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5.0/10
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L'anime Starry Sky si potrebbe riassumere con una semplice frase: "Come buttare nel cesso un'idea carina e tirare la catena".
La "trama" (virgolettato di proposito) ruota tutta attorno agli alunni di un'accademia un po' particolare, interamente dedicata alle discipline riguardanti il cielo e lo spazio come l'Astronomia, l'Astrologia, la Cosmologia. In particolare, le vite di tutti i personaggi che si incontreranno in questo anime sono legate a una figura femminile di nome Yahisa Tsukiko, l'unica ragazza dell'accademia (che un tempo era stata prettamente maschile).
La serie si articola in ventisei episodi: due per ogni segno zodiacale, cui si aggiunge l'Ofiuco, considerato il tredicesimo segno dello zodiaco.
Ecco, se fin qui può sembrare tutto 'normale', andando avanti con la visione ci si renderà conto che non esiste una vera 'trama'. I ventisei episodi non sono altro che di presentazione. Ci viene mostrata, più o meno, la storia passata e il presente all'accademia di ciascun personaggio e, soprattutto, come finiscano per legarsi (perlopiù a livello sentimentale) con Yahisa (che posso capire essere il modello di purezza e ingenuità, ma a volte appare davvero scema).
Tra tutti, Yahisa è il personaggio che ne esce peggio. Viene vista solo esclusivamente attraverso i racconti altrui, non ha un suo spazio proprio, non vediamo il mondo attraverso un suo punto di vista, ma viene come filtrato da chi le sta attorno. Tutti tendono a esaltare le sue qualità, il fatto che si impegni, che cerchi sempre di sostenere gli altri e la sua forza di sopportare, da sola, le avversità. Se questo avrebbe dovuto nobilitarla agli occhi degli spettatori, l'effetto finale è totalmente opposto. Va bene una, due, pure tre volte, via! Ma che quasi tutti finiscano per innamorarsi di lei scade nello shojo più ridicolo.
L'intento dell'anime avrebbe voluto essere molto più profondo di quello che appare, quasi filosofico, incentrato sul senso della crescita e dell'evoluzione dei personaggi, ma permettere a tutti di evolversi esclusivamente grazie a una sola persona - più un altro paio di contorno - è pretenzioso e trasforma, involontariamente o meno, l'intero prodotto in qualcosa di noioso fino all'inverosimile.
E' come vedere sempre la stessa dinamica ripetuta 13 volte.
Sono depresso/infelice/con problemi -> due amici mi fanno capire di non essere solo -> vedo lei -> amore e felicità.
Questo è il copione, di cui i primi due passaggi possono subire delle leggere variazioni, ma gli altri due no. Puntuali come la Morte e le Tasse.
C'erano tantissimi elementi in questo anime, tantissimi personaggi - con una caratterizzazione molto chiara - che non sono stati affatto sfruttati, così come le storie rimaste tronche.
L'accordo tra Iku e Yahisa alla fine dell'episodio dei Gemelli, ad esempio, o il motivo per cui Yahisa si sia ferita a causa di Kazuki in passato. Cosa ha risposto Yahisa quando Suzuya le ha chiesto se poteva prendere il posto di Yoh?
Punti interrogativi, storie troncate. Un colabrodo.
Avrei voluto dare almeno un sei a questa serie solo per la grafica, ma non potevo soprassedere su quanto, di fatto, sia inconsistente.
Il disegno è molto piacevole, così come la colorazione e le animazioni. I colori, in particolare, sono molto intensi e vivi e per questo mi sono piaciuti. Il disegno non è eccessivo come in determinati shojo e per quanto ci siano degli occhi molto più grandi del normale, essi non appartengono alla totalità dei personaggi. Non essendo un anime d'azione, le animazioni non mettono in risalto chissà cosa, però per quello che servono sono molto buone e fluide.
Insomma, vedetelo solo se avete del tempo da perdere (tanto ogni episodio dura dieci minuti scarsi), ma non aspettatevi di trovarvi davanti qualcosa di avvincente.