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Premessa: commento tutta la serie in generale, quindi possibilità di incontro con spoiler :D

Credo che leggere queste due parole affiancate, "majokko" e "tragedia", nella stessa riga di descrizione del genere di un anime, riesca a creare una certa curiosità in chiunque vi si imbatta. Ed è esattamente quello che è capitato a me: normalmente non sono una fan del genere majokko (troppo infantile rispetto ai miei gusti attuali) e prediligo le opere comiche e demenziali negli anime di breve durata. Ma lo stupore che leggevo nei commenti del popolo del web mi ha spinta a cominciare la visione di questa opera.

Una breve trama: Madoka è una ragazzina delle medie buona ed un po' imbranata, vive una vita felice, amata da genitori e amiche. Un giorno salva un animaletto - grazioso e strambo al punto giusto per essere il classico aiutante magico - da una sua compagna di classe appena trasferitasi che sembra volerlo uccidere. Kyubey, questo il nome dell'animaletto, chiede a Madoka se vuole diventare una Ragazza Magica e combattere le streghe: in cambio lui esaudirà un suo desiderio.

Nonostante un inizio classico del genere Majokko e un characters design tenero e vezzoso, si percepisce subito una nota che stona nell'insieme.
Le prime ambientazioni che compaiono sono tetre e decisamente gotiche, come la colonna sonora che ti accompagnerà per tutta la visione. E le streghe, rappresentate come un perfetto collage surrealista, sono tanto eccezionali quanto angoscianti.

Il mondo che Mahou shoujo ★ Madoka Magika ti presenta è attraente, coinvolgente, è lui stesso che fin dai primi episodi ti supplica di trovare gli indizi per scoprire la verità. Tu, telespettatore, dopo solo i primi tre episodi sarai già alla disperata ricerca della soluzione per aiutare Madoka e le sue amiche, perchè anche se ancora un vero problema non ti è stato posto, sai che le protagoniste sono ormai state catturate da un destino che non possono evitare. Tu, come loro, cammini smarrito in questo mondo surreale completamente diverso da te, ma che non riesci a percepire come estraneo, in qualche modo riesce ad appartenerti. E ancora non comprendi cosa stia accadendo.
Sei guidato dalla fine di un episodio all'inizio dell'altro dalla speranza: non puoi credere alla piega che gli eventi riescono a prendere proseguendo, sei convinto che ad un passo da te ci sia la svolta positiva che tornerà a far risplendere la luce nel mondo buio e soprattutto confuso in cui le protagoniste sono trascinate. Io stessa ho pensato: "E' una storia di fantasia e magia, la morte non può essere definitiva!". Ed invece, inaspettatamente, lo è. E questo che improvvisamente mi ha fatto percepire la storia come reale. Ed è riuscita a spaventarmi.
Le Ragazze Magiche protagoniste sono cinque e cinque sono le alternative che si pongono davanti a chi vuole entrar a far parte di quel mondo: allo spettatore arriva chiaro il messaggio che nel momento in cui entri a conoscenza della magia sei già caduto nella sua trappola.
Non c'è sangue, non c'è eccessiva crudezza. Tutto quello che accade è nella psiche dei personaggi che però li porterà in fin di vita.
Il culmine della tensione io l'ho raggiunto all'episodio nove: tutta la speranza che mi aveva guidata fino a lì è svanita, lasciando spazio ad una sensazione di sconforto e sfiducia. La fine della serie è vicina e più di tanto ormai non si riuscirà a salvare. Ma grazie all'ennesimo sacrificio almeno nell'ultima puntata vedremo la protagonista sorridere, e noi con lei.

L'opening e l'ending contengono anche loro un tocco di originalità. Ad un primo sguardo sembrano totalmente opposte: la prima dominata dai toni del rosa e dai costumi frivoli delle tenere protagoniste; la seconda cupa e angosciante, un tunnel buio con al centro Madoka che non ci rivolge mai lo sguardo.
L'opening a mio parere è ciò che rispecchia perfettamente il clima dell'opera: tutta quella carineria e zuccherosità che sembra colpirti è solo palesemente di facciata, una storia parallela a quella reale dove Madoka indossa già il suo completo da Ragazza Magica ed è protagonista di gang divertenti insieme alle comprotagonista. La chiave è nascosta però nel volto della ragazzina: Madoka non sorride mai. E con il suo volto triste ci saltano all'orecchio i toni malinconici e tesi della canzone, e all'occhio la corsa disperata della protagonista nella città sempre grigia.

Nemmeno la caratterizzazione dei personaggi è da meno: la cosa che più ho apprezzato è la loro ambiguità e la loro ricerca di un equilibrio. Nessuna persona reale è totalmente buona o cattiva, e così anche queste ragazzine non affrontano le sfide che la vita pone loro davanti sempre nel modo giusto. Loro compiono delle scelte, vivono i loro successi e i loro insuccessi, e reagiscono con forza o debolezza, sapendosi riscattare o al contrario abbandonandosi al corso degli eventi. Ma alla fine sarai costretto ad apprezzare ognuna, partecipando alla loro crescita. Soprattutto al cambiamento di Kyubey che da simpatico animaletto diventerà il tuo peggiore incubo (giuro che una notte mi ha profondamente turbato il sonno!)

Mi sono dilungata parecchio: ma quest'opera mi ha veramente colpita, trascinandomi in una girandola di sensazioni per me nuove nella visione di un anime. Volevo comunicare i toni che tanto mi hanno stupita e descriverli per mostrare quanto ancora oggi dopo migliaia di produzioni un anime possa dimostrarsi originale.
Non ho dato un 10 perché il finale non mi ha entusiasmata come i restanti 11 episodi.
Un ultimo appunto: ancora Giovanna d'Arco, 'sti jappi non hanno fantasia che palle :P