Recensione
Ichido dake demo, Koukai Shitemasu. racconta di Chiyo Kozuka, una donna di 24 anni improvvisamente disoccupata e incapace di pagare l’affitto. In preda alla disperazione, una sera Chiyo viene fermata alla porta dalla sua giovane padrona di casa: una 19enne che le propone un contratto estremo: se Chiyo accetta di «servire» sessualmente come pagamento, le coprirà i debiti dell’affitto. Chiyo, ubriaca e confusa, acconsente e scopre la mattina dopo di aver passato la notte con la padrona: d’ora in poi le due iniziano a vivere insieme. Col procedere della storia, la “servitù” rimane puramente contrattuale, ma la convivenza forzata avvicina Chiyo e la padrona. Shopping per nuovi mobili, cene condivise e persino notti nello stesso letto allentano le remore iniziali.
La componente yuri è centrale in tutto il manga: il nucleo della trama è infatti la relazione romantica e affettiva tra due donne. Fin dal primo capitolo la natura lesbica del rapporto è esplicita. La sinossi ufficiale parla di “una storia di convivenza iniziata dal corpo”, e tale proposta diventa il motore narrativo. Tuttavia il manga sottolinea che questo primo incontro fisico è solo l’incipit della loro vicenda: la maggior parte della storia enfatizza i sentimenti e lo sviluppo emotivo delle protagoniste, piuttosto che scene erotiche frequenti. È proprio la tensione sentimentale a crescere pagina dopo pagina: la padrona di casa è orgogliosa e dichiaratamente gay fin dall’inizio, mentre Chiyo deve fare i conti con i propri sensi di colpa e con l’attrazione che prova. Pur essendo presente l’intimità fisica (la “prima notte” ha comunque un peso narrativo), in molti punti i favori pattuiti tra le due diventano compiti quotidiani o gesti di cura reciproca. In definitiva, il manga miscela l’aspetto romantico con quello sessuale in modo equilibrato: le scene più piccanti servono a dare realismo al contratto, ma il vero focus è l’intenso legame emotivo tra Chiyo e Ritsuka, che cresce a vista d’occhio.
il manga pecca a volte per ripetitività e una premessa piuttosto artificiosa (una lesbica di 19 anni che pone un contratto sessuale con una sconosciuta disoccupata è un’idea “spinta”). Il meccanismo narrativo del “pagare con favori” è sfruttato fin troppo a lungo senza variazioni profonde. Di conseguenza, alcuni momenti sembrano derivativi – per esempio ulteriori confessioni notturne o dialoghi simulati spesso ruotano attorno allo stesso tema di Chiyo che prova colpa per il proprio ruolo da “debitrice”. Il tono generale è abbastanza leggero e privo di realismo: la storia non affronta particolari conseguenze esterne (famiglia di Chiyo, problemi legali, ecc.) e rimane volutamente in un’atmosfera un po’ fiabesca. Infine, il personaggio della padrona è fin troppo perfetto (gentile, competente, forte) senza evidenti difetti reali, il che può rendere il rapporto squilibrato. In sintesi, i limiti principali riguardano la semplicità di trama e alcuni cliché (la ragazza più grande con complessi, la più piccola disponibile) che, pur comprensibili per il genere, ne limitano leggermente la profondità complessiva. Al netto di questi difetti l'ho apprezzato soprattutto per il calore emotivo tra le protagoniste: la storia mette in risalto i sentimenti e la tensione tra le due e offre una vera conclusione alla vicenda, motivo per cui l'ho divorato e l'ho trovata una lettura molto piacevole confortante.
La componente yuri è centrale in tutto il manga: il nucleo della trama è infatti la relazione romantica e affettiva tra due donne. Fin dal primo capitolo la natura lesbica del rapporto è esplicita. La sinossi ufficiale parla di “una storia di convivenza iniziata dal corpo”, e tale proposta diventa il motore narrativo. Tuttavia il manga sottolinea che questo primo incontro fisico è solo l’incipit della loro vicenda: la maggior parte della storia enfatizza i sentimenti e lo sviluppo emotivo delle protagoniste, piuttosto che scene erotiche frequenti. È proprio la tensione sentimentale a crescere pagina dopo pagina: la padrona di casa è orgogliosa e dichiaratamente gay fin dall’inizio, mentre Chiyo deve fare i conti con i propri sensi di colpa e con l’attrazione che prova. Pur essendo presente l’intimità fisica (la “prima notte” ha comunque un peso narrativo), in molti punti i favori pattuiti tra le due diventano compiti quotidiani o gesti di cura reciproca. In definitiva, il manga miscela l’aspetto romantico con quello sessuale in modo equilibrato: le scene più piccanti servono a dare realismo al contratto, ma il vero focus è l’intenso legame emotivo tra Chiyo e Ritsuka, che cresce a vista d’occhio.
il manga pecca a volte per ripetitività e una premessa piuttosto artificiosa (una lesbica di 19 anni che pone un contratto sessuale con una sconosciuta disoccupata è un’idea “spinta”). Il meccanismo narrativo del “pagare con favori” è sfruttato fin troppo a lungo senza variazioni profonde. Di conseguenza, alcuni momenti sembrano derivativi – per esempio ulteriori confessioni notturne o dialoghi simulati spesso ruotano attorno allo stesso tema di Chiyo che prova colpa per il proprio ruolo da “debitrice”. Il tono generale è abbastanza leggero e privo di realismo: la storia non affronta particolari conseguenze esterne (famiglia di Chiyo, problemi legali, ecc.) e rimane volutamente in un’atmosfera un po’ fiabesca. Infine, il personaggio della padrona è fin troppo perfetto (gentile, competente, forte) senza evidenti difetti reali, il che può rendere il rapporto squilibrato. In sintesi, i limiti principali riguardano la semplicità di trama e alcuni cliché (la ragazza più grande con complessi, la più piccola disponibile) che, pur comprensibili per il genere, ne limitano leggermente la profondità complessiva. Al netto di questi difetti l'ho apprezzato soprattutto per il calore emotivo tra le protagoniste: la storia mette in risalto i sentimenti e la tensione tra le due e offre una vera conclusione alla vicenda, motivo per cui l'ho divorato e l'ho trovata una lettura molto piacevole confortante.