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8.0/10
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"Katanagatari" è l'omonima serie tratta dalla light novel di successo del 2007 di Nisio Isin. E' un'opera decisamente interessante che deve essere vista fino alla fine per apprezzarne il vero valore. "Katanagatari" è uno di quegli anime che non può essere guardato frettolosamente, richiede pazienza e concentrazione. Innanzitutto perché ogni episodio dura più di 40 minuti e poi non cattura l'attenzione fin da subito, perché per capire le motivazioni di fondo che conducono la trama bisogna aspettare un bel pezzo.

Non nascondo che all'inizio fossi abbastanza demotivata da quest'anime, non solo per il ritmo serrato delle puntate, ma soprattutto per l'eccessiva verbosità dei dialoghi. Infatti quest'ultimo per me è un difetto non trascurabile, visto che effettivamente non esistono pause; i personaggi parlano, spiegano, pensano tanto, anzi troppo, senza sosta, anche nei punti in cui bisognerebbe lasciare più spazio all'azione e lasciare alle capacità interpretative di chi guarda. Sembra che si voglia conservare il legame dell'anime con il testo narrativo d'origine, ma il risultato è a mio gusto un bel po' pesante.
"Katanagatari" è una storia di spade, ovvero della ricerca di dodici spade forgiate da un tale Shikizaki, che si distinguono le une dalle altre per specifici poteri, in mano a personaggi diversi in luoghi diversi che le custodiscono.
Sullo sfondo dell'epoca Edo in Giappone, i due protagonisti Togame, una stratega incaricata dallo shogun di recuperare queste pericolose spade, e Shichika, un ragazzo capace di combattere senza l'ausilio di armi, iniziano questo viaggio impervio e pericolosissimo per portare a termine l'ordine.

La vicinanza dei due ovviamente fa sì che si crei un forte legame e soprattutto produce una crescita decisiva in Shichika, che all'inizio non è che un selvaggio, che ha vissuto per tutta la sua vita lontano dalla civiltà. Egli viene rappresentato in modo impeccabile in tutta la sua inesperienza con il mondo e la sua ingenuità; sembra un bambino a cui debba essere spiegato sempre tutto, che fa mille domande. Tutto ciò crea un effetto ridicolo, visto che Shichika è un quasi invincibile combattente. Questi si fida ciecamente di Togame, la quale è il personaggio buffo per eccellenza; anche se dotata di grandi capacità intuitive e di un'intelligenza speciale, il suo accostamento con Shichika fa venir fuori il lato più immaturo e allo stesso tempo divertente di lei.
Tra i due c'è un'evidente tensione erotica - che determinate inquadrature rendono piuttosto esplicita - che spesso però sfocia nel ridicolo, provocando così effetti comici ed esilaranti.
Quanto al comparto grafico, non è lo stile che preferisco - come per esempio la minima definizione dei volti - anche se devo riconoscere che è originale, vivace e creativo a modo suo. L'effetto collage e anche l'accostamento inedito di colori e i travestimenti carnevaleschi dei protagonisti e dei ninja, considerando che si tratta di un anime ambientato nel passato, non mi suscitano un'impressione di "modernità", bensì sembra che tendano al kitsch.
Il momento più alto dell'anime è sicuramente il finale, come già dicevo. Se gli episodi potevano sembrare ripetitivi e banali, con l'ultima puntata acquistano un nuovo senso più complesso ed elaborato, che arricchisce l'opera di elementi inaspettati. In questo modo la storia in toto viene in qualche modo riqualificata e impreziosita.