei suddetti stati emotivi e mentali. A ciò contribuisce l'invariata scelta di alternare frequenze di rumori a silenzi lunghi che rimarcano tali sensazioni, finendo all'ultimo per gettare lo spettatore nel timor panico.
Messaggi e lezioni
Questa stagione si pone come obiettivo quello di farci contemplare alcuni dei mostri più insidiosi, ovvero quelli che percepiamo e che sappiamo dove cercare, ma che ci rifiutiamo di cercare, perché si trovano in un posticino a noi più o meno familiare. Quindi, la morale principale di questa ottava stagione è l'introspezione fine a sé (concetto già visto nelle stagioni precedenti, in quanto nodo centrale di tutte le vicende).
Giudizio finale
Una stagione di passaggio al pari della quarta; le due se la giocano alla pari in termini di episodi interessanti e noiosi.
Voto finale: 7,5
        Questa ottava stagione si dimostra essere in calo di tensione. Per spiegare ciò, parto dalla necessità fondamentale di dividere molti dei racconti di questa e di altre stagioni della serie in due categorie basilari: ci sono i racconti che piacciono e quelli che non piacciono. Della prima categoria fanno parte molti degli episodi di questa stagione, che sembrano mantenere la loro struttura comunicativa e narrativa, in modo da creare una soluzione di continuità con le stagioni precedenti. Alla seconda categoria appartengono invece gli altri episodi, che sembrano essere stati messi dentro, anche brutalmente, secondo me, come episodi filler, i quali però non hanno lo stesso grado di incisione dei primi. Questo è un difetto che questa stagione condivide con la quarta, dove già si sono riscontrati molti episodi poco interessanti e/o intriganti o addirittura usati come semplici filler, la cui morale e/o lezione è abbastanza deducibile o intuibile, ma non così accattivante come si sperava. A ciò si aggiunge uno stile pedante nel racconto che non fa che accrescere il senso di tedio, noia e inedia che si provano guardandoli. Per il resto, i racconti sono intriganti, coinvolgenti, sanno catturare l'attenzione dello spettatore e sanno anche sorprenderlo con la giusta dose di imprevedibilità mista ai consueti, ma mai scontati, sentimenti di ansia, angoscia, terrore, paura, sgomento, timor panico, con il risultato che i piccoli e grandi intrighi risultano sempre dei piccoli e grandi racconti di ottima qualità e dotati ciascuno del suo giusto spessore, valore, insegnamento.
Grafica e colonna sonora
Come sempre, la grafica e la colonna sonora sono variegate. Ciononostante, permangono gli elementi fissi, come la grafica a pastello, le sagome di carta per la rappresentazione dei personaggi, sia umani che mostruosi, con uno scorrimento lento e graduale per mantenere l'atmosfera di tensione, suspence, ansia, angoscia, terrore e spavento, il tutto rimarcato dal passaggio repentino e scioccante dal secondo al primo piano e viceversa, che non fa altro che aumentare l'intensità e la potenza dei suddetti stati emotivi e mentali. A ciò contribuisce l'invariata scelta di alternare frequenze di rumori a silenzi lunghi che rimarcano tali sensazioni, finendo all'ultimo per gettare lo spettatore nel timor panico.
Messaggi e lezioni
Questa stagione si pone come obiettivo quello di farci contemplare alcuni dei mostri più insidiosi, ovvero quelli che percepiamo e che sappiamo dove cercare, ma che ci rifiutiamo di cercare, perché si trovano in un posticino a noi più o meno familiare. Quindi, la morale principale di questa ottava stagione è l'introspezione fine a sé (concetto già visto nelle stagioni precedenti, in quanto nodo centrale di tutte le vicende).
Giudizio finale
Una stagione di passaggio al pari della quarta; le due se la giocano alla pari in termini di episodi interessanti e noiosi.
Voto finale: 7,5
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