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"Myself; Yourself", come dire: io e te. Come dire "io e te" in senso assolutamente metafisico, sorvolando sostanzialmente il concetto di fisicità per una visione più sentimentale ed emozionale di un rapporto di coppia.
"Myself; Yourself", come dire: io e voi. Come dire "io e voi" in senso assolutamente metafisico, sorvolando il concetto di fisicità per una visione più sentimentale ed emozionale di un rapporto di amicizia.
"Myself; Yourself" è tutto questo. E' la storia di due coppie. E' la storia di un gruppo di amici. E', soprattutto, la storia di una dolce melodia lunga una vita. Melodia nata per amore e che, poi sviluppatasi attraverso sentimenti quali rancore, odio, perversione, abbandono, solitudine, dovuti a tristi e sfortunati eventi di vita quotidiana, è di nuovo completata per amore e nell'amore.

Quello che colpisce di quest'anime è la capacità con cui sono descritti i tratti psicologici dei vari personaggi. I sentimenti negativi e i risentimenti dei principali attori si mescolano insieme all'amore che ciascuno di essi prova. Tali negatività sono eccezionalmente mascherate da sorrisi, compiacenza, affetto e sguardi sinceri secondo il più pirandelliano "sei quel che sei, quel che vuoi mostrare di essere, quello che gli altri pensano tu sia". Di fatto, l'intero anime verte su di un'ingannevole, quanto fantastico, gioco di bugie e segreti che inganna (e non poco) lo spettatore. Questi è spinto inesorabilmente a crearsi dei preconcetti, a immaginarsi una propria verità delle varie vicende trattate, sia per i personaggi sia per tutta la storia, per essere poi inesorabilmente tradito e smentito dal finale. Ho trovato inoltre entusiasmante il fatto che, per ciascuna vicenda, il finale sia comunque piuttosto aperto a varie interpretazioni.

Geniale è la trattazione della trama. Il buco temporale nel quale sono concentrati tutti gli elementi definibili "di disturbo" ha l'unica pecca di essere, a mio avviso, troppo breve. Resta il fatto che si sposa in pieno con la natura psicologica del racconto, in quanto le vicende sono apprezzabilmente accompagnate da flashback ben inseriti nel contesto logico.
Personalmente avrei un po' esteso la trattazione di alcune vicende. Il racconto sembra essere talvolta fin troppo rapido. Soprattutto la storia principale ha forse l'unica la pecca di essere troppo rapida, questo perché molto frammentata nelle 13 puntate. Forse l'idea degli autori era proprio quella di non centrare l'intera trama su di un'unica vicenda, ma avrei preferito che tale storia avesse più richiami in quanto veramente carina dal punto di vista sentimentale, oltre che ricca di contenuti psicologici legati al dramma.

Il dramma stesso è contenuto fondamentale degli elementi "di disturbo" di cui si accennava in precedenza. Ciascuna breve storia nella storia non può prescindere da un episodio drammatico avvenuto durante i cinque anni di "buco" narrativo. I drammi sono vicende assolutamente verosimili. Potrebbero sembrare inverosimili perché troppo, come dire, dai risvolti particolarmente esagerati, a chi non "mastica" a pieno la cultura giapponese. Tutti gli altri dovrebbero essere in grado di accostare tali drammi a vicende particolarmente vicine alla vita reale. Di fatto, è assolutamente positivo che un anime racconti qualche tratto deviato della società e che lo faccia con molta leggerezza, altro punto a favore di una produzione già abbondantemente al di sopra della media.

Pur non essendo un capolavoro, "Myself; Yourself" è un anime assolutamente imperdibile per tutti gli amanti del genere. E' emozionante e fa riflettere sulla vita e sull'amore. Lo consiglio vivamente.