Recensione
“Shingeki no Kyojin: Lost Girls” è una raccolta in due volumi, incentrando il primo sul personaggio di Annie, mentre il secondo sarà inerente a Mikasa, due personaggi del celebre “Shingeki no Kyojin”, questi due volumi sono scritti da Hiroshi Seto e disegnati da Ryosuke Fuji, editi per l’Italia da Planet Manga.
Il primo volume avrà uno stampo investigativo, imbastendo un giallo abbastanza lineare, ma tutto sommato intrigante, che servirà per dare maggior spazio al personaggio di Annie arricchendo il tutto con qualche sporadica reminiscenza riguardo al suo passato.
Il secondo volume riguarderà un flashback incentrato sul personaggio di Mikasa, e il momento in cui ha iniziato a conoscere Eren, personalmente l’ho trovata la parte più debole della narrazione, infine come ultimo capitolo del secondo volume, ci sarà un breve racconto inerente entrambe le nostre protagoniste, durante la loro convivenza al campo di addestramento.
Il vero elemento di spicco di questi due volumi, saranno i loro personaggi, con ovviamente al centro le due protagoniste.
Fortunatamente nonostante siano originarie da un’altra storia, in questi due volumi potranno godere di due storie costruite ad hoc, che permetterà loro di poter brillare in questi contesti.
Purtroppo tale situazione sarà anche una tremenda penalità, perché la maggior parte della loro caratterizzazione sarà subalterna alla serie d’origine e gli elementi innovativi, non saranno così rilevanti da poter giustificare e salvare entrambi questi due volumi.
Gli altri personaggi saranno appena accennati, ma in un modo o nell’altro riusciranno a risultare interessanti e variegati nella loro blanda caratterizzazione.
I disegni saranno anch’essi abbastanza buoni, però senza nulla di cosi esaltante, riuscendo a ben rappresentare i personaggi principali e le varie location della serie principali, la fisionomica dei personaggi e la costruzione delle tavole sarà anche abbastanza interessante, ma il tutto sarà senza quel tocco in più, perché questi due volumi rimangano nella mente del lettore, per qualche tratto distintivo.
L’edizione risulterà abbastanza standard, senza sovracoperta o pagine a colori, pagine grigiastre, con più di qualche trasparenza, almeno i volumi saranno leggeri e ben sfogliabili e le due copertine saranno molto rappresentative, ed accostandole si creerà una simpatica similitudine figurativa, ma un ossimoro nel suo significato intrinseco.
Infine da notare che le copertine risulteranno di qualche millimetro più corte, rispetto alle pagine in esse contenute, fattore che rovina in parte l’effetto sopra citato, oltre all’estetica generale dei due volumi.
In conclusione questi due volumi nascono come trasposizione di una light novel, già tale natura risulterà castrante, dovendo riportare il possibile in una forma alternativa e più stringata, inoltre queste storie saranno entrambi uno spin-off che cercano di approfondire e dare maggior risalto a questi due personaggi, condendo il tutto con alcuni elementi innovati, cercando in questo modo, di far vivere di vita propria queste storie; purtroppo per quanto mi riguarda, è tutto il contrario essendo che la loro natura è completamente incentrata sulla serie madre e nativa, e senza tale elemento di fondo, questi due volumetti avrebbero ben poco di così rilevante da offrire, per poter giustificare una loro lettura.
Il primo volume avrà uno stampo investigativo, imbastendo un giallo abbastanza lineare, ma tutto sommato intrigante, che servirà per dare maggior spazio al personaggio di Annie arricchendo il tutto con qualche sporadica reminiscenza riguardo al suo passato.
Il secondo volume riguarderà un flashback incentrato sul personaggio di Mikasa, e il momento in cui ha iniziato a conoscere Eren, personalmente l’ho trovata la parte più debole della narrazione, infine come ultimo capitolo del secondo volume, ci sarà un breve racconto inerente entrambe le nostre protagoniste, durante la loro convivenza al campo di addestramento.
Il vero elemento di spicco di questi due volumi, saranno i loro personaggi, con ovviamente al centro le due protagoniste.
Fortunatamente nonostante siano originarie da un’altra storia, in questi due volumi potranno godere di due storie costruite ad hoc, che permetterà loro di poter brillare in questi contesti.
Purtroppo tale situazione sarà anche una tremenda penalità, perché la maggior parte della loro caratterizzazione sarà subalterna alla serie d’origine e gli elementi innovativi, non saranno così rilevanti da poter giustificare e salvare entrambi questi due volumi.
Gli altri personaggi saranno appena accennati, ma in un modo o nell’altro riusciranno a risultare interessanti e variegati nella loro blanda caratterizzazione.
I disegni saranno anch’essi abbastanza buoni, però senza nulla di cosi esaltante, riuscendo a ben rappresentare i personaggi principali e le varie location della serie principali, la fisionomica dei personaggi e la costruzione delle tavole sarà anche abbastanza interessante, ma il tutto sarà senza quel tocco in più, perché questi due volumi rimangano nella mente del lettore, per qualche tratto distintivo.
L’edizione risulterà abbastanza standard, senza sovracoperta o pagine a colori, pagine grigiastre, con più di qualche trasparenza, almeno i volumi saranno leggeri e ben sfogliabili e le due copertine saranno molto rappresentative, ed accostandole si creerà una simpatica similitudine figurativa, ma un ossimoro nel suo significato intrinseco.
Infine da notare che le copertine risulteranno di qualche millimetro più corte, rispetto alle pagine in esse contenute, fattore che rovina in parte l’effetto sopra citato, oltre all’estetica generale dei due volumi.
In conclusione questi due volumi nascono come trasposizione di una light novel, già tale natura risulterà castrante, dovendo riportare il possibile in una forma alternativa e più stringata, inoltre queste storie saranno entrambi uno spin-off che cercano di approfondire e dare maggior risalto a questi due personaggi, condendo il tutto con alcuni elementi innovati, cercando in questo modo, di far vivere di vita propria queste storie; purtroppo per quanto mi riguarda, è tutto il contrario essendo che la loro natura è completamente incentrata sulla serie madre e nativa, e senza tale elemento di fondo, questi due volumetti avrebbero ben poco di così rilevante da offrire, per poter giustificare una loro lettura.
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