Recensione
Reset
7.0/10
Recensione di MangAnimeEnthusiast
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In tempi come i nostri, (ri)scoprire questo piccolo Thriller fa rammentare come le infinite possibilità di Internet, e i dovuti ribaltamenti, si stessero facendo strada condizionando nel modo più diretto possibile le vicende del mondo già all'alba del XXI° Secolo.
Bisogna tenere a mente ciò nell'iniziare la lettura di quello che sicuramente appare ormai come un estremamente semplice e più che superato ritratto che mira a esporre le intricate macchinazioni con cui chiunque può arrivare a prendere il controllo delle menti altrui dentro e fuori lo schermo del PC, soprattutto attraverso quei programmi che meglio delineano il sottile confine tra la nostra realtà e quella virtuale, ovvero i Videogames, che qui assumono connotati davvero letali, portando i residenti di un quartiere giapponese a compiere di volta in volta strazianti tentativi di suicidio senza esclusione di colpi, né di vittime.
Già da subito il tocco di Tsutsui sbatte in faccia ai lettori senza remore la violenza di queste conseguenze, ma il tutto col più sentito realismo, dovuto anche al tratto molto pulito e ben congegnato che caratterizza ottimamente i personaggi sul piano fisico, assieme alle piccole ma per questo emblematiche ambientazioni in cui sono tutti prigionieri.
Il tutto mira proprio a mostrare come il quotidiano possa venire stravolto nei modi più subdoli toccando vertici psicologici anche inaspettati, stravolgendo ulteriormente anche il già problematico equilibrio socio-lavorativo nipponico, toccando anche se per poco intrecci politici, forse ad anticipare le tematiche dei futuri lavori dell'autore.
Con poco Tsutsui ci mostra i turbamenti dei vari membri di bene o male tutte le tipiche classi sociali nipponiche, dalla casalinga insicura delle proprie scelte, all'insegnante insicuro del proprio approccio, fino anche ai bambini che nascondono i casi di disagio maggiori, anche perché meglio nascosti a tutti; questi vengono evidenziati tramite notevoli guizzi negli sfoghi che i giocatori mettono in pratica con disarmante naturalezza nel gioco.
Hitomi tra tutti i personaggi è sicuramente quella meglio sfruttata, anche in virtù del suo essere una sorta di avatar per i lettori stessi, che con lei scoprono gradualmente la natura del gioco e della realtà virtuale in generale; comprendiamo tutto di lei in quanto perfetta persona comune che facilita dunque l'immedesimazione, anche di fronte ai momenti più drastici.
E per questo si affianca ottimamente all'altro elemento che dalla realtà crea nell'Internet il "disturbo" necessario a svelare il mistero in virtù della sua natura più esperta, schiva e anonima.
Tuttavia è proprio in questa natura di Shunsuke che si nota il maggior punto di disequilibrio di questo One-Shot: il personaggio svolge ottimamente il suo compito, come gli altri viene ben esposto con poco, anche perché dato il suo ruolo non occorre sapere ogni cosa su di lui.
Ma è anche per questo che il manga si ritrova a prendere delle svolte, soprattutto quando il nostro hacker mette più in difficoltà l'avversario di turno, che sembrano trasportare il tutto in un'atmosfera meno tensiva e fin troppo "alleggerita" rispetto al resto, quasi ci catapultasse all'improvviso in uno Shonen d'avventura.
Questa sensazione prende luogo per tutto l'ultimo atto, "macchiando" in parte altri momenti decisamente maturi e sconvolgenti, e la stessa soluzione per sconfiggere il Villain di turno che viene tirata fuori un pò troppo in fretta senza il giusto pathos a restituire la sensazione di vera completezza al tutto, anticipando anzi una sorta di future situazioni con al centro il nostro hacker che francamente, con un tono meglio gestito, Non sarebbe stato male seguire.
Lo stesso può dirsi anche per altri personaggi, che pur ottenendo una loro chiusura fanno avvertire una sensazione comunque di "abbozzamento".
Potrebbe deludere in ciò anche come il gioco stesso non si riveli così "fantasioso" come avrebbe potuto essere, anche se alla fine il punto era proprio questo, mostrare come anche una realtà così perfettamente ricreata stoni e sia capace di demolire la percezione del mondo concreto.
Non mancano momenti più dinamici, pur causando anch'essi una deriva forse troppo "Shonen", e in cui si possono ritrovare quelli che paiono palesi riferimenti ai duelli di Matrix.
Piccola nota personale, mi ha fatto sorridere come il supervisore di Shunsuke ricordi sorprendentemente parecchio in aspetto Hanako Koyanagi, personaggio del manga/anime Wotakoi, in cui guarda caso i protagonisti Otaku ogni tanto si dilettano con giochi online, anche se in modo decisamente più sano che qui.
