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10.0/10
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Premettendo che questo è il mio manga preferito cercherò di essere quanto più imparziale possibile nella descrizione (mi risulterà difficile, a tratti impossibile)!

Il manga è di quelli davvero lunghi, attualmente – scrivo in data 11 Marzo 2011 – è composto da 71 tankobon di cui ben 67 sono editi in Italia. Anche se la serie è davvero molto grande, il manga in sé non stanca affatto, anzi, difficilmente tende a ripetersi e i casi sono tra i più disparati.
Dico non si ripete mai perché solitamente gli autori di romanzi gialli tendo a specializzarsi in determinati casi, o comunque, privilegiano una determinata tipologia spaziando sulle altre tanto per non appesantire il tutto. In questo caso invece l’autore, Gosho Aoyama, si diverte ad essere sempre originale e a presentare una miriade di tipologie rendendo il manga davvero atipico nel suo genere: vi sono i classici gialli a porte chiuse, quelli con maledizioni o storie di fantasmi o ancora gialli cui già ad inizio storia si sa chi è l’assassino. Non tratta solo di gialli con omicidio ma anche moltissimi misteri che hanno a che fare con la logica, giochi di deduzione e, perché no, anche tantissimi polizieschi (come rapimenti, rapine e casi che hanno a che fare con piromani e dinamitardi).

La qualità del manga italiano è quella classica Star Comics (alle volte lascia parecchio, troppo, inchiostro sulle dita) con carta più o meno porosa e copertina semirigida. Nulla di eccezionale ma nemmeno pessima, direi abbastanza nella media. Attualmente segue una pubblicazione bimestrale (a volte irregolare).

Il manga è ambientato in epoca contemporanea e ha come protagonista uno studente liceale, Shinichi Kudo, che si diletta a risolvere diversi casi della polizia e i gialli, a prima vista, impossibili da risolvere. Proprio per questa sua propensione a ficcare il naso ovunque si ritroverà in un progetto più grande di lui: l’organizzazione degli uomini in nero. Questi ultimi, cogliendo Shinichi alle spalle, lo costringeranno a prendere il farmaco APTX4869. Il farmaco, in via sperimentale, invece di uccidere il giovane detective ha effetti totalmente inaspettati: lo ringiovanisce! Shinichi riesce a sfuggire agli uomini in nero e sotto le mentite spoglie di Conan Edogawa cercherà di tornare ad essere quello di un tempo.

C'è da dire che la narrazione di Aoyama è davvero unica! Trovo molto spassoso il personaggio di Kokoro Mori (che amo) e le varie scenette che susseguono. Apprezzo tantissimo “lo sprint” di cultura giapponese che fa da contorno al manga, è come leggere un libro di cultura generale e di storia del Giappone, fantastico e appassionante! L’unico manga a cui davvero non rinuncerei… spero vivamente che non finisca mai.
Voto generale: 9.5/10