Benvenuti con un nuovo appuntamento dell’Italian Indie Comics, oggi è il turno di una nuova light novel: Alice in Sweetland, scritta da Simona Presti e disegnata da Chiaretta.
 
Simona Presti è la scrittrice e creatrice dell’opera e viene da un piccolo paese dell’Emilia, situato tra Ferrara e Bologna. Le sue primissime storie le scriveva interamente a mano, su dei quaderni a righe circa vent’anni fa. La prima volta che ha tentato di creare una vera e propria storia risale al 2005, quando realizzò un libretto di favole per bambini con protagonisti dei pupazzetti di terracotta (prodotti sempre da lei). Sei anni fa ha iniziato a lavorare al suo primo libro, Between Dimensions, la prima sua opera che è riuscita a superare l'arduo traguardo delle 100 pagine, ma nella sua pagina personale potete trovare tantissime altre sue storie di lunghezza minore, avendo al proprio interno storie davvero per tutti i gusti.

Essendo partita da pochi anni a rendere fruibile ufficialmente le proprie opere per Simona scrivere “con metodo” è una cosa relativamente nuova, ma buttare giù i suoi pensieri in diari “più o meno” realistici è qualcosa che ha sempre amato da fare per cui la cosa non le riesce troppo difficile. Ormai per lei scrivere è un modo per esprimere in pieno la sua creatività, di sfuggire dalla realtà e, perché no, anche di far sognare i lettori, per cui il suo rapporto con la scrittura è ben profondo, mettendo su questa passione tutto ciò che ha dentro, riuscendo a dare per quest’arte ben più rispetto a qualsiasi altro progetto creativo che abbia mai intrapreso in vita sua. Ammette di non essere una grandissima esperta in campo light novel ma per quanto riguarda il mondo della letteratura ama Sylvia Plath ed il suo romanzo “The Bell Jar”, oltre che ovviamente “Alice nel Paese delle Meraviglie”

Chiaretta è una fumettista, grafica, designer e fautrice di tanti progetti, proveniente da Genova. Nella sua vita ha sempre disegnato, praticamente dal momento in cui ha iniziato non ha più smesso, così come non ha mai voluto smettere di raccontare storie, che fossero favole o racconti avventurosi, finché a 14 anni non ha avuto l’idea di riunire le due cose, iniziando però a cimentarsi seriamente col fumetto a 15-16 anni. Nel tempo successivo si è quindi molto data da fare partecipando all’ArtTour di Firenze nel 2010, alla Triennale di Milano come designer nel 2011, ad un contest della Samsung nello stesso anno uscendone come terza classificata, ad un concorso spagnolo dell' Editoriale Norma nell'anno successivo arrivandone finalista, oltre a partecipare nel corso degli anni a moltissime mostre e fiere del fumetto sparse per l'Italia, tra cui l'esperienza recente con Fumettopolis.

Nel frattempo ha inoltre collaborato con Man-ga Tv, disegnato varie cover di libri, prodotto diverse opere originali e deciso di organizzare e motivare un gruppo su facebook, di cui è molto orgogliosa, dedicato a tutti gli artisti desiderosi di partecipare allo SMAC,  il concorso internazionale giapponese di fumetto, permettendo così di agevolare la comunicazione tra gli autori e far migliorare tutti centrando l'obbiettivo comune di qualificazione. Le sue light novel preferite sono Slayers, La Malinconia di Haruhi Suzumiya e ovviamente… Alice in Sweetland

Ecco di seguito la trama di Alice in Sweetland:
 
Alice è una comune ragazza inglese che viene trascinata contro la propria volontà a Teapootte, regno nel quale l'ora del tè sembra essere eterna. Ma non sono di certo finite qui le stranezze del posto: ogni abitante ha colori, nomi ed odori che si rifanno, chiaramente, ai dolci tipici che vengono serviti durante l’ora del tè inglese. La ragazza però ha un solo desiderio, ovvero quello di tornare a casa ma sembra davvero non esserci alcun modo per riuscirsi e nessuno sembra sapere come aiutarla, eccetto la Principessa Tea, ma raggiungerla si rivelerà un’impresa non da poco! I guai per la povera Alice non finiscono qui: qualcuno tenterà di ucciderla e sarà necessario scoprire il perché e come evitare ulteriori attentati, sempre cercando un modo per riportarla a casa sana e salva!

