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7.5/10
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"Dream Kiss" è una serie breve di quattro volumi edita nel periodo in cui la Star Comics, attraverso la collana Amici, proponeva in alternanza tre titoli shoujo. Nel 2003 questa non era la mia pubblicazione preferita, ma rappresentava una delle rare serie non majokko legate al mondo dello spettacolo. Creamy Mami lasciava il posto nel palco scenico a quattro bei ragazzi provenienti da un contesto ordinario dove per sfondare non occorrono i poteri magici, ma del talento. E' una premessa importante perché in questi vent'anni sono arrivati altri titoli shoujo legati al mondo dello spettacolo, ben strutturati e che sicuramente hanno beneficiato di un pubblico già preparato da serie minori come questa.

La protagonista di questa storia è Azuki, la figlia di un pezzo grosso nell'industria dei talenti del mondo dello spettacolo. Nel suo tempo libero Azuki supporta l'attività del padre e quando l'agenzia per cui lavora lancia un progetto lei si trova coinvolta in prima persona. L'obiettivo è individuare un gruppo di quattro giovani e prestanti ragazzi, tra i più belli e talentuosi, per conquistare lo schermo grazie al loro talento canoro e artistico. Come individuarli nel panorama diversificato e numeroso dei giovani che desiderano sfondare nel mondo dello spettacolo? Viene deciso di lanciare delle audizioni e di sottoporre i candidati ad una serie di selezioni faticose e sfidanti. Azuki, approfittando della sua fisicità discreta, viene coinvolta dal padre nello staff dei selezionatori con un ruolo particolare: mimetizzarsi tra di loro per studiarne le reazioni dietro le quinte e conoscerli meglio. Riuscirà Azuki a individuare la migliore rosa di candidati e creare questa squadra talentuosa senza farsi scoprire?

"Dream Kiss" è una commedia leggera che non conosce uno sviluppo della storia e dei suoi personaggi. È la fotografia di un istante in cui un gruppo di ragazzi raggiunge la notorietà e la nascita di una coppia non convenzionale. Azuki, infatti, presto si scopre innamorata di uno dei futuri idol e ne seguirà dietro le quinte il successo, con tutti i dilemmi tipici di una storia d'amore che non deve raggiungere le orecchie del pubblico di ammiratrici. Si tratta di una storia che poggia su temi noti se si conosce la letteratura sul genere e non brilla né per introspezione, né per caratterizzazione dei personaggi. Ciascun componente del gruppo a turno ha dei paragrafi a lui dedicati, ma l'obiettivo resta mantenere una visione di insieme sul progetto che ruota intorno a loro e all'agenzia.

In questo contesto si inserisce il personaggio di Azuki, studentessa lavoratrice, arguta e attenta alle esigenze del progetto. Emerge una protagonista femminile emancipata, determinata e incisiva nel gestire dietro le quinte le selezioni e l'ascesa del gruppo di idol nascente. Lo stesso vale per il modo di affrontare la relazione con Soma, il suo preferito. "Dream Kiss" offre sentimento ma senza scadere nei vittimismi e tormentoni tipici del genere. Altrettanto interessante il protagonista maschile, sorretto da motivazioni nobili che lo rendono affascinante agli occhi delle lettrici alla ricerca di una storia di successo non ordinaria che sfocia nell'ambito privato. Anche se meno incisivi, hanno un ruolo anche gli altri personaggi ai quali non è stato dato lo spazio di esprimersi pienamente a causa forse del numero ridotto di volumi. Una lacuna non da poco se si pensa che il progetto al quale Azuki lavorava verteva proprio un gruppo di ragazzi aspitanti idol.

Forse sono proprio i quattro volumi ad avere sacrificato gli sviluppi di questa storia e la conoscenza dei suoi personaggi. Quando mi trovo a leggere delle storie dall'incipit interessante e dagli elementi curiosi non ampliati, le chiudo sempre con un velo di rammarico. Anche il tratto grafico non è dei migliori visti negli ultimi vent'anni. Alcune tavole sembrano avere dei dettagli appena accennati e l'estetica dei personaggi non offre dei capolavori palestrati, ad eccezione dei bei primi piani. Tuttavia, considerato che si tratta di una storia che ha segnato le mie prime letture shoujo non posso non valutarlo con gli occhi della ragazzetta che aspettava tre mesi per seguire le vicende dei suoi personaggi. Non è un capolavoro al pari di "Love me Knight" , ma qui la protagonista femminile non attende il proprio idolo a casa indossando un grembiule. Questi cambiamenti nel ruolo della donna - anche se non immediatamente percettibili e oggi forse scontati - segnano un'epoca ed è un dovere del genere darvi credito.