Se un giorno ti ricorderai di me
Come un treno che parte e arriva al volo
In qualunque posto tu sarai
A casa, sì, ti sentirai
Il treno parte e va...
Il last train home...


(Pat Metheny & Pino Daniele, "Last train home", 1995)

JoJo Stardust Crusaders 1Tra le tante saghe di JoJo firmate da Hirohiko Araki, la terza, Stardust Crusaders, si è rivelata essere senza dubbio quella più famosa, amata e iconica, al punto che, per molti anni, è stata l'unica ad essere trasposta in animazione, in due serie OVA che ne narravano la storia a grandi linee. Il successo del rilancio di JoJo per il venticinquesimo anniversario, tramite una serie televisiva di 26 episodi che narrava la storia delle prime due saghe ha reso inevitabile l'adattamento della terza, in una serie di 48 episodi trasmessa fra la primavera 2014 e l'estate 2015, che ha restituito a Stardust Crusaders tutto il fascino che aveva su carta, mostrando in tv un adattamento fedelissimo del manga originale, comprensivo di tutte le vicende e i combattimenti tagliati dai vecchi OVA.

La vita dello studente Jotaro Kujo viene sconvolta dal ritorno di un antico nemico della sua famiglia e dal risveglio di un misterioso potere nel suo corpo. Questo darà il via ad una rocambolesca avventura in cui verrà coinvolto da suo nonno Joseph, protagonista di una delle precedenti saghe. Accompagnati da un gruppo di bizzarri personaggi (uno studente giapponese, uno spadaccino francese, un saggio egiziano e un cane straordinariamente umano) che si uniranno a loro in una missione comune, nonno e nipote partono alla volta dell'Egitto, in un viaggio ricco di imprevisti, adrenalina e scontri all'ultimo sangue.

La trama di base è molto semplice, così come lo è la struttura della serie, che vede i nostri eroi combattere contro i vari emissari del loro nemico nel tentativo di raggiungerne il covo.
Nonostante la semplicità della storia, Stardust Crusaders ben motiva il suo grande successo e il forte amore che i fans di JoJo provano nei suoi confronti, grazie a diversi elementi di grande fascino.
E' una storia dal ritmo serrato, ricchissima di combattimenti e battaglie, che non annoia mai, presentando ad ogni episodio un nuovo potere bizzarro, un nuovo nemico, un nuovo impedimento. Gli scontri sono tutti diversi uno dall'altro, grazie alla grandissima varietà di poteri che spesso e volentieri cambiano le carte (dei tarocchi) in tavola e offrono diversi tipi di scontri e atmosfere a seconda dei personaggi coinvolti. Raramente è la forza fisica a fare la differenza, quanto l'ingegno. le intuizioni, la fortuna, al punto che molto spesso gli scontri in cui Jotaro e compagni sono coinvolti non sono scazzottate o combattimenti, ma fughe o sfide d'ingegno. Si pensi alla parte finale dell'opera, dove fanno capolino alcuni degli scontri più avvincenti... e si tratta di sfide a giochi d'azzardo o ai videogiochi del Super Nintendo!

JoJo Stardust Crusaders 2Il nostro gruppo di eroi è composto da personaggi piuttosto semplici caratterialmente, che puntano quasi tutto sul loro carisma, sull'estetica, sulle frasi a effetto, sui vestiti assurdi che indossano, sulla specificità dei loro poteri, piuttosto che su storie personali piuttosto elaborate.
Ciò non toglie che a Jotaro e compagni ci si affezioni con gran facilità e non sarà difficile notare un progressivo cambiamento nel modo in cui si relazionano tra loro man mano che prosegue il loro viaggio. Molto diversi per scopi e background, i nostri eroi imparano a convivere, a lottare insieme per lo stesso obbiettivo, a sacrificarsi l'uno per l'altro, fino ad arrivare al bellissimo finale dell'opera, dove l'amicizia che hanno cementato fra viaggi e battaglie viene suggellata da un virile e commovente abbraccio.
L'umorismo un po' volgarotto tipico dell'autore aiuta a completare il quadro e a rendere i personaggi simpatici allo spettatore, inserendo qua e là gags e uscite ad effetto a metà fra il pacchiano e l'esaltante.

