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TRAMA
2010 il giovane ed esperto diver (sommozzatore) Masamichi Haru cade in coma profondo dopo un incidente avvenuto durante un esperimento sottomarino sulla propagazione delle onde e delle informazioni.
2061 Haru si risveglia dal coma ormai invecchiato e confinato su una sedia a rotelle affidato alle cure dell'androide Holo. Deve adattarsi in fretta ai cambiamenti avvenuti nella società mentre dormiva: le ricerche cui aveva partecipato sono state portate avanti dal suo amico Eiichiro Kushima, inventore del nuovo network di comunicazione reale chiamato "Metal" a cui il 90% della popolazione mondiale è collegato con impianti cibernetici. Oltre agli innumerevoli aspetti positivi dell'avanzatissimo network nuovi crimini e problemi sociali (sicurezza delle informazioni personali in primis dato che anche i ricordi dei singoli sono depositati nel Metal) sono emersi e a combatterli vengono chiamati i Cyber Divers. Vista l'impossibilità di tuffarsi nell'oceano reale Haru decide di esplorare il nuovo oceano virtuale diventando un Cyber Diver, assistito dalla giovane Minamo Aoi (trai pochi umani che rigettano gli impianti, deve usare un accesso esterno al Metal), sorella di Souta il responsabile della sezione investigativa. Nel corso dell'anime seguiamo le avventure di Haru e degli altri personaggi mentre indagano sulla vera natura, ancora misteriosa, del Metal e dei suoi effetti sulla società.
CONSIDERAZIONI
Se per temi e premesse richiama Ghost in the shell (dopotutto è stato prodotto dallo stesso autore/studio) riesce ad affrancarsene e a crearsi una dimensione indipendente, puntando meno sul crimine/indagini e più sui problemi sociali/politici e personali causati dal nuovo network e dalla presenza di androidi umanoidi che sembrano sul punto di diventare senzienti. Un anime decisamente fuori dalla media, dove si è mai visto un protagonista ottantenne (lasciamo perdere il Castello errante di Howl)? L'impegno di Haru e le sue motivazioni sono ben espressi e così è anche per gli altri personaggi. La regia forse a volte è un po' lenta ma Furuhashi sembra amare la dilatazione dei tempi. Nei primi episodi si introducono personaggi e situazioni, solo dopo il 10 episodio comincia a dipanarsi la matassa.
Il design dei personaggi è molto bello, corpi pieni e realistici; le donne in particolare sono molto morbide ma senza eccessi. Finalmente qualcosa di diverso dai soliti ragazzini-stecchini.
Le animazioni sono buone anche se ho trovato la computer grafica un po' invadente, ma va beh visto il tema era inevitabile; molto carina la Opening sia per musica che per animazioni. In definitiva un buon prodotto sci-fi senza pretese di grandezza ma con dei buoni spunti.