In questa light novel possiamo trovare molti semplici ingredienti che possono rendere il vostro tè delle cinque ancora più buono: è una lettura leggera ma scritta con grazia e delicatezza, dove le varie personalità dei personaggi regnano sulla narrazione, insieme alle varie dolci stramberie del mondo di Alice; tra le righe però si nasconde un’anima forte che riesce ad appassionare il lettore ed il tutto è impreziosito dalle illustrazioni di Chiaretta, le quali danno un gusto sempre più speciale all’opera, dando modo ai lettori di sentirsi sempre più dentro il racconto. È facile, inoltre, trovare fin da subito ammiccamenti alla storia di Lewis Carroll “Alice nel Paese delle Meraviglie”, ma questi parallelismi non devono assolutamente distrarvi dal vero valore dell’opera, capace di discostarsi completamente dal capolavoro di Carroll riuscendo ad avere una sua anima ben definita. 
 

Alice in Sweetland è una novel che viene pubblicata su Mangakugan, nata per caso, ma che è riuscita a divenire velocemente un successo sulla rivista online e non solo, con fan sempre pronti a sostenerla e a seguire ogni suo capitolo. Impossibile non citare il particolare attaccamento dei tanti fan dell’opera verso i tanti personaggi maschili della novel, approfittando anche delle tematiche reverse harem che non passano mai di moda. Del resto il supporto delle fan è così alto che certi personaggi sono letteralmente nati “su loro richiesta”, come non sorprende che siano nati veri e propri spin-off yaoi!

Ecco a voi l’intervista alle due autrici:

Ciao Chiaretta e Simona! È un piacere fare la vostra conoscenza, ora è il momento dell’intervista: pronte?

Chiaretta: Prontissimaaaaaaaaaaa! Yooosh!

Simona: Sì, più o meno!


Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi ?

Chiaretta: Amo disegnare a prescindere. Chi conosce il mio lavoro sa che passo rapidamente dal digitale all'acquarello, dal super deformer al semi-realistico. Per me tutto si piega alla storia, al messaggio che desidero trasmettere: non ci sono limiti, se non quelli che ci creiamo, e io non voglio averne. Sto lavorando moltissimo per questo: la tecnica, l'osservazione, lo studio dei grandi maestri (che per me sono stati innumerevoli, ma per citarne alcuni Leonardo, Turner, Miyazaki...) e la pazienza, tanta tanta pazienza, credo siano le strade per superare ogni limite.

Cosa significa per voi fare light novel? Che cosa differenzia per voi le light novel dai fumetti e da tutto il resto?

Simona: In realtà non sapevo cosa fosse una light novel. Quando scrivo lo faccio e basta, senza decidere a priori nulla di preciso. Non inizio una storia pensando “Questa sarà una light novel” o un libro, o altro, anche perché non ho ancora ben capito in quale nicchia collocare ciò che scrivo. Mi sento un ibrido che sfugge a definizioni nette, probabilmente perché non ho mai avuto un'adeguata educazione alla scrittura, e dunque io per prima, non so davvero come descrivermi.
Amo parlare dei miei racconti definendoli come “fiabe moderne”, in quanto mescolano elementi magici e paranormali a situazioni quotidiane, o si rifanno a temi legati a leggende e racconti popolari, sempre inseriti all'interno di ambiti, per così dire, moderni.