Stardust Crusaders è la storia di un viaggio, e questo elemento è perfettamente esaltato dalla versione animata, che tratteggia con gran cura tutte le ambientazioni toccate dai nostri eroi nel loro cammino, senza lesinare scenari esotici, spiegazioni su monumenti, cibi, elementi culturali, usi e costumi e persino qualche bonario luogo comune. Viaggeremo dal Giappone all'India, passando per villaggi, città, deserti, montagne, mari, fino ad arrivare ad un Egitto straordinariamente affascinante a cui sarà dedicata ben metà della serie, con una particolare attenzione per la resa delle città, dei locali, dei templi, dei deserti e delle antiche divinità, che diventano un fondamentale elemento caratterizzante della storia.

La resa del manga originale è perfetta. Non sono state tagliate scene, personaggi o scontri, tutto è esattamente come Hirohiko Araki lo ha concepito. Anzi, l'adattamento animato è riuscito ad impreziosire l'opera con qualche scenetta aggiuntiva che dona più calore ai personaggi o riesce a migliorare l'esperienza cartacea donando maggior divertimento o inquietudine allo spettatore.
Disturba un po', come fu per la serie precedente, la censura operata nell'edizione televisiva, che annerisce le scene più efferate o i momenti in cui il protagonista, che è minorenne anche se gli daresti almeno dieci anni in più, fuma la sigaretta. L'edizione home video ha ripristinato le scene originali togliendo la censura.
Un importante elemento caratterizzante del fascino e dell'essenza intrinseca di JoJo è il suo estremo citazionismo. Anche Stardust Crusaders non si risparmia citazioni cinematografiche (Indiana Jones, Duel, Christine: La macchina infernale, Shining) ma soprattutto musicali: Enya, Oingo Boingo, Terence Trent D'Arby, Iggy Pop, Vanilla Ice, Mariah Carey, ZZTop sono solo alcuni dei moltissimi artisti, gruppi, album o titoli di canzoni citati più o meno esplicitamente nei nomi dei personaggi. Tanto stretto e importante è il rapporto fra questa serie e la musica che persino la trama e l'ambientazione sono state scelte perchè Ronnie James Dio, il musicista che dà il nome al cattivo, ha nel suo repertorio una canzone chiamata "Egypt".

JoJo Stardust Crusaders 3

Come già per la serie precedente, anche stavolta l'adattamento televisivo di JoJo non si risparmia tutte le bizzarrie di cui l'estro di Hirohiko Araki ha dato prova, esasperandole con un ribaltamento di colori "in negativo" (che diventano quindi acidi o psichedelici) durante le scene clou, facendo un bizzarro contrasto coi colori vivaci e il realismo con cui sono dipinte le ambientazioni, coloratissime onomatopee svolazzanti di qua e di là e variopinti effetti di luce. Disturbano un po' gli innesti in computer grafica, che risaltano in negativo quando usati per creare oggetti, edifici o veicoli.
Lo stile di disegno ricalca quello, tipico degli shounen di combattimento degli anni '80, del manga originale, rendendolo più definito e gradevole: avremo quindi personaggi maschili dal fisico massiccio e dall'espressione arcigna e personaggi femminili il cui corpo è quello di una fascinosa top model.
Il doppiaggio tratteggia i personaggi in maniera molto efficace, senza risparmiarsi urla, gridolini, risate, tormentoni onomatopeici, parolacce. Un elogio particolare va al sempre bravissimo Unshou Ishizuka, che è riuscito, con la sua voce profonda e divertentissima, ad amplificare la simpatia di Joseph, il personaggio migliore della serie, rendendolo protagonista di siparietti esilaranti e indimenticabili.