Quindi in sostanza, un buon One-Shot coi suoi evidenti limiti, ma che può aiutare a conoscere uno dei mangaka contemporanei più incisivi, e anche far fare un salto indietro per rivedere come le nuove tecnologie stessero già gettando semi per possibilità e problematiche tutt'ora attive come non mai.
Bisogna tenere a mente ciò nell'iniziare la lettura di quello che sicuramente appare ormai come un estremamente semplice e più che superato ritratto che mira a esporre le intricate macchinazioni con cui chiunque può arrivare a prendere il controllo delle menti altrui dentro e fuori lo schermo del PC, soprattutto attraverso quei programmi che meglio delineano il sottile confine tra la nostra realtà e quella virtuale, ovvero i Videogames, che qui assumono connotati davvero letali, portando i residenti di un quartiere giapponese a compiere di volta in volta strazianti tentativi di suicidio senza esclusione di colpi, né di vittime.
Già da subito il tocco di Tsutsui sbatte in faccia ai lettori senza remore la violenza di queste conseguenze, ma il tutto col più sentito realismo, dovuto anche al tratto molto pulito e ben congegnato che caratterizza ottimamente i personaggi sul piano fisico, assieme alle piccole ma per questo emblematiche ambientazioni in cui sono tutti prigionieri.
Il tutto mira proprio a mostrare come il quotidiano possa venire stravolto nei modi più subdoli toccando vertici psicologici anche inaspettati, stravolgendo ulteriormente anche il già problematico equilibrio socio-lavorativo nipponico, toccando anche se per poco intrecci politici, forse ad anticipare le tematiche dei futuri lavori dell'autore.
Con poco Tsutsui ci mostra i turbamenti dei vari membri di bene o male tutte le tipiche classi sociali nipponiche, dalla casalinga insicura delle proprie scelte, all'insegnante insicuro del proprio approccio, fino anche ai bambini che nascondono i casi di disagio maggiori, anche perché meglio nascosti a tutti; questi vengono evidenziati tramite notevoli guizzi negli sfoghi che i giocatori mettono in pratica con disarmante naturalezza nel gioco.
Hitomi tra tutti i personaggi è sicuramente quella meglio sfruttata, anche in virtù del suo essere una sorta di avatar per i lettori stessi, che con lei scoprono gradualmente la natura del gioco e della realtà virtuale in generale; comprendiamo tutto di lei in quanto perfetta persona comune che facilita dunque l'immedesimazione, anche di fronte ai momenti più drastici.
E per questo si affianca ottimamente all'altro elemento che dalla realtà crea nell'Internet il "disturbo" necessario a svelare il mistero in virtù della sua natura più esperta, schiva e anonima.
Tuttavia è proprio in questa natura di Shunsuke che si nota il maggior punto di disequilibrio di questo One-Shot: il personaggio svolge ottimamente il suo compito, come gli altri viene ben esposto con poco, anche perché dato il suo ruolo non occorre sapere ogni cosa su di lui.
Ma è anche per questo che il manga si ritrova a prendere delle svolte, soprattutto quando il nostro hacker mette più in difficoltà l'avversario di turno, che sembrano trasportare il tutto in un'atmosfera meno tensiva e fin troppo "alleggerita" rispetto al resto, quasi ci catapultasse all'improvviso in uno Shonen d'avventura.
Questa sensazione prende luogo per tutto l'ultimo atto, "macchiando" in parte altri momenti decisamente maturi e sconvolgenti, e la stessa soluzione per sconfiggere il Villain di turno che viene tirata fuori un pò troppo in fretta senza il giusto pathos a restituire la sensazione di vera completezza al tutto, anticipando anzi una sorta di future situazioni con al centro il nostro hacker che francamente, con un tono meglio gestito, Non sarebbe stato male seguire.
Lo stesso può dirsi anche per altri personaggi, che pur ottenendo una loro chiusura fanno avvertire una sensazione comunque di "abbozzamento".
Potrebbe deludere in ciò anche come il gioco stesso non si riveli così "fantasioso" come avrebbe potuto essere, anche se alla fine il punto era proprio questo, mostrare come anche una realtà così perfettamente ricreata stoni e sia capace di demolire la percezione del mondo concreto.
Non mancano momenti più dinamici, pur causando anch'essi una deriva forse troppo "Shonen", e in cui si possono ritrovare quelli che paiono palesi riferimenti ai duelli di Matrix.
Piccola nota personale, mi ha fatto sorridere come il supervisore di Shunsuke ricordi sorprendentemente parecchio in aspetto Hanako Koyanagi, personaggio del manga/anime Wotakoi, in cui guarda caso i protagonisti Otaku ogni tanto si dilettano con giochi online, anche se in modo decisamente più sano che qui.
Quindi in sostanza, un buon One-Shot coi suoi evidenti limiti, ma che può aiutare a conoscere uno dei mangaka contemporanei più incisivi, e anche far fare un salto indietro per rivedere come le nuove tecnologie stessero già gettando semi per possibilità e problematiche tutt'ora attive come non mai.