Credimi, è amore: prime impressioni sul nuovo shojo J-Pop Manga

Negli ultimi tempi abbiamo avuto una grande riscoperta di opere shojo di carattere romantico, grazie a titoli come Fall in Love, You False Angels e Firefly Wedding. Sempre grazie all’editore J-Pop Manga, è giunto in Italia Hikaeme ni Itte mo, Kore wa Ai, più conosciuto con il titolo internazionale To Say The Least, This is Love, tradotto da noi con Credimi, è amore di Fujimomo. L’opera, che ha iniziato la sua serializzazione nel 2021 sulle pagine della rivista Dessert di Kodansha ed è tuttora in corso, tratta dell’incontro tra Risa, una liceale sempre pronta a ogni evenienza, e Zen, un teppistello che, tuttavia, nasconde un cuore d’oro.

Primo volume di Credimi, è amore e segnalibro

Il motto della liceale Risa Amakawa è: “nella vita bisogna cavarsela da soli". Non riesce a fare affidamento sugli altri e porta sempre con sé tutto l'occorrente dentro a una borsa stracolma. Un giorno si ritrova a soccorrere un teppista di nome Zen Ohira, reduce da una rissa. Lui vorrebbe sdebitarsi ma, all'inizio, Risa rifiuta il suo aiuto. Zen però c'è sempre nel momento del bisogno, e piano piano la ragazza comincia a provare interesse per lui... Questo è l'inizio dell'amore travolgente tra un teppista e una studentessa modello!

Risa Amakawa è una ragazza a cui, fin da piccola, hanno insegnato a essere responsabile e indipendente. A causa di un evento accaduto alle elementari, ha inoltre iniziato a portarsi sempre una borsa pesantissima con tutto e di più, quasi come una moderna Mary Poppins, per poter risolvere qualsiasi tipo di problema le si pari davanti.
In un giorno di pioggia, mentre sta tornando a casa, Risa si imbatte in un ragazzo seduto a terra malconcio, un evidente teppistello appena uscito da una rissa. La ragazza, per aiutarlo, sfodera dalla sua borsa un secondo ombrello, un asciugamano pulito e delle indicazioni su come raggiungere la clinica più vicina.
Dopo poco i due si incontrano casualmente in un fast food e Zen si offre di ripagare la gentilezza di Risa, ma essendo sempre stata autosufficiente, la nostra eroina rifiuta categoricamente.
Lei è una ragazza modello: frequenta infatti un doposcuola ed è innamorata del suo insegnante, un universitario poco più grande, con cui però non riesce a interagire come vorrebbe a causa della propria timidezza. Terminate le ripetizioni, infatti, la studentessa si ritroverà a piangere su una scalinata, fino a quando non apparirà nuovamente Zen, che le offrirà una spalla su cui piangere.
Questo è solo l’incipit del volume e l’inizio dell’assurdo rapporto che legherà Risa e Zen.

I due protagonisti sono caratterialmente all’opposto: Risa è pacata e giudiziosa, con una gran voglia di riuscire a esprimere meglio i propri sentimenti, Zen, invece, è un ragazzo che inizialmente appare un po’ “spaventoso” (vi invito a notare quante volte si trova nel posto giusto al momento giusto quando c’è di mezzo Risa, quasi come se la seguisse sempre), ma che si rivela essere un ottimo amico e interessato genuinamente a sdebitarsi con Amakawa.

Nonostante ciò, Zen è effettivamente un teppista: si caccia spesso in risse, va in giro in motocicletta, ma lo fa con suo “onore”. Dietro i suoi modi di fare non c’è mai una vera cattiveria, quanto più un senso di protezione nei confronti sia di Risa che verso i suoi amici più cari. Queste sue amicizie, però, metteranno Risa in difficoltà, che da persona indipendente si ritroverà a dover dipendere proprio da Zen per cavarsela. Queste situazioni creeranno momenti romantici e non che serviranno ai due per avvicinarsi sempre più.

Se da una parte i due protagonisti insieme funzionano e sono molto carini, dall’altra la storia non riesce a soddisfare pienamente.
Il volume è ricco di scene da batticuore ed è perfetto per un pubblico alla ricerca di emozioni dolci, ma gli eventi e i rapporti tra i personaggi evolvono così in fretta che manca un po’ di sorpresa. Ad esempio, a Risa capiterà spesso di ritrovarsi in difficoltà, ma dopo le prime due occasioni il lettore già si immagina che arriverà Zen ad aiutarla e a tirarla fuori dai guai. Lo stesso rapporto tra Risa e Zen avrebbe giovato di un po’ più di respiro con un altro volume, in modo da rendere il tutto un po’ più romantico. È da sottolineare, però, che Credimi, è amore sembra seguire la linea di altri shojo sentimentali contemporanei, ovvero di non trascinarsi per decine di volumi quel “detto non detto” tipico degli shojo un po’ più datati. Per questo motivo, è un titolo perfetto per chi non ha voglia di attendere troppo prima di veder accadere qualcosa tra i protagonisti.

Lo stile di Fujimomo è morbido e semplice, non spicca per originalità, ma è grazioso e adatto alla storia che viene raccontata. Apprezzabile è inoltre non voler lasciare troppi sfondi vuoti, i personaggi infatti sono quasi sempre posizionati in ambienti riconoscibili, e quando non lo sono l’autrice ha deciso di utilizzare vari tipi di retini per enfatizzare meglio alcune scene.

L’edizione italiana di Credimi, è amore è pubblicata in formato 12x16,9 cm con sovracopertina lucida e una foliazione di 208 pagine al costo di 6,90€. Il volume non presenta pagine a colori o altri effetti particolari. Sotto la copertina, però, è possibile trovare “l’enciclopedia illustrata dei teppisti”, o più semplicemente la presentazione del personaggio di Zen Ohira con i suoi segni particolari e abilità.

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Credimi, è amore è il nuovo shojo di casa J-Pop Manga che non brilla rispetto ad altri titoli dell’editore milanese, ma che riuscirà comunque a farvi venire il batticuore pagina dopo pagina grazie all’incontro di due anime così diverse come Risa e Zen. Un manga forse più adatto a un pubblico giovane, o per chi ha semplicemente voglia di leggere una tenera ma frizzante storia d’amore adolescenziale.