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Ero molto indecisa sul voto da assegnare a quest'anime. In quanto appassionata di shojo non ho potuto non apprezzarne il tratto, soprattutto per quanto riguarda il viso di Irie che è perfettamente in linea con la sua personalità di "bello e dannato". Ecco, Irie. Credo che il fulcro di quest'anime sia proprio lui. Non Kotoko che gli ronza intorno e non si arrende nemmeno dopo innumerevoli rifiuti, a quello d'altronde siamo abituati, bensì Irie che fino alla fine non si capisce se ci è o ci fa. Non sembra minimamente interessato né a Kotoko né a qualsiasi altra ragazza, pare distaccato dal mondo intero e per di più non perde occasione di mettere in ridicolo la povera Kotoko, che fa del suo meglio per avvicinarsi a lui. Eppure alla fine cede. Perché?

Fresca di visione avrei subito dato un bel 4, perché pare impossibile che esista una coppia del genere, dove lui pare quasi farle un favore stando con lei e lei subisce tutto passivamente solo perché lo ama troppo. Ci sono ingredienti assurdi (come il fatto che i due finiscano a vivere insieme, un cliché che ci perseguita dai tempi di "Marmalade Boy"), c'è la madre di lui che nella vita reale verrebbe subito denunciata per stalking, c'è Kin-chan che è adorabile ma si capisce fin dalla prima puntata che non avrà alcuna chance con Kotoko, ci sono un sacco di personaggi secondari più o meno caratterizzati che movimentano la situazione, ma a mio parere il più grande mistero rimane Irie. Tutti l'abbiamo odiato almeno una volta nel corso dell'anime, il suo atteggiamento ci è sembrato assurdo e inconcepibile, ma in realtà credo che il personaggio sia frutto di uno studio più approfondito di quanto non sembri. La dura realtà è che davvero esistono ragazzi così. Che non sanno esprimere i propri sentimenti magari a causa di una madre troppo espansiva e protettiva, che si chiudono in sé stessi e usano l'ironia come arma di autodifesa, che si trovano in difficoltà a dover amare un'altra persona. Irie ama davvero Kotoko, ma non riesce ad essere un marito come si deve. Ad un certo punto lo ammette lui stesso, "non capisco perché la tratto così". Non si rende neppure conto di essere geloso. Credo che l'autrice abbia voluto far capire alle ragazze che non tutti i maschi sono principi azzurri pronti a sacrificarsi, ha voluto dire che l'amore è anche questo, è anche il non sapere come amare. Kotoko si ritrova a dover insegnare al marito come si ama e alla fine lui diventa davvero l'uomo dei suoi sogni, ma lo fa dopo essersi impegnato e dopo aver affrontato mille difficoltà.

In sostanza sì, l'amore vince su tutto, ma non è mettendosi insieme che la strada diventa in discesa. C'è chi si è chiuso a riccio e aspetta solo qualcuno come Kotoko, che non si faccia intimidire dalla sua corazza e provi a romperla per rivelare quel che c'è dentro.
Irie è più profondo di quanto si creda. E proprio per questo, perché in fondo questo personaggio mi ha emozionata e fatta riflettere, andando controcorrente io metto un bel 7.