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Greenhouse

Episodi visti: 7/7 --- Voto 6,5
Credo che questo titolo meriti la sufficienza. Non siamo assolutamente di fronte a un capolavoro, forse nemmeno a un buon anime, ma credo sia stato criticato più del dovuto a causa dell'aberrante computer grafica utilizzata.
Perché sì: la CGI presente è davvero un pugno nell'occhio. Non solo quando utilizzata per il design dei mostri di grande taglia, ma anche quando usata per le cose più basilari, come far camminare i personaggi.

Credo però che la storia, nel corso dei suoi 7 episodi, si sviluppi in maniera più che decente. Sette sono gli episodi e sette sono i peccati capitali a cui gli episodi fanno riferimento. Il connubio mi è sembrato riuscito in quasi tutte le puntate: il protagonista infatti mostra, episodio dopo episodio, come i sette vizi siano intrinsechi, in lui come in qualunque altro essere umano.

Inoltre, per chi non conosceva il finale del videogame dal quale quest'anime è stato adattato, la storia si conclude con un bel colpo di scena.

Tutt'altro che un capolavoro, ma godibile. La computer grafica da anni '90 ha concentrato tutte le critiche su questo aspetto, allontanandone potenziali spettatori e incrementando i voti negativi ricevuti.


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Focasaggia

Episodi visti: 7/7 --- Voto 4,5
«Dragon's Dogma» è un anime, a cura dello studio di animazione Sublimation, tratto dal videogioco di successo omonimo, con una buona idea di partenza ma pieno di forzature illogiche.

Ethan, un giovane uomo, conduce una vita tranquilla in una cittadina con sua moglie Olivia, l'incontro con un drago cambierà drasticamente il suo destino, ad accompagnarlo nelle sue successive avventure, in sete di vendetta, una ragazza misteriosa che si fa chiamare pedina.

Dragon's Dogma è un videogioco dalla trama accattivante non supportato però da un sistema di gioco adeguato, nella versione animata riesce a trasmettere ben poco del fascino originale escludendo l'inizio e la fine che sono le parti che più ricordano il videogioco, le varie aggiunte non riescono a convincere. I titoli degli episodi che "spoilerano" ciò che andremo a vedere sono tutti giustificati da colpi di scena immotivati e spesso incomprensibili, tanto che anche i protagonisti si ne chiederanno il motivo del loro agire, la risposta che sovviene allo spettatore è che sia stato il titolo dell'episodio ad obbligare i vari personaggi a comportarsi in quel modo, solo quello. Le scene di azione sono molte, tanti i combattimenti, belli i nemici che ricordano il videogioco, poca la strategia e quando si pensa che venga utilizzata è solo parvenza, per citarne un esempio: quando si blocca un nemico, lo si deve realmente bloccare o almeno diminuirne notevolmente i movimenti. Il protagonista faticherà sempre contro il nemico che sia un brigante sprovveduto o un mostro incredibile faticherà allo stesso modo, per quanto mi ricordi il sistema di gioco non eccellente non si riesce a comprendere bravura o crescita del protagonista.

Disegni e animazioni non aiutano, lo studio Sublimation lavora esclusivamente con la computer grafica ma ad occhio si vede che ambienti e personaggi vivono in due realtà diverse che poco interagiscono, durante le sfide non si hanno margini di miglioramento, poi potrà piacere o meno a seconda dei gusti personali. Il comparto audio non eccelle. Buono il doppiaggio sia italiano che originale che cerca di sopperire alle innumerevoli mancanze.

Con una bella, anche se ad onor del vero abusata nel campo dell'animazione, citazione di Friedrich Nietzsche presa da "Al di là del bene e del male" il drago chiacchierone cerca di darsi importanza supportato in fase di doppiaggio da un ottimo Pierluigi Astore che gli fornisce un tono che ricorda molto Jigsaw della saga di Saw. La pedina, doppiata da Francesca Manicone, (fra i personaggi a cui ha prestato la voce Asuna di Sword Art Online e i simpatici Puchu di Excel Saga) non ha sentimenti, ma Ethan sembra poco più umano della pedina, legnoso nei movimenti, sembra che non si chieda nulla della sua condizione per quanto incredibile, va avanti in una vendetta che è fallita dall'inizio.

In definitiva serie che si consiglia a chi non disdegna la CG e cerca una storia semplice, senza farsi troppe domande, e in tal caso la serie potrà anche piacere, e infine a chi ha amato il gioco.


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Tacchan

Episodi visti: 7/7 --- Voto 5,5
Serie tratta da una serie di videogiochi che non ho avuto modo di provare, trasposta in sette episodi che presentano una trama orizzontale, ovvero il percorso del protagonista per ottenere la sua vendetta, e una struttura prettamente episodica in cui c'è da sconfiggere il "boss di fine livello". Si nota palesemente l'origine videoludica, in un modo che ho trovato spesso eccessivo. Sebbene il numero di episodi sia limitato, è riuscito a risultare ripetitivo nelle sue parti centrali, tanto che alcuni episodi appaiono quasi di passaggio, come se fossero filler.

I personaggi non sono né carismatici, né originali, tra le altre cose si nota poco la loro crescita, che è pilotata e preannunciata sin dall'inizio. I flashback sul loro passato non riescono donare loro profondità, sono situazioni già viste e presentate in altri titoli in modo più convincente e appassionante. Sarà forse anche per la computer grafica, ma non sono riuscito ad immedesimarmi nel protagonista, sempre troppo inespressivo e piuttosto apatico, le cui evoluzioni sembrano essere repentine e non sempre quindi plausibili. I due protagonisti sono cliché già visti e certamente non rappresentano gli apici di tali cliché.

Venendo alla trama, per sei episodi ho pensato fosse puramente funzionale e immotivata, faticavo a capire il motivo per cui è partito il motore che dà vita al desiderio di vendetta del protagonista e il motivo per cui è stato risparmiato per covare vendetta. Poi per fortuna nell'ultimo episodio viene spiegato tutto e la cosa acquisisce il suo senso. La cosa mi rende sicuramente felice, però mi sorgono perplessità sul fatto se potesse essere narrata in modo più efficace e convincente: alla fine qualcosa da raccontare c'è, è forse il formato che non va, trovo che sette episodi siano troppi per una idea che poteva essere sviluppata in modo più compatto e avvincente in un lungometraggio. E questa considerazione mi porta al ritmo, che è troppo diluito: è chiaro che dovrebbe essere l'azione il pezzo forte di questa produzione, sfortunatamente di scontri veramente appassionanti ne ho visti ben pochi. Spesso si risolvono in modo un po' sbrigativo e comunque non avvincente come avrei voluto.

Dragon's Dogma non riesce a ottenere il mio favore e non giunge alla sufficienza: si lascia guardare, in modo rilassato e spensierato, e non è fatto tecnicamente male. Tuttavia non posso che constatare che ci sono tantissime serie migliori e con personaggi con ben altri livelli di carisma. Così com'è potete guardarlo, non vi spiacerà magari, ma secondo me ve ne dimenticherete in fretta.