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8.5/10
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"...Dimmi, come mai e' cosi' difficile... amarsi a vicenda?"

Bota Bota

La protagonista, Mako Higari, è una donna di 29 anni con un problema insolito, ogni volta che entra in contatto con qualcosa che considera sporco, inizia a sanguinare copiosamente dal naso. Questo disturbo le rende difficile avere relazioni intime e persino semplici interazioni fisiche. Nonostante ciò, Mako è determinata a trovare l'amore e a superare il suo handicap sociale.

Bota Bota affronta temi come la sessualità, l'autoaccettazione e le difficoltà nelle relazioni interpersonali. La condizione di Mako diventa una metafora delle barriere psicologiche e fisiche che molte persone affrontano nel cercare connessione e intimità. L'autrice esplora anche le aspettative sociali riguardo al comportamento femminile e le difficoltà che le donne possono incontrare nel navigare le proprie desideri e limiti in una società che spesso giudica e stigmatizza.

Mako è un personaggio complesso, forte nella sua vulnerabilità, determinata nella sua ricerca di amore e accettazione. La sua condizione non la definisce completamente, ma influisce profondamente sulle sue interazioni e sul suo senso di sé. I personaggi secondari, purtroppo, non sono sviluppati in modo altrettanto profondo, ma servono a mettere in luce le sfide e le esperienze di Mako.

Lo stile artistico dell'autore è distintivo, linee pulite, espressioni facciali esagerate e un uso efficace del bianco e nero per enfatizzare emozioni e situazioni. Questa scelta stilistica contribuisce a creare un'atmosfera unica che mescola il grottesco con il comico e il tragico.
Personalmente non lo reputo molto pulito, ma è abbastanza chiaro, ma ovviamente potrebbe far storcere il naso ad alcuni.

In conclusione, Bota Bota è un'opera che sfida le convenzioni del manga romantico, offrendo una riflessione sulla solitudine, il desiderio e le difficoltà nel cercare connessione. Una storia che mescola ironia, disagio e una ricerca disperata di connessione. Con il suo mix di umorismo nero e introspezione emotiva, l'opera di Paru Itagaki offre una lettura che è tanto provocatoria quanto empatica.

VOTO: 8.3