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2.0/10
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Avendo letto, sfortunatamente parlando, il precedente lavoro di Hiro Mashima "Rave the groove adventure", all'epoca definito il fratellino minore di One Piece (Andrea Baricordi, che tu possa bruciare tra le fiamme dell'inferno per questo), ho avuto modo di conoscere molto bene l'operato di questo mangaka, che non ha mai smesso di deludermi neanche con questa recente opera.

All'inizio della lettura, rimasi piacevolmente sorpreso, per quanto riguardava l'ambientazione e l'introduzione dei vari personaggi, al punto che pensai che ci fosse dietro la penna di un altro mangaka, e che Mashima si occupasse solo dei disegni vista l'accuratezza nel disegnare i culi e le tette delle ragazze, che rasentano i disegni hentai, un campo dove Mashima avrebbe sicuramente sfondato di più visto che la trama in questo genere non ha la benché minima importanza!

L'autore, diciamocelo, è un cane come sceneggiatore, e l'ha ammesso anche lui nelle postille presenti nei volumi che procede senza pianificare nulla, portandolo inevitabilmente a stravolgere gli avvenimenti e a contraddirsi spesso nella sequela di avvenimenti presenti nelle saghe.

<b>[Possibili lievi spoiler.]</b>
Quell'illusione iniziale, poi, svanì quando Mashima ricominciò a reintrodurre quei canoni presenti già in Rave: la forza dell'amore, che ti permette non solo di sconfiggere il cattivone di turno, ma soprattutto di redimerlo, i discorsi melensi sull'amicizia e la fiducia che ti devastano il cervello e le budella, per non parlare poi dell'arte dell'autore di far commettere ai personaggi gesti totalmente stupidi. Riguardo a questo, l'esempio più lampante è lo scrittore che, dopo essere scomparso per ben 3 anni, torna a casa e, come prima cosa, senza neanche salutare il proprio figlio, si taglia il braccio per aver scritto un libro di cui si era pentito, quando poi si scoprirà essere un libro per il proprio figlio, il tutto racchiuso in 4 vignette di flashback! Ma come diavolo si fa?! le uniche lacrime che mi sono scese per questa scena, sono solo state quelle per le risate che mi sono fatto!
<b>[Fine spoiler.]</b>

Per quanto riguarda i personaggi, sia buoni che cattivi, c'è poco da dire: alcuni si sono rivelati, col passare del tempo, essere i peggiori stereotipi senza alcuna sostanza, la maggior parte dei maghi della gilda poi non viene neanche presa in considerazione, ridotti a misere macchiette, da cui emerge l'incapacità da parte dell'autore di concentrarsi su altri personaggi piuttosto che sui soliti 4.
La cosa che riescono poi a fare meglio poi è quella di piangere, piangere, piangere, solo piangere, e redimere i cattivoni a fine saga, manco fossero la corte dei miracoli.
I cattivi poi, sono privi di carattere e carisma, sono solo dei miseri gusci vuoti, a cui non ti affezioni neanche perché sai che alla fine anche se hanno ucciso, saccheggiato, violentato, raso al suolo intere città e villaggi, si ritroveranno assieme ai nostri eroi attorno ad un falò sulla spiaggia ad arrostire marshmallow.

E che dire poi dei combattimenti che vengono risolti nel giro di una pagina senza tattiche o strategie particolari, dopo che il nostro eroe Natsu non ha fatto altro che prenderle per tutto il tempo, ma tutto questo è possibile grazie alla forza dell'amore, che tutto può risolvere!

Concludo dicendo che tutti i riferimenti a Rave presenti nel manga non sono degli omaggi, bensì dei miseri autoplagi per carenza di idee. Hiro Mashima, l'unico mangaka capace di plagiare persino se stesso!