Chiaretta: Illustrare light novel mi obbliga concentrare l'essenza di una scena in una sola immagine, fare un fumetto è diverso: ci sono molte immagini che raccontano una scena concatenandosi tra loro tramite parole, movimenti, regia, elementi grafici. Il punto in comune è la ricerca dell'espressione, trovare il modo di portare il lettore a perdersi nella storia che si sta raccontando.
 

Cos’è che vi piace del vostro lavoro come scrittore/illustratore? E cosa no? Raccontateci una cosa che amate ed una cosa che odiate del mondo dell’autoproduzione e del vostro lavoro.

Simona: Sto imparando, oso e mi metto continuamente alla prova sfidando le difficoltà, la bassa autostima ed il demone del confronto con il prossimo.  Cerco di non scoraggiarmi di fronte al fatto che ho ancora tutto da imparare e che il percorso appare impossibile. Scrivo con un minimo di metodo da neppure un anno, ed ogni giorno che passa prendo sempre più coscienza del fatto che non so davvero nulla, non ho esperienza, cultura o studi di base ad aiutarmi, ma è esattamente qua che sta il bello.
Sfidare se stessi racimolando piccole vittorie, rileggere testi scritti solo pochi mesi fa, vederli zeppi di imperfezioni che prima non eri in grado di notare, mi fa capire che sto crescendo ed è la sensazione più frustrante e bella di questo mondo. Chi crea sa di cosa parlo, ne sono certa!
Inoltre come ogni scrittore o aspirante tale, ideare storie, entrare in simbiosi con i propri personaggi, riuscire anche solo per un istante a trascinare il lettore nei tuoi mondi facendolo ridere, emozionare o sognare, ripaga di ogni sforzo compiuto riempiendoti di felicità e soddisfazione

Chiaretta: Io amo tutto del disegnare. Mi da gioia. Desidero essere più brava, migliorare sempre di più, essere più efficiente, veloce, e ricercata nel dettaglio. Sono molto pignola. Io e Simona ci troviamo bene a lavorare assieme perché entrambe siamo molto ferme in questa ricerca del miglioramento e siamo severe con noi stesse. Credo sia una cosa positiva. Personalmente vorrei essere capace di dirmi "Brava, hai fatto un ottimo lavoro!", ma non succede mai. È sempre un "Beh, è buono. Puoi fare di meglio." per fortuna Simona mi incoraggia moltissimo. 
La severità e la disciplina sono essenziali per scrittori e disegnatori, non siamo dannati e scriteriati come ci dipingono. L'unica cosa che mi rattrista è che vorrei che l'autoproduzione fosse maggiormente compresa e sostenuta dal pubblico.


Com’è nata la vostra opera?  Quali sono i vostri piani per essa?

Simona: Come spiegato sopra, Alice in Sweetland è nata per caso, ed ha seguitato a muoversi a caso espandendosi, prendendo vita propria, ESIGENDO di trasformarsi da storia senza pretese, scritta solo per rilassarmi/tenermi attiva in un momento di difficoltà creativa, in qualcosa di assai più strutturato.
Era destinata a finire dopo pochi capitoli, per consentirmi di dare spazio a racconti che reputavo migliori, ma l'entusiasmo e il sostegno ricevuto da alcune persone mi hanno “costretta” a proseguirla. Riuscire a raddrizzare una storia nata scrivendo a ruota libera è stata una sfida non da poco, in grado di regalarmi un bel po' di grattacapi e sorprese. Il racconto si è modellato attorno alle reazioni ed ai desideri del pubblico, dando vita a personaggi e situazioni impreviste, che mi hanno stupita non poco.
Progetti su Alice in Sweetland? A parte mantenere la qualità del prodotto per le prossime uscite su Mangakugan, sto lavorando al testo rileggendolo da cima a fondo, apportando piccole modifiche e correzioni di vario tipo. L'idea è quella di riproporre la storia in versione migliorata, sfruttando una piattaforma per l'editoria digitale. Una volta terminata la serializzazione su Mangakugan, vorrei raccogliere tutti i capitoli in un ebook, anche se il mio sogno sarebbe quello di trasformare il racconto in fumetto. La strada è lunga, difficoltosa e probabilmente impossibile, ma sognare non costa nulla.

