logo AnimeClick.it

-

"My Broken Mariko" è la storia principale, fra i due racconti, che compongono questo singolo volume, a cui tale storia da il nome, e che dovrebbe essere l'opera prima della sensei Waka Hirako, di cui si è occupata in toto sia per la trama che per il lato grafico, edito per l'Italia da Jpop.

Come accennato poc'anzi, in questo singolo volume si troveranno due storie ben distinte, la prima e sicuramente centrale, racconterà di come Tomoyo, affronterà il lutto, dopo la prematura scomparsa della sua amica Mariko.
Evitando di entrare nel dettaglio dell'intera vicenda, sicuramente questa mini serie, composta da solamente quattro capitoli, avrà una potenza emotiva fortissima, riuscendo nell'arduo compito di risultare toccante, al limite del teatrale, però cosi viva e vera, che coinvolgerà il lettore facendogli empatizzare e sicuramente provare tutta l'irruenza, il rammarico, il dispiacere, la gioia, una miriade di emozioni, che si scatenano in ognuno di noi, quando incontriamo e ci leghiamo a delle persone a noi speciali.
Il grande punto di forza di questa storia, sarà nel suo svolgimento, riuscendo a fare un viaggio lunghissimo temporalmente, grazie a flashback e reminiscenze varie, ma con una velocità impressionante, contando le singole pagine del volume, quindi riuscire a creare una storia cosi fluida e scorrevole, ma al contempo, cosi appassionante e pesante emotivamente, che dimostrano la potenza intrinseca di questo medium che chiamiamo manga.
Nonostante l'esiguo spazio, credo che tale fattore, per quanto mi riguarda, non sia di certo un difetto, riuscendo anzi a mostrando il giusto, per non inficiare la sua potenza emotiva, tralasciando allo spettatore interpretazioni che permettono di assimilare e rendere proprio tale racconto, sicuramente intimo e spero estraneo ai più, ma che per una qualche ragione riuscirà a conquistarsi un cantuccio dentro al lettore, per riuscire a fargli vivere tanti sentimenti diversi.

Come accennato poc'anzi, nonostante lo sviluppo in un singolo volume, i personaggi saranno molto ben delineati, gioco forza anche il loro numero esiguo, ma nonostante ciò, riusciranno ad essere molto d'impatto e veritieri nelle loro azioni, magari non realistici, facendo delle volte delle azioni piuttosto spericolate, ma che comunque saranno comprensibili e giustificate, dagli eventi e dalla loro caratterizzazione, che si compone e delinea proprio grazie ad esse e che si evolvono proprio a partire dalla loro natura, cosi discorrendo in una continua spirale che ricalca in generale, la vita di chiunque.

Fin qui, non ho altro che parole di elogio, quindi posso promuovere totalmente tale volume singolo?
Purtroppo no, oltre alla storia di "My Broken Mariko", a conclusione di essa, sarà presente un'ulteriore mini storia, in titolata "Yiska", che purtroppo, dicendola in maniera brutale, non mi è proprio arrivata.

"Yiska" ci presenterà un mondo, che ricalca il nostro, ma ambientato in un'epoca, di qualche generazione fa, in cui avverrà un incontro tra un reietto, non per sua scelta e un misterioso figuro.
Purtroppo, come anticipato, tale storia sarà sicuramente d'impatto, per i fatti che narrerà e godrà di un ritmo incalzante, visto anche il numero pressoché contato di pagine, riuscendo nonostante le aspettative a delimitarsi del tempo per poter, almeno in parte, definire i propri principali comprimari, quindi risulterà una storia completa, e complessa per i temi che porterà, ma nonostante ciò non l'ho particolarmente apprezzata, trovandola banale e fin troppo romanzata, come a voler raccontare una storia ben più grande di quella che in verità è, cercando di strafare, per poi ritrovarsi con un nulla di fatto.

