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Trama
La trama è, a mio modestissimo parere di stupido patentato, fino a metà film una vaccata galattica: la protagonista, una ragazza delle medie, cerca un ragazzo che, casualmente, legge prima tutti i libri che si fa prestare dalla biblioteca. Lo trova, scoprendo che è anche il figlio di colui che ha regalato tutti i libri alla biblioteca, che è anche il nipote dell’antiquario da cui la ragazza si reca ogni giorno e che è pure colui che si prende cura del gatto che praticamente la perseguita quotidianamente. Inoltre, il ragazzo si fa trovare “per caso” in ogni posto in cui la ragazza si trovi, in qualsiasi circostanza e situazione. Altre coincidenze più forzate, no? Questa non è una trama, è “Carramba! Che sorpresa!” misto stalking. Mi aspettavo solo che uscisse Raffaella Carrà con la troupe per dire che erano riusciti finalmente a farli mettere insieme.
Poi, va beh, la storia si riprende e diventa anche molto bella, fino al finale che mi ha fatto un po’ storcere il naso, ma alla fine è abbastanza coerente e conclude bene il tutto. Ma, nella prima parte, mi stavo veramente rodendo il fegato per quanto fosse tutto forzato.
Ah, nominano tre volte Cremona. Così, se vi interessasse, per farvi sapere.

Personaggi e stile
I personaggi sono però molto realistici, per quanto stravaganti, ma comunque pieni di passione, sia amorosa sia riferita al proprio “hobby”, o alla strada che si è voluto o si vuole prendere nella vita. Su questo lato, devo ammetterlo, praticamente tutti i personaggi sono fenomenali. Anche coloro che hanno piccole parti si adeguano al contesto e spiccano nell’ambiente in maniera perfetta. Magari alcuni secondari potevano essere approfonditi meglio, perché, alla fine, tutto gira intorno ai protagonisti, e alla loro relazione. La relazione tra i due ragazzi e il loro impeto di vivere (concetto che probabilmente mi sono inventato adesso, ma chi se ne frega) travolge completamente lo spettatore, coinvolgendolo in pieno in questa storia non proprio perfetta e idilliaca, vista la situazione precaria in cui essi si trovano.

Comparto tecnico
Poi, al comparto tecnico, cosa vuoi dirgli? Tokyo è rappresentata in modo talmente fedele, da rendere alcuni luoghi dove è ambientato il film luoghi di interesse, punti turistici e mete di pellegrinaggi da parte di fan provenienti da tutto il mondo... Come si può dire che non sia spettacolare? Poi, io che adoro sia lo studio Ghibli sia gli anime anni ’90 sia quelle periferie giapponesi molto caratteristiche sia Sia (la battuta, il riso, la burla), stavo sinceramente godendo. Sotto questo aspetto è veramente fatto da Dio. Non a caso, per la loro bellezza, alcune (tante) scene sono riutilizzate per i video di musica Lo-Fi.
E anche la colonna sonora viene riutilizzata e ‘coverizzata’ per gli stessi. Libidine.
E si canta la versione giapponese di “Country Roads”. Doppia libidine.
E i violini spaccano. Libidine coi fiocchi.
(Ciao Jerry, un salutone)

Mi è piaciuto?
Sì, e anche tanto. Se escludiamo l’inizio, che più che un film sentimentale mi sembrava il “Benny Hill Show” per tutte le pagliacciate che accadevano, è un film comunque di altissimo livello. Capisco perché sia così famoso e ormai sia considerato come un piccolo cult dell’animazione giapponese.

Lo consiglierei?
Sì, è veramente stupendo, mozzafiato, pur avendo le sue debolezze, sia chiaro. Quindi è più “mezzafiato”. Devo smetterla di fare battute che non fanno ridere.