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7.0/10
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Prendete Wit studio e Cloverworks e avrete delle animazioni fantastiche.
Per il resto tanti nomi e poca sostanza: all’inizio la serie ingrana bene e ciò dura fino all’episodio 12, poi fino al venticinquesimo direi che migliora per finire con altri 12 episodio ai quali ho dato molti gialli e qualche rosso.
La base è buona, ricorda “My spy family” una commedia britannica uscita nel 2007 e durata tre anni, ma ci sono delle differenze.
Qui abbiamo una famiglia di tre poi quattro membri: il papà Twilight è una spia leggendaria, la madre Thorn princess e un’altra leggendaria assassina, la figlia Anya è una telepate e infine si aggiunge il cane Bond (chiaro omaggio al personaggio di Ian Fleming) che prevede il futuro.
Per motivi di opportunità creeranno una famiglia strampalata in cui i primi due non conoscono l’identità segreta l’uno dell’altra dando vita ad una commedia umoristica, slice of life, spy e serie d’azione.
Purtroppo la serie in alcuni casi riesce a piacere in alcuni episodi no nonostante la pletora di sceneggiatori non alle prime armi.
Spy x family è tratto da uno shonen pubblicato su Shonen + da parte di Tatsuya Endo e in patria riscuote un grandissimo successo.
Essendo uno shonen capiamo che non può calcare la mano in modo troppo realistico su alcuni temi e situazioni e comprendiamo il perché di tanto umorismo.
Come ho sempre spiegato il mondo dell’umorismo a mille sfaccettature ci sono commedie che mi fanno ridere a crepapelle e altre che mi annoiano allo sfinimento.
D’altronde succede per tutto: oltre infatti alle commedie possiamo avere la stessa sensazione per gli action, i drammi, le commedie sentimentali ecc.
Il compito dello sceneggiatore è importantissimo e quindi capisco che per rendere quest’opera un successo abbiano attinto alla sceneggiatura originale aggiungendo l’opera di esperti che hanno lavorato in opere come Ranking of Kings, DARLING in the FRANXX, Dragon ball super…
Certo non sono gli sceneggiatori più quotati ma non sono degli sconosciuti… ma la loro incapacità negli episodi filler, beh quella è evidente.
Eppure la serie nell’insieme secondo me merita almeno un sette, anche come omaggio alla colonna sonora che si rifà al mainstream dei titoli occidentali.