Chiaretta: I miei piani per Alice? Eheh, fare illustrazioni sempre più belle: voglio che i lettori vedendole siano tentati da Alice e vogliano leggerlo, perché è un racconto splendido.


Come vi siete conosciute?

Simona: Guardavo tra i miei contatti qualcuno che potesse fare al caso mio: lei mi è sembrata da subito perfetta. Naturalmente prima ho esaminato bene le sue capacità e come si poneva con il prossimo.. insomma… l’ho stalkerata! Che cosa creepy eh? A parte scherzo, mi serviva una persona affidabile, VOLEVO una persona affidabile e lei lo è stata e lo è tutt’ora.
 

Cosa amate della vostra opera? Perché i vostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Simona: È zeppa di ragazzi carini ed eleganti. Ce n'è per tutti i gusti. A parte gli scherzi, io la trovo una storia che mescola tanti generi, non collocabile entro confini troppo definiti. Penso possa piacere a molti, insomma! Alice in Sweetland ha tentato di tutto pur di farsi scrivere, nonostante io avessi deciso di buttarla in un angolo come qualcosa dallo scarso potenziale, ed invece grazie ad una terribile cocciutaggine, è riuscita nell'impresa di farmi cambiare idea, a conquistare i favori ed i cuori di chi l'ha letta, trasformando personaggi marginali in protagonisti, e scatenando piccoli focolai di fandom. (Dico solo un nome: Victor)
Leggetela se non l'avete ancora fatto, credo proprio che non potrete fare a meno di innamorarvi dei miei ragazzi, del loro essere veri, pieni di cuore e difetti… e le illustrazioni sono bellissime, assolutamente da vedere!

Chiaretta: Perché Tart è sexy! Coff... Alice in Sweetland è un racconto scorrevole e vivace, davvero piacevole. Permette di passare alcune ore lontani dai problemi e dalle cose tristi, mostra un mondo brillante, colorato e profumato. Ho illustrato ed illustrerò Alice con amore e gratitudine. Mi diverto e spero che la mia gioia passi attraverso i disegni fino ai lettori. Credo siano queste le cose più importanti.


Ringraziandovi per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: salutate il vostro pubblico!

Simona: Ciao (agita mano) Grazie a chi ha letto ed apprezzato, a chi mi ha guidata e consigliata nel corso dell'ultimo anno. Grazie a voi ho avuto modo di dare vita ai mondi che se ne stanno chiusi nella mia testa, e non potete neanche immaginare quanto questo sia importante per me.
Sono fermamente convinta che la creatività vada coltivata in ogni caso, perché in ogni storia, in ogni personaggio è nascosto del potenziale, a volte in grado di sorprenderci. Sono anche convinta che se una storia o un personaggio compaiono nella tua mente è perché desiderano vivere, e tu hai il dovere di dare loro questa opportunità. 
Sarà il tempo a dire se hanno avuto ragione o no, ma intanto è buona cosa tentare.
Ah, un'ultima cosa: all'interno di Alice in Sweetland sono presenti delle citazioni più o meno palesi all'opera di Carroll. Vi sfido a trovarle tutte, vediamo quanto siete bravi.

Chiaretta: Ciao a tutti e grazie per aver letto Alice o perché sceglierete di farlo. Grazie al vostro aiuto noi continueremo a raccontare storie sempre più belle e nuove. Grazie!!
 
 
Clicca qui per leggere l'opera

Link Utili:
In a Nutshell (pagina di Simona)
La Gazzetta del Criceto (pagina di Chiaretta)
lulu.com
 (pagina dove trovare Between Dimensions)
Scheda di Animeclick


Concorrenti Precedenti:
Alicia, un fumetto con la A maiuscola
El Gringo Loco
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!