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Ho appena finito di leggere “Ruggito e altre storie” di Junji Ito, pubblicato da J-Pop all’interno della "Junji Ito Collection", è un volume che raccoglie varie storie autoconclusive a tema horror. In "Ruggito" troviamo il grande ritorno di Soichi, uno dei personaggi più noti dell'autore, presente in tre capitoli su questo volume.



Le tematiche all'interno dell'opera variano molto, come spesso accade nei volumi antologici dell’autore: maledizioni, inquietudini quotidiane, fenomeni inspiegabili e quel classico senso di straniamento che Junji Ito sa sempre trasmettere. In “Ruggito e altre storie” questa varietà funziona bene, dà ritmo al volume e mostra diverse sfumature dell’orrore secondo il maestro.



I disegni sono splendidi. Junji Ito dimostra ancora una volta la sua maturità artistica, con tavole dettagliate, espressioni potentissime e un tratto pulito che riesce a rendere disturbante anche ciò che sarebbe banale nelle mani di chiunque altro. Le storie di Soichi, in particolare, brillano visualmente: sono un tripudio di dettagli, ombre e sguardi che funzionano alla perfezione.



Nel complesso “Ruggito e altre storie” è un volume che mi è piaciuto davvero tanto, con punte altissime e solo un leggero calo finale che gli impedisce di raggiungere l’eccellenza assoluta. Se anche le ultime storie avessero mantenuto lo stesso livello della prima parte, avrei dato senza problemi un 9.5/10. Ottimo titolo per chi ama il maestro e per chi vuole godersi sia l’horror più classico sia le follie irresistibili di Soichi. Per come si presenta nel complesso, il mio voto finale è un 8.5/10.