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8.0/10
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[VOTO 7/8]

Boom! Ed eccomi a ri-recensire un manga del far west. Non avrei mai pensato così velocemente, ma per fortuna la seconda recensione è anch'essa molto positiva. Masasumi Kakizaki è stato veramente una piacevole scoperta. Sicuramente come "primo incontro" mi ha fatto una gran bella impressione. E ora, finita questa piccola prefazione, si parte con la recensione vera e propria.

TRAMA
9 Aprile, 1865. Si parte in nuova York, Isola di Manhattan, all'interno del distretto dei Five Points. Distretto dove il così detto "sogno americano" è completamente franato, trasformandosi un posto di corruzione, prostituzione, disperazione e crimini fra gang spietate. Qui due fratelli, Luke e Brad Burns, ci si ritrovano fin dall'infanzia cercando di sopravvivere giorno per giorno. Il primo è un ragazzino buono ed onesto che lavora tutti i giorni per cercar di mantenere se stesso ed il fratello. Il secondo invece, a insaputa di Luke, è Grim Reaper: il triste mietitore. Uno tra i peggiori criminali (se non il peggiore) dei Five Points, facente parte dei Grave Diggers: clan gestito dal "padre adottivo" di Brad, Gene McDowell.
Da questo incipit, la storia partirà tra le peripezie a cui andranno incontro i due fratelli nel far west tra Manhattan fino a St Louis in un lunghissimo viaggio alla ricerca del loro padre, Edward King. Per cosa fare? Lo scoprirete leggendo, eheheh.
Kakizaki si vede che ci ha messo passione nel creare una storia molto fluida e longilinea rendendola sempre scorrevole e per certi versi anche originale. Sicuramente l'aspetto meglio riuscito è proprio la storia per come si evolve nell'arco temporale sfumando molto bene le distanze sui periodi. L'unica nota dolente, secondo me, riguarda la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto per i due protagonisti. Questo perché ci viene mostrato in modo (anche ripetitivo) un sentimentalismo estremo e troppo travolgente. Una sorta di "Sturm und Drag" che mal si sposa con l'ambiente Western. Il personaggio che più ho apprezzato per caratterizzazione e per configurazione nel contesto storico, ad esempio, è Gene McDowell.

DISEGNI
Il disegno è veramente un semi-capolavoro. Kakizaki è letteralmente "un mostro" sul chiaro/scuro e sugli effetti luce, riuscendo a dare al disegno, che già possiede un tratto fantastico, un disegno corposo, "grasso" e soprattutto "spesso". Spesso proprio perché sembra uscire fuori dalla tavola: come se si potesse toccare. Inoltre è un maniaco per i dettagli: le armi sono spettacolari e anche gli animali sono disegnati in modo eccelso. Nulla da dire. Per dare un'idea, anche se lo stile è completamente diverso, quasi strizza l'occhio al grande Inoue per qualità stilistica. Altra nota importante è che, anche se trovandoci in un contesto western, il disegno è puramente giapponese. Kakizaki se ne è letteralmente fregato di cercar di occidentalizzare il tratto e, a mio avviso, ha fatto benissimo. Proprio perché ha reso tutto nuovo,moderno e "frizzante". Se proprio bisogna andare a trovare l'ago nel pagliaio, il disegno a volte è un po' confuso, nel senso che vi è troppa sostanza in troppo poco spazio (la colpa potrebbe essere anche da ricollegare alla progettazione di stampa).

QUALITÀ EDIZIONE
L'edizione è buona. La carta si sfoglia bene senza sporcare e la lettura risulta molto sostanziosa. Il tutto ad un prezzo di 4,50 (Ottimo per i prezzi Planet Manga). Penso sia anche giusto da sottolineare: tutte le copertine sono molto belle con un dietrofront che descrive bene in che cosa ci imbatteremo senza mai rovinar nulla. Unica cosa che proprio si dovevano risparmiare: "Atmosfera alla Tarantino". Direi proprio di no!

Conclusioni
Sono contento di essermi approcciato a questo grande artista. Un disegnatore eccezionale che ha scritto una gran bella storia! Un 7/8 meritato. Kakizaki è riuscito ad amalgamare benissimo tutto l'arco temporale in soli 5 numeri trasmettendo benissimo la distanza fra i periodi che intercorrono all'interno del manga. Purtroppo, però non è riuscito a dare un'ottima caratterizzazione dei due protagonisti, risultando un po' troppo romantici e pomposi. Un po' troppo, sì. Concludendo rimane comunque un gran bel manga che mi ha permesso soprattutto di conoscere un altro gran artista su cui rifarmi in futuro con qualche sua altra opera.
Consigliato a tutti sia per la bellezza dei disegni che per la storia piacevolmente scorrevole, ma soprattutto agli amanti del western che sono alla ricerca di qualcosa di nuovo. Che Kakizaki abbia buttato le basi per il "New Western"?... chissà.

P.S. Concludo con una piccola domanda che faccio a tutti i lettori di Green Blood. In quanti, leggendo le battute di Edward King non le ha lette pensando alla voce del doppiatore di Mickey Rourke?