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9.0/10
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La prima volta che ho visto Green Green mi è sembrato un capolavoro. Sarà che è stato in assoluto il primo anime che abbia mai visto, sarà che, sebbene mi riesca difficile ammetterlo, ho la lacrima facile, giunta alla fine del dodicesimo episodio avevo aperto i rubinetti alla grande, e casa mia era in via di allagamento. Avendolo rivisto dopo qualche anno, con un'esperienza maggiore in fatto di anime alle spalle, il mio giudizio si è decisamente ridimensionato.
Il suo difetto più consistente è senza dubbio la grafica. Bisogna sicuramente considerare il fatto che si tratta di una anime del 2003, e che quindi i suoi annetti li ha, tuttavia il livello di qualità in certi punti è davvero scadente, con grandi alti e bassi anche all'interno dello stesso episodio.

Fatta questa osservazione, devo dire che il mio giudizio su questo anime non è cambiato.
La trama di base non è niente di speciale: un istituto maschile sperduto tra le montagne nel quale viene inserito un gruppo di ragazze per un mese durante l'estate, come prova per una possibile unione delle due scuole. In effetti sa molto di già visto. Il vero punto di forza di Green Green è costituito dalla sottotrama: "Tanto tempo fa, un ragazzo e una ragazza s'innamorarono; ma il loro amore era proibito a quel tempo, e non potevano stare insieme. Così si promisero che sarebbero rinati e avrebbero vissuto sposati insieme per sempre". Senza di questa, sarebbero solo 12 episodi pieni di fanservice e di scene quasi hentai senza capo né coda. Considerando la sottotrama come il "cavallo di battaglia" di quest'anime, sarebbe stato preferibile se i creatori avessero dato più spazio a essa invece di concentrarsi solo ed esclusivamente sul lato ecchi della storia per i primi nove episodi, con il risultato che l'unico spazio che le viene concesso sono gli ultimi tre episodi, che non bastano ad approfondirla quanto dovuto, e l'impressione che se ne trae è che abbiano voluto concludere l'anime in fretta e furia, cercando di dargli un taglio più drammatico. Sarebbero bastati anche solo tre, quattro episodi in più, e la trama sarebbe risultata molto più completa.
In ogni caso, Green Green è un anime che sa divertire ed emozionare, e che non risulta mai noioso o scontato; sa farti ridere con trovate assolutamente demenziali, ma quando viene il momento è in grado di commuoverti come pochi.

I personaggi sono ben caratterizzati e interessanti, pur sfruttando al massimo gli stereotipi del genere: la protagonista è la solita ragazza tutto pepe, (apparentemente) allegra e spensierata che, dotata di una quarta abbondante di reggiseno, dà letteralmente la caccia al protagonista maschile, il tipico ragazzo di buon cuore e privo di qualità eccezionali, sostenendo di averlo già incontrato in passato, cosa di cui lui non ricorda assolutamente nulla. A loro si affianca una serie di personaggi secondari non particolarmente originali, ma decisamente simpatici: c'è la professoressa sexy, oggetto delle fantasie di tutti gli studenti di sesso maschile, la ragazza misteriosa che sembra saperla molto più lunga di quanto non voglia far credere, la ragazza timida e debole di salute, la ragazza violenta, che si porta appresso una sorella minore (in questo caso dotata di un cactus come straordinaria arma di difesa) nei confronti della quale è iperprotettiva, e, ultimi ma non per importanza, ci sono i tre simpaticissimi amici del protagonista, il "Baka Trio", che è quanto di più esilarante e demenziale si possa immaginare.

Insomma, niente di eccezionale, ma Green Green è comunque una visione piacevole, consigliata agli amanti del genere ecchi e del fanservice - credetemi, qui ce n'è in abbondanza -, ma anche a chiunque sia in grado di apprezzare una serie con poche pretese, molto divertimento, e un finale che ti lascia l'amaro in bocca.

Ps: Nella mia valutazione ho volutamente evitato di considerare il tredicesimo episodio, dal titolo "Erolutions", che è stato ideato in seguito, e che, a mio parere, avrebbe potuto tranquillamente non esistere, anzi, sarebbe stato preferibile. Oltre a sconvolgere, e a rovinare, la trama, ha in sé tutto ciò che si era volutamente evitato nei dodici episodi precedenti. Se proprio bisogna vederlo, meglio considerarlo come un OAV, e non come una continuazione della storia.