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I giudizi su questo terzo film del Rebuild, progetto che già di per sé aveva suscitato molte perplessità tra gli appassionati, sono stati variegati e spesso negativi; da chi lo considera l'ennesima trollata di Anno, chi l'ha trovato semplicemente incomprensibile, chi lo vede come spaccatura totale rispetto agli altri due film e alla serie originale e chi pensa invece che rappresenti il vero ritorno alla serie originale e ai suoi temi.
Giudizi tutti bene o male fondati, ma la mia personale opinione è che questo film sia la ricaduta dell'appassionato da spettatore onnisciente, che conosce tutto del mondo di Evangelion e dei suoi sviluppi, al livello di Shinji, ossia di colui che non sa niente di quanto stia accadendo.

Riflettete: nei film precedenti, pur con qualche mutamento, conoscevamo tutti gli aspetti che erano sconosciuti ai vari personaggi (con forse la sola eccezione della Seele e di Gendo) e come la storia si sarebbe evoluta. Al contrario adesso non sappiamo niente di come la storia si è sviluppata e di cosa sta succedendo. Siamo smarriti, non capiamo niente, ma in questo non siamo soli, c'è un personaggio che si trova nella nostra stessa situazione e che è confuso come noi: il protagonista, Shinji Ikari.
Noi siamo come Shinji: all'inizio del film ci risvegliamo in un mondo che credevamo di conoscere e che invece troviamo irrimediabilmente mutato e incomprensibile. Siamo trascinati da eventi che non comprendiamo, incontriamo personaggi che non riconosciamo più, tanto sono cambiati e, come Shinji, non sappiamo spiegarci il perché di tutto questo. Vogliamo capire, vogliamo conoscere quello che è successo, ma per tutto il film questa sete di sapere è elusa, sostituita da poche e ancora embrionali rivelazioni e da una sovrabbondanza di indizi che però, a conti fatti, non ci dicono nulla di concreto (forse una presa in giro allo spettatore di Evangelion che, da pochissimi elementi, tende a costruirsi enormi sistemi di pensiero e di teorie indimostrabili?).
Se il punto di vista che ho esposto è corretto, allora l'impostazione shinjicentrica di YC(N)R era l'unica possibile, a costo di tagliare tutti gli altri personaggi. Un costo davvero notevole, soprattutto per una serie come Evangelion, famosa per la caratterizzazione dei suoi personaggi, ma che permette, sia pur in minima parte e in modo comunque inferiore all'originale, di ritornare alla penetrante analisi psicologica dell'animo di Shinji Ikari, il suo sentirsi smarrito e impotente, che era il perno della serie e che invece nel Rebuild ancora non era stata accennata. Questo nonostante nei fatti la maggior parte del film si concentri sulle azioni frenetiche e sull'avvicinamento tra Shinji e Kaworu.

Nonostante quello che ho detto, YC(N)R è tutt'altro che un film perfetto. Se nelle intenzioni ho apprezzato la netta cesura con quanto fatto in precedenza e l'immergere lo spettatore in un mondo diverso da quello che conosce, nella pratica ciò è stato realizzato con una sovrabbondanza eccessiva, quasi un autocompiacimento di stampo barocco nel giocare e confondere lo spettatore, che rischia di farlo scadere in un prodotto fine a se stesso, incapace di comunicare alcunché, vuoto nella sostanza. Tali accorgimenti valgono anche per le scene di combattimento, spettacolari e colossali, ma anche confuse e in cui è difficile capire le intenzioni di chi le affronta.
Inoltre la carne al fuoco aggiunta è stata così tanta che risulta più che lecito domandarsi se sarà sufficiente un altro film per dare una spiegazione a tutto, il rischio che Anno abbia fatto il passo più lungo della gamba sembra alto.

Quest'ultimo (almeno per adesso) capitolo è il più coraggioso del Rebuild, una censura netta rispetto ai due precedenti, ma è purtroppo gravato da dei difetti impossibili da negare, in primis la sovrabbondanza di eventi e l'apparente autocompiacimento, un po' fine a sé, che sembra provare nel disorientare e nello stupire lo spettatore.
E anche difficile da giudicare in quanto, a seconda di ciò che sarà mostrato nel film successivo, il giudizio potrebbe variare totalmente: è come se dovessi valutare una serie ancora in corso prima che siano date tutte le spiegazioni necessarie. Il voto, provvisorio, è un arrancato otto, poiché ho apprezzato il cambio totale di rotta, pur tra le enormi problematiche che solleva, ed è comunque riuscito a intrattenermi.