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4.0/10
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La trama è a dir poco banale. Nel mondo chiamato Waq waq vivono gli umani dal sangue nero e le macchine. Fra i due schieramenti vi è una continua lotta. A difendere gli umani dai potenti attacchi delle macchine ci pensano sette uomini chiamati Sakimori, che sono in grado di unirsi a delle macchine, e i Gojinzo, che hanno il potere di contenere i desideri delle persone. Al, uno dei sette Sakimori, nel difendere un villaggio perde la vita e lascia il posto di Sakimori al figlio Shio. Gli affida inoltre una ragazza che scopriamo poi essere il "dio dal sangue rosso", con cui è possibile esaudire un desiderio scelto dal Sakimori più forte. È così che il protagonista di questa storia inizia la sua avventura.
Un manga semplice, banale e senza colpi di scena.
I personaggi sono privi di una propria forza di volontà e di un carattere ferreo e ben definito. Dovevano essere trattati con un po' più di riguardo dall'autore. a mio parere, mentre una nota positiva riguarda il loro character design, che non presenta problemi ed è molto gradevole.
I disegni sono frutto di impegno e sudore da parte dell'autore, ma a mio parere potevano essere realizzati in modo più solenne, poiché sarebbero stati più adatti allo stile del manga.
I combattimenti sono assolutamente assenti non vi è un minimo impegno nell'inventarsi qualcosa di solenne che colpisca l'attenzione del lettore.
Vi sono qualche 'gag' qua e là, ma banalissime e scontate, che io sinceramente avrei tralasciato.
Un manga che non tralascia nessuna emozione, nessun sentimento. Ovvio che da un'opera che al 4 volume viene conclusa non ci si aspetta di certo un capolavoro, ma penso che almeno un sentimento debba procurartelo durante la lettura.
Sono perciò arrivato alla conclusione che non ve la consiglio, e vi invito a puntare su un altro manga.