Per l'aspetto grafico, provo dei sentimenti ambivalenti, sicuramente il tratto sarà peculiare, che ben si adatta al tipo di storia che racconta, che sembra sia nato appositamente per poter raccontare storie di questo tipo, spaccati di vita, che presentano momenti difficili, riportati su carta con un tratto graffiante ma anche dolce all'occorrenza, che fanno trasparire con righe calcate, imprecise, taglienti, i momenti più frenetici e emotivamente ruvidi, e che ben fanno sentire, visivamente, tali sensazioni, per poi magicamente trasformarsi in un tratto preciso, dettagliato, semplice ma oculato, per poter definire i momenti più dolci e toccanti, riuscendo quindi a mixare, in un unico pacchetto, uno stile poliedrico, che coniuga tante qualità, mantenendo ugualmente una sua identità.
Purtroppo, nonostante apprezzi spasmodicamente la bravura espressiva, d'incanalare le emozioni, attraverso tale stile di disegno, capisco anche che non a tutti possa piacere tale tratto, spesso cosi ruvido, carico e saturo di righe che calcano e ricalcano ancora alcune sfumatura, sfaccettando la realtà, piuttosto che tratteggiarla precisamente e minuziosamente.
Personalmente, nonostante io rientri in quest'ultima categoria, sono rimasto stregato e totalmente ammaliato dalla amalgama di tale tratto, rispetto alla storia che volevano rappresentare, creando un connubio che si sposa perfettamente, risultando la sintonia ideale, per il tipo di storia che è "My Broken Mariko".
Infine segnalo una bravura particolare per la scenografia e la regia, nella composizione delle tavole, con la giusta composizione e inserimento delle vignette in esse, in cui spesso verranno tagliate e suddivise in modi particolari, a seconda di cosa e di come si vuole rappresentare un particolare avvenimento.

Per "Yikes", al contrario risulterà più un progetto embrionale, sotto questo punto di vista, sicuramente si intravede il tratto dell'artista, con un'ottima cura per la composizione delle tavole, stesso stile graffiante o dolce, a seconda dei momenti, anche se con qualche imperfezione o abbozzatura in più, rispetto alla storia precedente, il problema principale è che si concentri maggiormente sui personaggi, che non risulteranno particolarmente espressivi.
Gli sfondi di gran parte delle vignette risulterà bianco e praticamente inesistente, facendo ricadere gran parte del peso del racconto sui personaggi, che se come nel mio caso, non risulteranno particolarmente d'impatto, faranno decadere in generale l'interesse rispetto agli avvenimenti in sè; particolare nota positiva, inerente ai disegni di "Yikes", saranno gli sporadici ma melliflui sfondi.

Per l'edizione, non sarà affatto male, essendo corredata di una sovracoperta, bella spessa, per niente plasticosa, sicuramente d'impatto e ben rappresentativa, rispetto al genere di storia, di cui il lettore, si sta apprestando ad addentrarsi, con il titolo scritto in giallo, in corsivo, come se fosse una firma dell'autrice a sigillare la sua storia.
Al suo interno ci sarà una singola pagina a colore, in cartoncino, con un'immagine scollegata dal racconto in una facciata, e l'indice dei capitoli dall'altra, tutte le altre pagine risulteranno di una buona grammatura, molto bianche e che trattengono bene l'inchiostro, delle molte pagine molto sature di nero, purtroppo tradiranno delle sporadiche trasparenze, che fortuitamente non mi hanno inficiato particolarmente la lettura.
Ultima nota, il volume sarà di una dimensione decisamente maggiore in altezza e larghezza, rispetto ad un normale tankobon, però il suo peso non ne risentirà particolarmente, rimanendo comunque leggero e facilmente sfogliabile, senza perderne in solidità e resistenza.

In definitiva, tale volume unico, raccoglie due storie in sé, la principale risulterà emotivamente d'impatto, con una sua intrinseca forma d'arte, nella sua esposizione e svolgimento, che lascia un buono spazio per l'interpretazione e l'introspezione del lettore, rispetto ai temi trattati, purtroppo la seconda storia, sarà un breve racconto, che personalmente non mi ha particolarmente toccato e che, come per la storia che da il nome al volume, potrebbe dire tutto o niente al lettore, quindi la valutazione potrebbe risultare diametralmente opposta, in base alla sensibilità e alle emozioni, che ognuno di noi riuscirà a provare in merito alla storia in sé, però rimane per certo, le molteplici facce dell'arte che compongono questo volume, che personalmente ritengo innegabili, come il tratto dell'autrice o la sua bravura stilistica, nella composizione delle tavole.