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7.0/10
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Le mie letture mattutine in treno continuano con Cowa!, One Shot del famosissimo Akira Toryama, sul quale ormai è inutile soffermarsi più di tanto. L’opera in se si conclude in un unico volumetto, il quale risulta leggerissimo e piacevole da leggere. Ma veniamo all’opera in se:
Tra i vari capitoli possiamo dire che i primi sono quelli che legano meno con la storia, perché fungono da presentazione dei personaggi principali nella loro vita quotidiana, la quale si differenzia molto dalla storia principale.
Paifu, il protagonista, è un mostriciattolo figlio di una vampira e di un uomo koala, e come tutti i bambini della sua età non perde tempo per giocare e combinarne una delle sue, assieme all’amico fantasmino Josè e l’amico/nemico Arpon, anche lui vampiro, rifacendosi a uno dei punti di forza di Dragonball tra Goku e Crilin.
I tre mostriciattoli si troveranno a dover affrontare un’avventura davvero particolare per salvare tutti i mostri del loro villaggio. Infatti all’interno di Capo Pipistrello è scoppiato il raffreddore da mostro, malattia che attacca solo i mostri portandoli alla morte.
Per riuscire nel loro intento, i tre “ragazzini” si fanno accompagnare da un umano molto burbero, il qual sembra essere molto cattivo anche se alla fine non si confermerà tale. I Quattro partono alla ricerca di una medicina che possiede una strega che si trova molto lontano dal villaggio, è così che Paifu & Co. vengono a contatto con la realtà esterna al loro villaggio, fatta di uomini che temono e denigrano i mostri.
In questo contesto riscoprono nel signor Maruyama (il loro accompagnatore) un valido aiuto, infatti egli è un ex lottatore considerato il più forte al mondo, il quale ha lasciato l’attività a causa di un passato incidente.
Nella storia non mancano le gag umoristiche che caratterizzano Toryama, facendo risultare la lettura ancor più piacevole, fino al finale non troppo scontato.

Cowa! È edito in Italia da Star Comics, e racchiude la sua storia in poco meno di duecento pagine, presentando le prime diciassette a colori. La rilegatura e buona e anche la carta, pur non essendo bianchissima, risulta abbastanza pregevole.

In conclusione non è sicuramente un capolavoro, ma un opera da conoscere e leggere per rilassarsi e passare allegramente il tempo, risulta più piacevole di Nekomajin (opera dello stesso autore) grazie alla storia di fondo, quindi merita un bel 7!

KiraSensei