27 ottobre 1954, 71 anni fa in Giappone emerge dall'oceano Godzilla, più precisamente in un cinema di Nagoya, per poi diffondersi in tutto il Giappone il 3 novembre dello stesso anno. Pur essendo una creatura immaginaria, Godzilla è diventato nel tempo uno dei simboli del Giappone, accompagnando il paese nella sua evoluzione, adattandosi di volta in volta al periodo storico con una serie di film che sono arrivati fino ai giorni nostri. Perché la passione per i mostri giapponesi non è finita, anzi, si è amplificata oltre ogni speranza dei fan. Tra blockbuster americani, videogiochi, serie animate, omaggi e anche un Oscar per gli effetti speciali a Minus One, l'ultima incarnazione cinematografica giapponese, questo è davvero un periodo d'oro per gli amanti dei mostri giganti giapponesi.
Ecco quindi che anche i moderni autori manga non possono che subirne ancora il fascino, rimanendo però sempre legati alla tradizione che unisce il folklore al puro intrattenimento: intere generazioni d'altronde sono cresciute godendo nel vedere due o più Kaiju fare a botte!
Deve essere stato cos' anche per KENT autore del manga che ci propone in uscita J-Pop Manga: Gaea-Tima
Il mangaka, che già conosciamo grazie al suo precedente titolo, Colorless, proposto in Italia dalla giovane casa editrice Musubi, questa volta ci porta sulle coste giapponesi, e ci mostra da subito uno scenario dei più tipici dell'universo Kaiju.
L'inizio quindi è di quelli potenti e drammatici: il primo capitolo mostra l'attacco di un Kaiju (il Gaea-tima del titolo) che devasta il villaggio di pescatori di Sukuba. Qui incontriamo la protagonista Miyako, sopravvissuta all’attacco e testimone della morte dello stesso mostro. Dieci anni dopo quell’evento catastrofico, il mare intorno al villaggio si è trasformato, rendendolo altamente pescoso. La cittadina è così rinata, sfruttando anche la tragedia avvenuta e trasformandosi in una meta turistica.
Miyako non ha mai superato realmente il trauma ma nel frattempo è diventata una piccola celebrità locale vendendo riproduzioni in miniatura del mostro. In realtà è rimasta inconsapevolmente legata ad esso, e lo scoprirà durante un attacco di un nuovo Kaiju. Scopriamo infatti che Miyako ha la capacità di evocare Gaea-tima lanciando una sfera simile a una biglia nell’acqua, usando il gigante per difendere Sukuba dagli altri Kaiju.
Dal punto di vista narrativo il manga è molto classico relativamente a questo tipo di storie. Il primo volume propone un ritmo che al momento somiglia a un “monster of the week”: ogni capitolo porta un nuovo scontro con un Kaiju, ma l’intreccio generale e la direzione della trama restano ancora poco chiari. Questo può lasciare l’impressione che la serie stia ancora “mettendo le basi” e che i volumi successivi potrebbero approfondire meglio i temi e i personaggi.

Nulla da eccepire invece relativamente alla qualità dei disegni, ben curati, con scene d’azione dinamiche e coinvolgenti, e un character design originale che si discosta dai classici cliché del genere Kaiju. Tutto è studiato con cura, quasi a livello di storyboard cinematografico, rendendo la lettura fluida e trasformando molte scene in esperienze visivamente potenti e, a tratti, inquietanti.
Potrebbe avere molto potenziale anche lo sviluppo psicologico del personaggio di Miyako; come dicevamo, la ragazza è legata in modo profondo e complesso al Kaiju ma per lei resta comunque simbolo di un trauma che non si può semplicemente dimenticare o glorificare.
Ecco quindi che anche i moderni autori manga non possono che subirne ancora il fascino, rimanendo però sempre legati alla tradizione che unisce il folklore al puro intrattenimento: intere generazioni d'altronde sono cresciute godendo nel vedere due o più Kaiju fare a botte!
Deve essere stato cos' anche per KENT autore del manga che ci propone in uscita J-Pop Manga: Gaea-Tima
Il mangaka, che già conosciamo grazie al suo precedente titolo, Colorless, proposto in Italia dalla giovane casa editrice Musubi, questa volta ci porta sulle coste giapponesi, e ci mostra da subito uno scenario dei più tipici dell'universo Kaiju.

