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Piccola premessa: ad oggi Lega no 13 è ferma a due volumi pubblicati. Chiedendo lumi alla casa editrice GP, essa ha dato solo una risposta piuttosto vaga su quando riprenderà le uscite.
Avendo ben poco materiale su cui esprimere un giudizio equo e completo inerente alla storia, mi soffermo volentieri a parlare di come sono eseguiti i disegni e le tavole.
Sfogliando questi primi due volumi si resta subito colpiti dalla quantità di protagonisti che appaiono sulla scena e dalla complessità delle loro vicende: ad una lettura superficiale può dare l'impressione che la trama sia contorta e confusionaria, con un sacco di divagazioni e rimandi senza conclusione. A mio avviso si tratta di una sceneggiatura articolata paragonabile ad un romanzo "maturo" che dev'essere letto anche con una certa attenzione per non perdere passaggi o collegamenti. La psicologia dei personaggi? Troppo presto per poterla descrivere con precisione, ma c'è un po di tutto: l'avventuriero, l'ambiguo, l'onesto...
Quello che mi ha fatto acquistare il primo volume (ed è ciò che mi spinge sempre a comprare) sono i disegni.
Tutte le immagini sono eseguite con un trattopen molto sottile: ciò conferisce ai disegni un aspetto estremamente leggero; i retini sono usati in abbondanza e dove non compaiono retini, i dettagli sono dati dalla minuzia dei piccoli disegni. Nulla è dato per scontato o lasciato al caso: abiti sia maschili che femminili ricchissimi di particolari e ornamenti, drappi, mantelli, veli e pizzi seguono i movimenti abbracciando le figure. Le architetture degli esterni sono spettacolari. dobbiamo ricordare che siamo nella Venezia del 1500 e ogni colonna, ogni guglia, ogni muro, persino i ciottolati delle strade e la vegetazione che si affaccia sui canali ci trasportano nella storia che stiamo leggendo. Anche i davanzali in marmo dei balconi e le griglie in ferro delle finestre sono curate meticolosamente.
In mezzo a questo tripudio di dettagli sarebbe facile creare caos narrativo, invece sia le singole vignette che i "baloons" dei dialoghi sono ben equilibrati permettendo una lettura piacevole.
Ovvio che, a chi non piace il genere storico e i vestiti sfarzosi ed ampli che svolazzano al vento, troverà tutto ciò barocco ed eccessivo.
Al di là di tutto, perdersi nell'osservare i dettagli di un disegno ben costruito, immaginando tutto il lavoro che c'è stato dietro, fa intuire quanto tutto questo si possa definire ancora "arte" e non solo "materiale ad uso e consumo".