Recensione
"Kitanai Kimi ga Ichiban Kawaii" è fondamentalmente un manga psicologico che ha come tema centrale il rapporto tra Airi Sezaki e Hinako Hanamura, due compagne di classe con un segreto nascosto fatto di bullismo, abusi e strani feticismi.
Il manga ha dei momenti molto inquietanti e perversi; la storia parla di persone distrutte e relazioni malsane che potrebbero far sentire a disagio le persone più sensibili, quindi mi sento di sconsigliarlo a queste ultime. Per tutti gli altri consiglio vivamente di non fermarsi ai primi 4-5 capitoli (come ho letto hanno fatto in molti) poiché è dal sesto capitolo che inizia la parte davvero interessante.
L’opera la dividerei sostanzialmente in due parti:
La prima parte funge da introduzione e comprende i primi 5 capitoli. È sicuramente la parte più contorta della storia, nella quale ci vengono presentate le due protagoniste e la loro particolare routine: ogni pomeriggio, dopo la scuola, si incontrano di nascosto in un’aula dell’istituto nella quale Airi fa le peggio cose a Hinako, mostrando un rapporto che, visto da fuori, parrebbe consistere solamente in veri e propri atti di bullismo. Tuttavia questa pratica è portata avanti con la consensualità di entrambe, indicando una sorta di relazione sadico-masochistica. Questa loro consuetudine andrà avanti finché non verranno scoperte. A quel punto tutti i loro compagni, fraintendendo, inizieranno a vedere Airi come una bulla e Hinako come una vittima.
Questa prima parte è forse la meno riuscita del manga in quanto sembra avere solo scene di violenza fine a se stessa senza nessun approfondimento, portando spesso le persone a interromperne la lettura in questi primi capitoli. Il suo unico scopo è quello di delineare i personaggi e condurre la storia a un punto di svolta che sconvolgerà completamente le loro vite dando inizio alla storia vera e propria.
La seconda parte, dal sesto capitolo in avanti, è il fulcro della storia. Non scenderò nei particolari per non fare spoiler ma posso dire che troveremo un ottimo sviluppo, estremamente realistico, dei personaggi e del loro rapporto con gli altri.
Gli ultimi capitoli che portano al finale la considero una “terza parte” a sé stante per com’è strutturata la storia ma non volendo scendere nei particolari ho preferito non considerarla proprio.
I disegni dei personaggi riescono ad esprimere molto bene il loro stato d’animo, soprattutto nei momenti più cupi. Per quanto riguarda sfondi e ambientazioni sono invece piuttosto spogli e privi di dettagli, come capita spesso nella maggior parte delle opere che si concentrano esclusivamente sullo sviluppo psicologico ed emotivo dei personaggi.
Ciò che ho apprezzato molto in questa storia è la sua profondità. Si avverte il senso di angoscia pervadere i vari personaggi, il loro conflitto emotivo diventa quasi palpabile e assistiamo a un tormento interiore assolutamente realistico capace di prendere il lettore e trascinarlo nella loro afflizione.
Parlando invece dei punti negativi: abbiamo una parte iniziale che rischia di non riuscire a trattenere il lettore abbastanza a lungo da arrivare alla parte interessante della storia, in quanto vediamo solamente l’alternarsi di momenti di vita quotidiana in una classe di liceo a scene di violenza apparentemente fine a se stessa. Altro punto dolente è la scrittura di alcuni personaggi secondari ai quali l’autore voleva palesemente dare più spazio nella storia ma che poi vengono completamente messi da parte riducendoli solamente a personaggi eccessivamente eccentrici e bizzarri dei quali se ne poteva fare a meno (da quel che ho letto pare che a una certa abbiano deciso di concludere l’opera e forse questo ha portato a qualche stortura per chiudere certe sotto trame e finirla prima). Quest’ultimo aspetto fortunatamente non danneggia troppo la fruizione dell’opera in quanto riguarda situazioni per lo più collaterali alla storia principale.
Il manga ha dei momenti molto inquietanti e perversi; la storia parla di persone distrutte e relazioni malsane che potrebbero far sentire a disagio le persone più sensibili, quindi mi sento di sconsigliarlo a queste ultime. Per tutti gli altri consiglio vivamente di non fermarsi ai primi 4-5 capitoli (come ho letto hanno fatto in molti) poiché è dal sesto capitolo che inizia la parte davvero interessante.
L’opera la dividerei sostanzialmente in due parti:
La prima parte funge da introduzione e comprende i primi 5 capitoli. È sicuramente la parte più contorta della storia, nella quale ci vengono presentate le due protagoniste e la loro particolare routine: ogni pomeriggio, dopo la scuola, si incontrano di nascosto in un’aula dell’istituto nella quale Airi fa le peggio cose a Hinako, mostrando un rapporto che, visto da fuori, parrebbe consistere solamente in veri e propri atti di bullismo. Tuttavia questa pratica è portata avanti con la consensualità di entrambe, indicando una sorta di relazione sadico-masochistica. Questa loro consuetudine andrà avanti finché non verranno scoperte. A quel punto tutti i loro compagni, fraintendendo, inizieranno a vedere Airi come una bulla e Hinako come una vittima.
Questa prima parte è forse la meno riuscita del manga in quanto sembra avere solo scene di violenza fine a se stessa senza nessun approfondimento, portando spesso le persone a interromperne la lettura in questi primi capitoli. Il suo unico scopo è quello di delineare i personaggi e condurre la storia a un punto di svolta che sconvolgerà completamente le loro vite dando inizio alla storia vera e propria.
La seconda parte, dal sesto capitolo in avanti, è il fulcro della storia. Non scenderò nei particolari per non fare spoiler ma posso dire che troveremo un ottimo sviluppo, estremamente realistico, dei personaggi e del loro rapporto con gli altri.
Gli ultimi capitoli che portano al finale la considero una “terza parte” a sé stante per com’è strutturata la storia ma non volendo scendere nei particolari ho preferito non considerarla proprio.
I disegni dei personaggi riescono ad esprimere molto bene il loro stato d’animo, soprattutto nei momenti più cupi. Per quanto riguarda sfondi e ambientazioni sono invece piuttosto spogli e privi di dettagli, come capita spesso nella maggior parte delle opere che si concentrano esclusivamente sullo sviluppo psicologico ed emotivo dei personaggi.
Ciò che ho apprezzato molto in questa storia è la sua profondità. Si avverte il senso di angoscia pervadere i vari personaggi, il loro conflitto emotivo diventa quasi palpabile e assistiamo a un tormento interiore assolutamente realistico capace di prendere il lettore e trascinarlo nella loro afflizione.
Parlando invece dei punti negativi: abbiamo una parte iniziale che rischia di non riuscire a trattenere il lettore abbastanza a lungo da arrivare alla parte interessante della storia, in quanto vediamo solamente l’alternarsi di momenti di vita quotidiana in una classe di liceo a scene di violenza apparentemente fine a se stessa. Altro punto dolente è la scrittura di alcuni personaggi secondari ai quali l’autore voleva palesemente dare più spazio nella storia ma che poi vengono completamente messi da parte riducendoli solamente a personaggi eccessivamente eccentrici e bizzarri dei quali se ne poteva fare a meno (da quel che ho letto pare che a una certa abbiano deciso di concludere l’opera e forse questo ha portato a qualche stortura per chiudere certe sotto trame e finirla prima). Quest’ultimo aspetto fortunatamente non danneggia troppo la fruizione dell’opera in quanto riguarda situazioni per lo più collaterali alla storia principale.