Uno spaventoso Kaiju fa la sua comparsa presso Kannami, una città costiera del Giappone. Misteriosamente la creatura scompare in mare traumatizzando Yako Morinomiya, una giovane ragazza, spettatrice di tale evento. Dieci anni trascorrono. L'avvenimento ha dato benefici economici alla cittadina e la stessa ragazza vende pupazzi a forma del mostro, chiamato Gaea-Tima. In quell'epoca di pace un'altra enorme creatura emerge dal mare, minacciando la vita di Yako. In suo soccorso giunge proprio quel Kaiju avvistato dieci anni fa.
L'inizio quindi è di quelli potenti e drammatici: il primo capitolo mostra l'attacco di un Kaiju (il Gaea-tima del titolo) che devasta il villaggio di pescatori di Sukuba. Qui incontriamo la protagonista Miyako, sopravvissuta all’attacco e testimone della morte dello stesso mostro. Dieci anni dopo quell’evento catastrofico, il mare intorno al villaggio si è trasformato, rendendolo altamente pescoso. La cittadina è così rinata, sfruttando anche la tragedia avvenuta e trasformandosi in una meta turistica.
Miyako non ha mai superato realmente il trauma ma nel frattempo è diventata una piccola celebrità locale vendendo riproduzioni in miniatura del mostro. In realtà è rimasta inconsapevolmente legata ad esso, e lo scoprirà durante un attacco di un nuovo Kaiju. Scopriamo infatti che Miyako ha la capacità di evocare Gaea-tima lanciando una sfera simile a una biglia nell’acqua, usando il gigante per difendere Sukuba dagli altri Kaiju.
Dal punto di vista narrativo il manga è molto classico relativamente a questo tipo di storie. Il primo volume propone un ritmo che al momento somiglia a un “monster of the week”: ogni capitolo porta un nuovo scontro con un Kaiju, ma l’intreccio generale e la direzione della trama restano ancora poco chiari. Questo può lasciare l’impressione che la serie stia ancora “mettendo le basi” e che i volumi successivi potrebbero approfondire meglio i temi e i personaggi.

Nulla da eccepire invece relativamente alla qualità dei disegni, ben curati, con scene d’azione dinamiche e coinvolgenti, e un character design originale che si discosta dai classici cliché del genere Kaiju. Tutto è studiato con cura, quasi a livello di storyboard cinematografico, rendendo la lettura fluida e trasformando molte scene in esperienze visivamente potenti e, a tratti, inquietanti.
Potrebbe avere molto potenziale anche lo sviluppo psicologico del personaggio di Miyako; come dicevamo, la ragazza è legata in modo profondo e complesso al Kaiju ma per lei resta comunque simbolo di un trauma che non si può semplicemente dimenticare o glorificare.
Riassumendo possiamo dire che siamo di fronte a un prodotto di grande intrattenimento, che richiama l’atmosfera dei classici come Godzilla (1954) e dei film del periodo Heisei. L'autore mette in mostra ancora una volta la sua bravura dal punto di vista tecnico artistico, e se la storia finirà per ingranare, tra azione, personaggi simpatici e introspezione psicologica, potrebbe sicuramente andare incontro ai gusti dei fan del genere e non solo.
J-Pop Manga propone l'opera dal 16 luglio con uscite bimestrali, nel classico formato 12x16,9, brossurato con sovraccopertina per 192 pagine al prezzo di 6,90 €.
J-Pop Manga propone l'opera dal 16 luglio con uscite bimestrali, nel classico formato 12x16,9, brossurato con sovraccopertina per 192 pagine al prezzo di 6,90 €.
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Peccato, perché sennò l'avrei seguito.
(Anche se di base come storia è praticamente uno Iyashikei)
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