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"Il basket di Kuroko"; titolo azzecchato in quanto nessun altro sarebbe in grado di giocarlo! Allontanerei pertanto immediatamente da quest'anime chiunque sia appassionato dello sport in questione a tal punto da non riuscire a sopportare la "fantascientifica" versione che qui ne viene data.
La vicenda infatti si incentra su un ragazzo, Kuroko appunto, che ha l'abilità di cancellare la propria presenza impedendo così agli avversari di percepirlo sul campo da gioco, così da consentirgli di fare magici passaggi e incredibili intercettazioni. E quando dico 'cancellare la propria presenza', intendo dire che risulta davvero invisibile.
E Kuroko non è certo l'unico ad avere abilità fuori dal comune; vi è chi salta incredibilmente, chi segna con una precisione del 100% da ogni luogo del campo, chi ha una visione perfetta del gioco come se avesse un terzo occhio in cielo e chi più ne ha più ne metta.
La trama presenta come antefatto una scuola media, la cui squadra era talmente forte da aver vinto il campionato per tre anni di fila senza trovare avversari degni di nota. Al momento del passaggio al liceo tutti i componenti della "generazione dei miracoli" finiscono con l'iscriversi a scuole differenti e così anche Kuroko, che pur non compare, proprio per la sua abilità tra l'altro, tra i nomi dei titolari, finisce per separarsi dai suoi vecchi compagni di squadra. Nella nuova scuola si iscriverà al club di basket, dove oltre a conoscere quello che diviene il coprotagonista della vicenda, Kagami, un portento tornato in Giappone dagli USA, tenterà di battere ogni membro della generazione dei miracoli grazie ai nuovi compagni, e a un ritrovato amore per il basket che aveva perduto durante le scuole medie a causa della mentalità della vecchia squadra incentrata unicamente sulla vittoria.

Punti di forza: graficamente la serie risulta piacevole, non ci sono praticamente ripetizioni di sequenze già viste, cosa abbastanza comune nel genere sportivo. I personaggi, pur restando un minimo stereotipati, appaiono vari e divertenti. Altro punto di forza, ma mi rendo conto che questo sia molto soggettivo, risiede nel fatto che non si sia ricorsi alle solite figure dei bulli scontrosi, molto utilizzati in quest'ambito, ad esempio tanto per citare alcuni dei più famosi, "Slam Dunk" e "Rookies".
Infine, se si riesce a sorvolare su quanto inverosimile sia il basket presentato in quest'anime, gli espedienti trovati per risolvere le partite ed entusiasmare lo spettatore risultano abbastanza ingegnosi.

Punti deboli: come già ripetuto più e più volte, il vero punto debole di quest'anime sta proprio nella ricerca di un'eccessiva spettacolarizzazione, che potrebbe, agli occhi dei più fedeli, risultare incredibilmente assurda. Con la traduzione poi si perde qualche risata a causa dei giochi di parole composti da un personaggio, che risultano intraducibili, ma nulla per cui perdere il sonno.

In conclusione, "Kuroko no Basket" è un anime divertente che di sicuro potrà piacere a coloro che non siano eccessivamente pignoli e amino il genere sportivo. Forse un 7 potrebbe risultare un po' troppo alto come voto, ma voglio ugualmente favorire quest'anime tenendo conto di come sia da un lato molto difficile creare un intreccio interessante avendo come tema a cui attenersi uno sport, dall'altro anche di come sia complicato creare a maggior ragione qualcosa di apprezzabile su una materia nella quale si sono visti anime che hanno avuto un incredibile successo, come il sopracitato "Slum Dunk". Ci tengo a precisare che non sarebbe mia abitudine recensire un anime non ancora terminato, ma superata la metà dubito seriamente che lo stile possa cambiare sensibilmente così come la caratterizzazione dei personaggi.
Buona visione!