Recensione
Fire Force
6.5/10
Introduzione
In un mondo in cui la combustione umana è la normalità, le brigate speciali sono la naturale evoluzione dei vigili del fuoco, e hanno il compito di mettere a riposo le persone che prendono fuoco. Esistono diversi livelli di potere che verranno spiegati nel capitolo pilota, ma in generale ogni persona che lavora nelle brigate speciali possiede uno di quei poteri. Shinra è il nostro protagonista e vuole entrare proprio all'interno di una delle brigate speciali. Questa in linea generale è la trama, che fino a un certo punto viene seguita linearmente per poi toccare livelli di follia e narrazione totalmente folli. Gli spoiler verranno coperti ma cercherò di farne pochi.
Stile e narrazione
Lo stile grafico di Okubo è uno dei migliori nel panorama manga moderno, non a caso ha ispirato autori come Horikoshi e Kei Urana (quest'ultima sua assistente), e penso proprio che sia il maggiore punto di forza dell'opera. Il dinamismo, il paneling e lo stile graffiato/sporco rendono la lettura molto scorrevole, inoltre è perfettamente in linea con i temi trattati. La narrazione invece, in modo diametralmente opposto, penso che sia il punto più debole del manga, durante la lettura, per i primi due terzi dell'opera, non ho avuto modo di sentirmi granché coinvolto. Mi pareva di star assistendo a una partita a scacchi di Okubo, in cui io ero lo spettatore quindi non partecipe dei suoi pensieri, pur riconoscendo la storia come molto figa. dal volume 22/23 circa però penso che ci sia un netto miglioramento, questo anche perché l'autore ha gestito il ritmo del manga e del finale in maniera magistrale prendendosi il tempo giusto per rivelazione e proseguo della trama.
Elementi apprezzati e non
Oltre lo stile, già nominato, ci sono altre cose nel manga che mi sono piaciute, parto chiaramente dalle meno alle più. In primo luogo il tema, che tra le cose piaciuta è la meno semplicemente perché non ho apprezzato troppo il modo di affrontarlo: la religione e quanto essa possa guidare l'uomo, e soprattutto vedere che un personaggio come il profeta dice esplicitamente che è stato l'uomo a creare la religione e non il contrario, porta questo concetto importante al centro di tutto, trovando il suo culmine proprio sul finale, in cui è Shinra a creare un mondo materialmente ma anche per rimuovere tutti i poteri legati al fuoco. il finale è proprio uno degli elementi che leggo come più ambigui, perché di per se è molto bello soprattutto come si collega esplicitamente a un elemento molto preciso, tuttavia c'è una delle cose che più odio nei finali delle opere di finzione: questo devo ancora capirlo, perché pur essendo ben contestualizzato non so se riesco a tollerarlo.
Bellissima la dinamica che l’uomo ha avuto sempre più paura della morte quando l’ha tenuta distante vivendo nell’agio e nella sicurezza e questo ha portato alla distruzione dell’uomo. Inoltre seguendo sempre questo filone filosofico, l'opera durante la sua saga finale (ultimi 10 volumi circa) si fa carico di tanti concetti filosofici che meritano un approfondimento pagina pagina.
alcuni elementi sono contorti e non troppo chiari, ma non ne parlo perché sarei costretto a fare spoiler.
i personaggi
In linea generale Okubo ha fatto un lavoro da 6, c'è solo un personaggio che secondo me spicca irrimediabilmente sugli altri ed è Arthur, è scritto in modo geniale ed è sia comico che serio pur essendo un idiota, inoltre ha uno dei combattimenti più fighi del manga. Si porta dietro diversi concetti che io apprezzo molto tra cui i traumi del subconscio e l'influenza che l'illusione può avere nella vita, tutti arriveranno incredibilmente a compimento. Tutto ciò è bellissimo se non fosse per un neo... ovvero il rapporto con il protagonista che viene abbozzato e mai approfondito, nonostante un (secondo me) goffo tentativo sul finale, gran peccato. Il roster dei personaggi rimane comunque interessante pur avendo un grandissimo potenziale non sfruttato che si può respirare durante tutta l'opera.
Haumea è un altro scritto bene e che ti fa empatizzare con il dolore, il suo rapporto con Charon è bellissimo e ci mostra che farsi carico di cose che non ci riguardano ci danneggia e allontana quelli che invece provano a starci accanto, non dico altro.
Kurono e Takkun sono la mia copia preferita, uno è debole mentre l'altro si annoia ad avere a che fare con gente troppo forte, in una dinamica che si può capire solo leggendo il manga, Kurono permette a Takkun di essere debole rassicurandolo e si instaura un rapporto di sicurezza che poi maturerà in un preciso momento del finale. Tra l'altro la cosa figa di Kurono è che rappresenta l'impiegato medio giapponese e non dico altro, ma insieme a Arthur è il mio personaggio preferito.
Saghe migliori
Qui cercherò di spiegarmi senza fare spoiler. Comunque saga finale a parte che è chiaramente la parte più figa del manga con anche le tavole e le idee più folli. Mi è piaciuta molto la saga della collaborazione tra le brigate, in cui Licht e Maki hanno brillato particolarmente. Ma penso che la mia preferita sia quella del recupero di un certo personaggio, dinamiche e tavole fighissime, vediamo finalmente l'ottava che torna a collaborare con dei momenti di gloria per tutti. Pur avendo una delle cose peggiori del manga, questo arco rimane validissimo e soprattutto pone le basi per quelle che saranno le dinamiche del finale. °
Conclusione
Vale la pena leggere Fire Force già solo per la qualità grafica di Okubo, nonostante ciò lo consiglio nel suo complesso perché penso che possa piacere a tanti, pur essendo troppo fan service a sfondo sessuale che spesso stona con alcuni toni molto seri in certe parti
In un mondo in cui la combustione umana è la normalità, le brigate speciali sono la naturale evoluzione dei vigili del fuoco, e hanno il compito di mettere a riposo le persone che prendono fuoco. Esistono diversi livelli di potere che verranno spiegati nel capitolo pilota, ma in generale ogni persona che lavora nelle brigate speciali possiede uno di quei poteri. Shinra è il nostro protagonista e vuole entrare proprio all'interno di una delle brigate speciali. Questa in linea generale è la trama, che fino a un certo punto viene seguita linearmente per poi toccare livelli di follia e narrazione totalmente folli. Gli spoiler verranno coperti ma cercherò di farne pochi.