JoJo Stardust Crusaders 4Il rapporto di JoJo con la musica viene amplificato dall'adattamento animato, come già avvenuto con successo nella serie del 2012. Purtroppo, seppur piacevole, la colonna sonora orchestrata di Stardust Crusaders è un po' ripetitiva e non ha lo stile e la varietà di quella realizzata da Taku Iwasaki per la seconda saga. A parte qualche picco nelle ultime puntate, la colonna sonora strumentale di Stardust Crusaders fa il suo lavoro senza eccellere troppo.
Discorso diverso per le sigle. Le due opening sono canzoni adrenaliniche e ricche d'energia, a cui si accompagnano scene da videogioco (sono realizzate in 3D) che mostrano il viaggio dei nostri eroi, fra bivacchi notturni nel deserto e combattimenti con onomatopee svolazzanti.
La vera chicca della serie, sono, però, le due sigle finali. Se la serie del 2012 ci aveva incantato utilizzando "Roundabout" degli Yes, qui il palcoscenico viene ceduto alle Bangles e alla loro hit del 1986 "Walk like an Egyptian", che accompagnano la prima metà della serie. La scelta di questa canzone ha del geniale, data l'ambientazione della vicenda, e sentire, come sigla di un cartone animato, una canzone famosissima come questa fa un effetto strano e fantastico allo stesso tempo.
Per la seconda metà della serie, le musiciste americane lasciano il palcoscenico al chitarrista Pat Metheny e alla sua splendida "Last train home". Un celeberrimo brano del 1987, esclusivamente strumentale, i cui virtuosismi di chitarra elettrica evocano atmosfere malinconiche e suggestive, che si adattano in maniera straordinaria alle immagini del viaggio di Jotaro e compagni nella sigla finale, firmando uno splendido accompagnamento sonoro ad una storia che, fra battaglie, combattimenti, fughe e drammi, è anche e soprattutto incentrata su una fortissima amicizia: si adattano stranamente bene all'opera e al suo finale le parole riportate in apertura, scritte dal compianto Pino Daniele per un'inedita versione con testo del brano di Pat Metheny, eseguito da entrambi i musicisti in una serie di concerti nel 1995.
La scelta di queste sigle particolari è stata accolta con grande entusiasmo, al punto che, nell'inverno 2015, è uscito, per il solo mercato giapponese, un disco che raccoglie "Last train home" e i maggiori successi di Pat Metheny, con Jotaro e compagni che campeggiano sulla copertina.
Una menzione speciale meritano, poi, le due ending a sorpresa che accompagnano alcuni episodi particolari: un vero spasso, sia come musica che come grafica.
 
JoJo Stardust Crusaders 5

Si può obbiettare a Stardust Crusaders che, dopo aver osato tantissimo nel corso del suo svolgimento, dopo aver giocato con la musica in più occasioni e aver esaltato lo spettatore con questi giochi come solo JoJo riesce a fare, si perda un po' proprio nelle ultimissime battute, senza una canzone particolare (eppure "Last train home", che ci sarebbe stata benissimo, l'avevano usata fino a un paio di puntate prima) ad accompagnare il bellissimo e simbolico finale.
Nella versione originale del manga l'elemento simbolico/musicale è evocato dalle note di "Get back" dei Beatles, canzone intrinsecamente legata alle origini e alla storia della serie ("Get back, Jojo. Go home. Get back to where you once belonged..."), che viene ascoltata al walkman da Joseph alla fine di ogni saga in cui compare. Mi è molto dispiaciuto non mantenere un elemento simbolico, o comunque non esaltare maggiormente l'elemento musicale, nel finale dell'anime, che, però, risulta splendido anche così come è stato raccontato, con l'unico dispiacere che non è ancora stata confermata o smentita una continuazione con l'adattamento della quarta saga del manga.
 
Quello proposto da Stardust Crusaders è un viaggio adrenalinico e bellissimo, che intrattiene, esalta e commuove, raccontandoci di avventure, di scontri, di eroi, di drammi, con un piglio totalmente folle. Fra paesaggi da sogno, combattimenti ricchi di trovate geniali, personaggi che bucano lo schermo col loro carisma e un continuo ed esaltante gioco alla citazione, che reinventa film, canzoni e artisti per creare una vicenda capace di inquietare, divertire, commuovere ed esaltare come poche altre al mondo, a Stardust Crusaders si perdonano anche i suoi difetti, come una struttura lineare e dei personaggi non troppo complessi.
Nella sua semplicità, Stardust Crusaders si dimostra una storia ancora molto attuale, capace di affascinare anche le generazioni che non hanno vissuto i testosteronici anni '80 e dunque non possono comprenderne le mille e più citazioni o la grande forza innovatrice che questa storia ebbe sulla cultura popolare del periodo della sua pubblicazione. Davanti alla potenza di scene come il fantastico scontro finale, o a una serie che ancora una volta ci fa scoprire nuovi, bellissimi, brani musicali per ampliare la nostra collezione, però, tutto ciò non ha importanza.
La bizzarria e l'adrenalina di JoJo sono contagiose, e anche stavolta i loro colpi, rivolti al cuore di noi spettatori e scagliati con energia al grido di "Hora! Hora! Hora! Hora!", sono andati a segno.