Stile e narrazione
Lo stile grafico di Okubo è uno dei migliori nel panorama manga moderno, non a caso ha ispirato autori come Horikoshi e Kei Urana (quest'ultima sua assistente), e penso proprio che sia il maggiore punto di forza dell'opera. Il dinamismo, il paneling e lo stile graffiato/sporco rendono la lettura molto scorrevole, inoltre è perfettamente in linea con i temi trattati. La narrazione invece, in modo diametralmente opposto, penso che sia il punto più debole del manga, durante la lettura, per i primi due terzi dell'opera, non ho avuto modo di sentirmi granché coinvolto. Mi pareva di star assistendo a una partita a scacchi di Okubo, in cui io ero lo spettatore quindi non partecipe dei suoi pensieri, pur riconoscendo la storia come molto figa. dal volume 22/23 circa però penso che ci sia un netto miglioramento, questo anche perché l'autore ha gestito il ritmo del manga e del finale in maniera magistrale prendendosi il tempo giusto per rivelazione e proseguo della trama.
Elementi apprezzati e non
Oltre lo stile, già nominato, ci sono altre cose nel manga che mi sono piaciute, parto chiaramente dalle meno alle più. In primo luogo il tema, che tra le cose piaciuta è la meno semplicemente perché non ho apprezzato troppo il modo di affrontarlo: la religione e quanto essa possa guidare l'uomo, e soprattutto vedere che un personaggio come il profeta dice esplicitamente che è stato l'uomo a creare la religione e non il contrario, porta questo concetto importante al centro di tutto, trovando il suo culmine proprio sul finale, in cui è Shinra a creare un mondo materialmente ma anche per rimuovere tutti i poteri legati al fuoco. il finale è proprio uno degli elementi che leggo come più ambigui, perché di per se è molto bello soprattutto come si collega esplicitamente a un elemento molto preciso, tuttavia c'è una delle cose che più odio nei finali delle opere di finzione: questo devo ancora capirlo, perché pur essendo ben contestualizzato non so se riesco a tollerarlo.
Bellissima la dinamica che l’uomo ha avuto sempre più paura della morte quando l’ha tenuta distante vivendo nell’agio e nella sicurezza e questo ha portato alla distruzione dell’uomo. Inoltre seguendo sempre questo filone filosofico, l'opera durante la sua saga finale (ultimi 10 volumi circa) si fa carico di tanti concetti filosofici che meritano un approfondimento pagina pagina.
alcuni elementi sono contorti e non troppo chiari, ma non ne parlo perché sarei costretto a fare spoiler.
i personaggi
In linea generale Okubo ha fatto un lavoro da 6, c'è solo un personaggio che secondo me spicca irrimediabilmente sugli altri ed è Arthur, è scritto in modo geniale ed è sia comico che serio pur essendo un idiota, inoltre ha uno dei combattimenti più fighi del manga. Si porta dietro diversi concetti che io apprezzo molto tra cui i traumi del subconscio e l'influenza che l'illusione può avere nella vita, tutti arriveranno incredibilmente a compimento. Tutto ciò è bellissimo se non fosse per un neo... ovvero il rapporto con il protagonista che viene abbozzato e mai approfondito, nonostante un (secondo me) goffo tentativo sul finale, gran peccato. Il roster dei personaggi rimane comunque interessante pur avendo un grandissimo potenziale non sfruttato che si può respirare durante tutta l'opera.
Haumea è un altro scritto bene e che ti fa empatizzare con il dolore, il suo rapporto con Charon è bellissimo e ci mostra che farsi carico di cose che non ci riguardano ci danneggia e allontana quelli che invece provano a starci accanto, non dico altro.
Kurono e Takkun sono la mia copia preferita, uno è debole mentre l'altro si annoia ad avere a che fare con gente troppo forte, in una dinamica che si può capire solo leggendo il manga, Kurono permette a Takkun di essere debole rassicurandolo e si instaura un rapporto di sicurezza che poi maturerà in un preciso momento del finale. Tra l'altro la cosa figa di Kurono è che rappresenta l'impiegato medio giapponese e non dico altro, ma insieme a Arthur è il mio personaggio preferito.
Saghe migliori
Qui cercherò di spiegarmi senza fare spoiler. Comunque saga finale a parte che è chiaramente la parte più figa del manga con anche le tavole e le idee più folli. Mi è piaciuta molto la saga della collaborazione tra le brigate, in cui Licht e Maki hanno brillato particolarmente. Ma penso che la mia preferita sia quella del recupero di un certo personaggio, dinamiche e tavole fighissime, vediamo finalmente l'ottava che torna a collaborare con dei momenti di gloria per tutti. Pur avendo una delle cose peggiori del manga, questo arco rimane validissimo e soprattutto pone le basi per quelle che saranno le dinamiche del finale. °
Conclusione
Vale la pena leggere Fire Force già solo per la qualità grafica di Okubo, nonostante ciò lo consiglio nel suo complesso perché penso che possa piacere a tanti, pur essendo troppo fan service a sfondo sessuale che spesso stona con alcuni toni molto seri in certe parti
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